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INFRASTRUTTURE DEL TERRITORIO

Paullese, per il tunnel allagato ora una raccolta firme

Promossa dal consigliere di Paullo Folli per sollecitare soluzioni ai problemi del sottopasso

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

22 Settembre 2024 - 05:10

Paullese, per il tunnel allagato ora una raccolta firme

Il sottopasso allagato in foto di archivio

CREMA - Una raccolta firme per chiedere l’intervento del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per sbloccare la situazione del tunnel della Paullese di Vigliano-Pantigliate, allagato e dunque chiuso al traffico in entrambe le direzioni da quasi venti giorni. A promuoverla è il consigliere comunale di Paullo Jader Folli. «Le chiediamo di intervenire con la massima urgenza e di venire sul posto a incontrare, in qualità di sindaco metropolitano, la popolazione».

jader

Folli prosegue: «Non essendo la prima volta che l’infrastruttura viene chiusa per giorni, è comunque doveroso un confronto costruttivo, per capire come Città metropolitana sia al lavoro per evitare in futuro il ripetersi di questo problema».

TUNNEL CHIUSO: INTERVENTI RIMANDATI E LAVORI INCOMPLETI

E se Sala accettasse l’invito, esteso da Folli anche ai vertici della Regione, a cominciare dall’assessora alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi, l’occasione sarebbe propizia per parlare anche del completamento del secondo lotto del raddoppio della Paullese. I tempi di apertura della porzione della superstrada tra Settala e la Cerca non sono infatti ancora certi. I lavori non sono finiti. Come può notare chiunque, manca una parte del sovrappasso. Ma tornando al tunnel, la Città metropolitana aveva prolungato sino a domani compreso l’ordinanza di chiusura, per consentire le operazioni di svuotamento. Al momento la doppia galleria è in parte libera, ma serviranno ancora alcuni giorni. Si attende per l’inizio della settimana un nuovo cronoprogramma.

SOSTITUZIONE DELLE POMPE E LAVORI IN CORSO

Intanto la raccolta firme promossa da Folli è stata diffusa sui canali online e social del consigliere. Chi volesse aderire può stampare il modulo, farlo firmare ad altri cittadini e pendolari e poi spedirlo via mail. Nei giorni scorsi i tecnici di Città metropolitana avevano spiegato quali procedure stessero seguendo per la sostituzione delle pompe di aspirazione. «Con la ditta abbiamo concordato di effettuare il ripristino delle due pompe guaste, ma ancora riparabili in quanto dovrebbe trattarsi di un’operazione abbastanza veloce: prima di far ciò occorre però far abbassare il livello dell’acqua al fine di permettere lo smontaggio e il riposizionamento delle due pompe. Poi l’allontanamento delle acque presenti in galleria mediante pompe di sollevamento manuali a noleggio, così da permettere le operazioni.

PROBLEMI TECNICI E TEMPI DI RIPARAZIONE

Inoltre la contestuale riparazione o sostituzione dei quadri elettrici e il riposizionamento nella parte alta della parete. Purtroppo in tutto questo c’è l’incognita dei tempi in cui l’impresa potrà essere in cantiere con un noleggio adeguato e i tempi di fornitura o riparazione delle pompe. La ditta ci ha procurato una pompa simile a quelle installate e ne ha ordinata un’altra, ma potrà essere fornita tra sei settimane».

In tutta questa operazione «la difficoltà maggiore non risiede nella aspirazione delle acque, ma nel loro allontanamento dal punto di presa, per evitare che ritornino in falda e quindi nuovamente in galleria. Svuotata la galleria, le pompe guaste saranno rimosse, riparate e riposizionate — come detto — in meno di sei settimane. La pompa in più dovrebbe fungere quindi da scorta, per evitare di essere di nuovo in questa situazione alla prima pioggia».

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