L'ANALISI
25 Marzo 2024 - 05:30
SORESINA - Il dibattito sulla scelta della dirigente dell’istituto Bertesi Daniela Romano, che ha consigliato alle prof di non fissare verifiche o far consumare merende a scuola durante il Ramadan in segno di rispetto per gli alunni di fede musulmana che digiunano, s’infiamma. Ora si schiera ufficialmente anche il Partito Democratico. Dopo le critiche della Lega, la risposta del circolo locale, guidato da Nicola Cantarini: «Strumentalizzano! Questo è un giusto lavoro di integrazione».
L’ormai celebre documento (trapelato, ndr) diventa protagonista della battaglia elettorale: «Non ci stupisce – incalzano i dem – che, a pochi giorni dalle polemiche di Pioltello, il centrodestra sollevi anche a Soresina una polemica strumentale sul Ramadan. La circolare scritta dalla dirigente scolastica in merito al periodo di Ramadan rappresenta un segnale di sensibilità e inclusione, ma anche di realismo. In un contesto scolastico e sociale come quello soresinese, caratterizzato da una marcata presenza di bambini e bambine di diverse culture, questo tipo di iniziative – sostengono gli esponenti del Pd nella loro lettera aperta con firma ‘corale’ – colgono a pieno lo spirito che deve caratterizzare tutte le comunità. Conosciamo la realtà di Soresina e, l’attenzione verso la multiculturalità della società, rappresenta il volano verso il contrasto ad ogni tipo di razzismo sempre più presente».
Il giudizio è diametralmente opposto a quello espresso dal Carroccio di Andrea Ferrari: «Nessun trattamento di favore o sudditanza, bensì il doveroso e attento lavoro di integrazione. Le linee guida non sono vincoli – puntualizzano dal centrosinistra – ma rappresentano suggerimenti che i dirigenti scolastici, nel loro ruolo formativo, offrono al corpo docenti per agire nel migliore dei modi nei confronti dei propri studenti. Ribadiamo con fermezza il ruolo fondamentale della scuola nella formazione delle persone e questo deve avvenire nell'autonomia, principio sancito dalla Costituzione. Questi attacchi strumentali – chiosano – non devono intaccare lo spirito socio-educativo della scuola». Esattamente come l’ambiente politico, anche quello delle mamme e dei papà si divide. C’è chi ha apprezzato il consiglio dato alle docenti e chi invece lo trova ingiusto. I social non sono da meno: l’opinione pubblica è, insomma, spaccata in due.
Anche Sinistra Italiana Cremona esprime solidarietà e vicinanza alla dirigente scolastica Daniela Romano e a tutta la comunità musulmana.
«Daniela Romano — asserisce Sabrina Badaoui, responsabile Intercultura e inclusione della segreteria provinciale di Sinistra Italiana Cremona — con le sue linee guida, ha voluto mostrare vicinanza e rispetto per gli alunni che, in questo mese, stanno osservando il digiuno per il Ramadan, un momento di grande spiritualità. Considerando la forte presenza della comunità musulmana sul territorio, è essenziale mostrare apertura culturale e rispetto per le diversità, affinché tutti gli alunni si sentano valorizzati. L’articolo 8 della nostra Costituzione parla chiaro, anche per questo riteniamo la levata di scudi della Lega discriminatorio, oltre che strumentale. Il nostro Paese conta più di due milioni di musulmani, di cui buona parte sono italiani, e considerare l’Islam incompatibile con la cultura italiana è infondato: la coesistenza esiste e, come vediamo quotidianamente è possibile ed arricchente, l’importante è non rinunciare al dialogo e al confronto, le uniche ‘armi’ in grado di contrastare l’emarginazione di parte della società».
E poi: «La Lega, come abbiamo visto recentemente con i fatti di Pioltello, vuole sfruttare dei momenti di condivisione e di fratellanza per mera propaganda politica, atta ad alimentare l’odio nei confronti delle minoranze, come di consuetudine. Diventa però ancor più grave quando ad essere colpiti sono i bambini e gli adolescenti, soggetti a discriminazioni per la loro origine o per la loro fede. La scuola deve dunque essere un luogo sicuro dove le barriere diventano ponti per unire e per imparare a convivere. Proprio per questo riteniamo importante supportare i dirigenti scolastici e gli insegnanti che lavorano quotidianamente perché questo sia possibile, e perché tutti gli alunni si sentano accettati, senza discriminazione alcuna. La scuola deve essere un ambiente inclusivo e rispettoso che, come scrive la dirigente Romano, “celebra le diversità e promuove l’empatia e la comprensione reciproca”».
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