L'ANALISI
FONDAZIONE BENEFATTORI CREMASCHI
10 Agosto 2024 - 05:25
Bianca Baruelli e Fabio Bergamaschi
CREMA - Addio col j’accuse. Bianca Baruelli, presidente di Fondazione Benefattori Cremaschi, punta il dito contro il sindaco Fabio Bergamaschi, colpevole, a suo dire, di averle voltato le spalle subito dopo averla rassicurata sulla conferma al vertice della onlus di via Kennedy. In una lettera — confidenziale, ma trasmessa via posta elettronica certificata e, dunque, elevata al rango di ufficialità — Baruelli testimonia la sua amarezza per l’esclusione dalla rosa dei candidabili al prossimo cda e per l’azzeramento del consiglio in carica. Lo fa in punta di penna. Ma intinta nel veleno. Con i toni rammaricati di chi si sente sedotto e poi abbandonato. Bergamaschi, interpellato da ‘La Provincia’, non si scompone più di tanto e, ribadendo l’autonomia di scelta, sottolinea la necessità di un ricambio alla guida di Fbc. Parafrasando: è lo spoil system, bellezza.
L’AVVELENATA
«Gentile Fabio — scrive Baruelli, con intonazione amichevole —, sai bene che nei nostri pregressi colloqui, almeno quelli dell’ultimo anno, non ti ho mai nascosto l’esigenza e l’auspicio che, per imprimere la giusta forza alle azioni messe in campo dal nostro Cda e consolidarne l’effetto, si potesse godere di una proroga tecnica oltre la scadenza naturale che ormai incombe».
Il motivo? «Questo ci avrebbe permesso di recuperare almeno parte di quel periodo maledetto, dipanatosi fra il 2020 ed il 2022, che tra pandemia sanitaria e schizofrenie energetiche ci ha di fatto obbligato a una gestione improntata a risolvere e rincorrere emergenze contingenti, senza poterci dedicare di sicuro a progetti di ampio respiro e investimenti».
Poi, la rivendicazione del lavoro svolto: «Con il bilancio del 2023, finalmente al sicuro, abbiamo colto con convinzione l’opportunità di poter usufruire del bonus 110, inteso come strumento... per rendere il nostro patrimonio immobiliare efficiente, liberando risorse da investire in servizi sempre più di qualità».
Fatte le premesse, qualche riga più avanti la presidente sfoga la frustrazione: «Quando l’11 giugno mi hai informato che lo scenario era cambiato e che avevi valutato, come fatto per le altre fondazioni e partecipate, che era invece importante e prioritaria per te la discontinuità, e che quindi non avresti preso neanche in considerazione un’eventuale nostra proroga tecnica, è stata una vera doccia fredda, una sorpresa che ancora oggi si fa fatica a comprendere, proprio per i timori che un cambio totale dell’organo esecutivo, in questo momento così delicato, possa arrecare difficoltà a un ente che non è solo patrimonio importante per l’intera città, ma che racchiude anche un capitale umano straordinario da salvaguardare massimamente».
La conclusione è una stilettata: «La decisione di non presentare il mio curriculum... è dovuta solo al rispetto del tuo ruolo... e non è certo dovuta al fatto che non ho più interesse e disponibilità a occuparmi di un bene che ho amministrato per dieci anni, sempre con passione e dedizione. Avrei volentieri continuato a farlo, almeno sino alla fine dei grandi progetti. L’avrei fatto insieme ad un Cda compatto, competente e assolutamente sul pezzo, lasciandoti nella certezza che, invece, la continuità avrebbe potuto essere, nel caso di Fbc, un valore a portata di mano». Viene in mente ‘L’avvelenata’ di Guccini: «Ma s’io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso».
LA REPLICA
Bergamaschi, anzitutto, si toglie un sassolino dalla scarpa. «La lettera che ho ricevuto — dichiara — aveva forma privata e, da un certo punto di vista, mi piacerebbe portare rispetto a questa dimensione, lasciando i commenti alla stessa sfera». Eppure le dinamiche — comprese quelle del dietro le quinte — di una fondazione partecipata dal Comune coinvolgono direttamente la collettività. Perciò il sindaco sceglie di «ribadire pubblicamente» quanto sottolineato sia «in consiglio comunale» sia «nei colloqui di persona».
E afferma: «Ritengo che il Cda uscente abbia ben operato e che lo abbia fatto in un periodo di grande complessità. Proprio il frutto del buon lavoro, oggi, ha messo in condizione l’ente di riportare una segno positivo a bilancio, consolidare il management, aprire una stagione importante di valorizzazione immobiliare ed efficientamento del patrimonio volta a creare le condizioni per reinvestire in servizi e sul personale».
Ma le carezze sono finite: «Questo lavoro — dice Bergamaschi — ha messo il sindaco nella condizione di poter affrontare con serenità la scelta sulla composizione del prossimo consiglio, nella logica di un naturale turnover, al termine di un decennio in cui Baruelli, prima da vice e poi da presidente, ha tenuto le redini di Fbc insieme a chi l’ha accompagnata».
Game over e sguardo al futuro: «Il Cda che mi accingo a nominare — chiude il sindaco — avrà non meno dedizione, preparazione e capacità, perché Crema ha la fortuna di poter contare su una ricchezza di elevate competenze. I decreti di nomina che firmerò ne daranno dimostrazione».
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