L'ANALISI
FONDAZIONE BENEFATTORI CREMASCHI
23 Luglio 2024 - 08:06
Nel riquadro la presidente Baruelli. L'aula degli ostaggi
CREMA - Ha presentato i conti, che sono col segno più. E ha risposto non direttamente, ma con i dati di bilancio in positivo anche per il primo semestre 2024, agli attacchi della scorsa settimana e a quelli arrivati in aula dai gruppi di minoranza, a partire dalla richiesta che il cda in scadenza non venga confermato dal sindaco. Ieri alle 19.30 Bianca Baruelli, presidente della Benefattori, ha preso la parola in sala degli Ostaggi per presentare il documento economico 2023 e le anticipazioni sull’andamento dell’anno in corso. Un’ora di intervento.
Per la prima volta, dopo i pesanti passivi del periodo 2020-2022, oltre tre milioni di euro complessivi, il 2023 si è chiuso con un piccolo segno più: 12mila euro su un bilancio da 20 milioni. I critici, tra cui anche il comitato Verità e giustizia per gli ospiti della Fbc, sostengono che il nuovo equilibrio sia stato raggiunto ai danni degli ospiti, soprattutto grazie al doppio incremento delle rette in poco più di un anno, con le tariffe arrivate a 68,5 euro al giorno. Baruelli ha esordito ricordando come «non sia obbligatorio, ma doveroso in quanto ente che offre servizi a tutti i cremaschi, venire in aula degli Ostaggi almeno una volta l’anno per relazionare sul bilancio».
E ha ribadito l’impegno nel mantenere alti gli standard qualitativi. «Eroghiamo molte più ore di quelle che, per contratto, dobbiamo alla Regione. Nel 2023 invece che 288mila ore, sono state 355mila, il 23% in più. Il costo del personale è il 72% del totale di quelli aziendali, erano 11 milioni 791mila euro nel 2022 e nel 2023 siamo saliti a 12,2 milioni di euro». E ha ribadito le ragioni dell’inversione di rotta. La riduzione dei costi energetici (-42%), alla luce degli aumenti in bolletta che avevano letteralmente strozzato l’ente, salendo nel 2022 a 1,9 milioni di euro. «E qui ha contribuito anche un riconoscimento per i rincari energetici pari a 150mila euro», ha proseguito la presidente. Poi una politica di riduzione dei costi. In terzo luogo il cosiddetto extra budget, ovvero quei servizi, soprattutto riabilitativi, che la Benefattori offre ai cremaschi andando oltre il finanziamento che la Regione assicura ad inizio anno. Un rischio di impresa, che nel 2023 ha pagato: da Palazzo Lombardia, infatti, hanno garantito la completa remunerazione dei servizi in più erogati (cure domiciliari e intermedie, riabilitazione, Rsa e altro), mentre nel 2022 erano arrivati al 70%. Sono scese del 12,5% anche le spese per i servizi esternalizzati. «Un documento economico che rappresenta un momento di svolta dopo anni davvero difficili — ha rimarcato Baruelli — segnati prima dalla pandemia e poi dalla crisi energetica. L’ente ha solide prospettive future, grazie anche alla capacità di questo consiglio di amministrazione, che ringrazio insieme a tutti i dipendenti della Fondazione, per il lavoro svolto con grande dedizione». Sull’anno in corso, la presidente ha presentato — come detto — i dati del primo semestre: «Confermano i risultati del 2023, siamo fuori dalle sabbie mobili. I dati sono incoraggianti, con un aumento dei budget assegnati dall’Ats, pari a circa 330mila euro rispetto al 2023. Poi 220mila euro di budget aggiuntivo per la Rsa».
In riferimento alla imminente scadenza del 31, Baruelli ha concluso: «Non è che ci abbia impedito di pensare al futuro della Rsa, da qui la messa in programma della riqualificazione degli immobili». Le sedi della Fondazione cambieranno volto diventando più efficienti dal punto di vista energetico e più sicure grazie agli adeguamenti antisismici. Un maxi investimento che, solo per la Rsa Lucchi di via Zurla e il Kennedy supera i 38 milioni di euro complessivi. Lavori appena cominciati. Ai quali vanno aggiunti altri 7 milioni per l’ex Misericordia e 3,6 per l’ex sede del nido comunale di via Dante.
Numerosi gli interventi dei consiglieri a commento dell’audizione di Bianca Baruelli. Un plauso e un grazie per il lavoro fatto è arrivato da Eugenio Vailati del Pd. Mentre Andrea Bergamaschini della Lega ha auspicato «scelte di professionalità e competenza per il nuovo cda. E ho visto una disponibilità del sindaco, a cui spetteranno le decisioni, a interloquire con le minoranze. Tra le perplessità il fatto che non si sia messo al centro il comitato ospiti e parenti: lo stop di anni ne ha inficiato le potenzialità».
Laura Zanibelli di Forza Italia ha sottolineato alcune perplessità: «Quanto è strutturale il problema di bilancio che c’è stato negli anni passati? Ci saranno ancora costi elevati? L’altro elemento che mi interessa capire meglio è legato all’esistenza di quattro forme contrattuali, due per i dipendenti e altrettante per i dirigenti. Comportano differenze economiche e forse anche difficoltà gestionali. E può essere un fattore che rende più o meno appetibile il fatto di venire al lavorare in Fondazione».
Per Francesco Lopopolo della civica di maggioranza ‘Crema bene comune’ «la riduzione dei costi sarà sostenuta dai lavori di riqualificazione degli edifici, con effetti benefici anche per gli ospiti. E il risparmio sui costi energetici verrà investito nel migliorare la qualità delle prestazioni».
Simone Beretta di Italia Viva ha ricordato le critiche espresse negli anni scorsi sull’operato del cda. «Adesso guardo allo stato dell’arte e devo dire che avete centrato l’obiettivo con gli investimenti del Superbonus, anche grazie ai tecnici che avete scelto. Il bilancio così facendo sarà sotto controllo per anni».
Il capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanni De Grazia : «Il dato di fatto è il pareggio di bilancio grazie anche alla Regione e alla diminuzione dei costi energetici. Un lavoro splendido. Ho comunque espresso nei giorni scorsi le mie valutazioni sulla necessità di cambiare il cda, capisco l’amarezza dei consiglieri uscenti. Tocca al sindaco fare delle scelte».
Teresa Caso di Crema aperta ha ringraziato «per il grande lavoro svolto in questi anni dal cda. Andando oltre i numeri, sottolineo la qualità del servizio, le attività che hanno reso la Rsa non una casa di riposo, ma un luogo dove prendersi cura degli anziani. Non era scontato».
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