Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

RAMADAN. SCOPPIA LA BUFERA POLITICA

«Non interrogate e non mangiate in pubblico»

La dirigente scolastica Romano scrive ai docenti dell’istituto di Soresina: «Siate comprensivi se hanno bisogno di riposo supplementare». La dura replica della Lega

Felice Staboli

Email:

fstaboli@laprovinciacr.it

22 Marzo 2024 - 17:18

La preghiera del Ramadan dei musulmani cremaschi

SORESINA - «Rispettate le esigenze di chi osserva il Ramadan». E' il senso della circolare indirizzata ai docenti e firmata dalla dirigente scolastica dell'istituto Bertesi di Soresina Daniela Romano.

'Informazioni sul Ramadan e Linee Guida per il Personale Docente'. È l’oggetto della circolare interna al Bertesi distribuita nei giorni scorsi. Una nota riservata, naturalmente, che tuttavia — complice anche il clima che si è scatenato dopo il caso Pioltello — ha suscitato subito commenti e reazioni, sia a livello scolastico che soprattutto politico.

La Lega di Soresina, infatti, attacca: «Riteniamo inaccettabili sia le premesse sia il contenuto di questa circolare, che di fatto realizza un trattamento di favore - non richiesto e non previsto - nei confronti degli alunni che professano una certa religione e che fa trasparire, come siamo abituati purtroppo a vedere in altri ambiti della vita cittadina di Soresina, una sudditanza strisciante e pericolosa nei confronti di una cultura per molti versi incompatibile con la nostra. Auspichiamo, con ciò, che ci sia un cambio di rotta da parte della dirigente scolastica e una presa di distanze da parte della nostra amministrazione comunale, sinora completamente silente sul tema».

Di cosa si tratta? Di una serie di raccomandazioni, che si possono sintetizzare così: «Vi incoraggio a dimostrare sensibilità culturale e religiosa durante il Ramadan e a rispettare le pratiche religiose; alcuni studenti potrebbero essere affetti dalla riduzione dell’energia dovuta al digiuno, siate comprensivi rispetto all’attività didattica; quando possibile, fornite opportunità per i momenti di preghiera e riflessione; evitate di consumare cibi e bevande in luoghi pubblici all’interno della scuola durante le ore di digiuno del Ramadan come segno di rispetto per coloro che stanno osservando il digiuno; se notate stanchezza o disagio in studenti o colleghi offrite il vostro sostegno e comprensione».

Poi, anche un invito preciso: «Il 27° giorno di Ramadan (6 aprile) è considerato il più importante e si veglia per tutta la notte per pregare. Dunque, non fissate verifiche, interrogazioni, uscite o momenti importanti per la didattica; non fissate le interrogazioni o le verifiche il giorno della festa del Ramadan (9 aprile) e il successivo».

La dirigente conclude infine la sua circolare con un messaggio ecumenico: «Il Ramadan è un momento di spiritualità e solidarietà per la comunità islamica presente sul territorio. Come educatori, è nostro dovere promuovere un ambiente inclusivo e rispettoso in cui tutti gli individui si sentano accolti e supportati». Dunque, una circolare che vuol favorire il clima interno all’istituto scolastico, in una realtà — Soresina — dove la presenza di stranieri e di studenti provenienti da famiglie di immigrati e molto alta, la più elevata in tutta la provincia di Cremona (22-23%).

«Ho solo inviato una circolare come ho fatto lo scorso anno — spiega al telefono la dirigente — seguendo una prassi che qui seguiamo comunque. Pertanto non si apre alcun caso, non ci saranno scuole chiuse o iniziative di alcun genere. Anzi, a titolo personale dico senza problemi che sono del tutto contraria alla chiusura delle sedi scolastiche per la fine del Ramadan e su questo ci tengo ad essere chiara. Il contenuto della nostra circolare — che avrei preferito rimanesse all’interno della sede scolastica come solitamente avviene — è solo quello di fornire un contributo per promuovere un ambiente inclusivo e rispettoso in cui tutti gli individui si sentano accolti e supportati, proprio come riportato nella circolare».

In queste ore, in cui il tema del Ramadan ha coinvolto un istituto scolastico a Pioltello, in provincia di Milano, diventando un caso nazionale per la chiusura dell’istituto il giorno di fine Ramadan, era inevitabile che qualche reazione arrivasse. «Ma qui non abbiamo problemi — ha concluso la dirigente Romano — si sono semplicemente fornite informazioni e linee guida al personale docente, in segno di rispetto per tutti».

Andrea Ferrari, capogruppo della Lega in consiglio comunale a Soresina, e Alice Ferrari, segretario di sezione del Carroccio e consigliere comunale, intervengono immediatamente sul caso del Bertesi. «Si parte dal considerare che gli alunni di fede islamica osservanti il digiuno potrebbero frequentare le lezioni stanchi e senza energie, cosa che consiglierebbe, secondo la dirigente, di concedere momenti di riposo supplementare, evitare interrogazioni e verifiche in certe ore della giornata e nei giorni clou del mese di digiuno, ed esentare a richiesta gli alunni dall’attività di educazione fisica. Si arriva, inoltre, a indicazioni meramente religiose che prevedano, ad esempio, che durante la giornata scolastica vi siano ‘opportunità per i momenti di preghiera e di riflessione’, e ‘momenti in aula dove le alunne e gli alunni che osservano il Ramadan possano spiegare questo mese ai compagni e alle compagne non musulmani’».

Poi, la conclusione dei consiglieri leghisti: «Ciliegina sulla torta, perché nella sagra del politicamente corretto non può mai mancare, l’invito ad astenersi dal mangiare cibi in presenza di alunni musulmani, perché ciò mancherebbe loro di rispetto. Dovere della scuola è preparare adeguatamente gli studenti a diventare nel loro futuro buoni cittadini, rispettosi della legge e in grado di essere autonomi nella vita sociale e lavorativa. Tutti allo stesso modo, siano essi cristiani, musulmani, di altro credo oppure atei. Sarebbe stato più opportuno, al posto di accordare un trattamento particolare in funzione di supposti bisogni personali motivati da rituali religiosi, inviare un messaggio alle famiglie ricordando che frequentare la scuola è un dovere oltre che un diritto, e che i genitori devono assicurarsi che i loro figli la frequentino in buona salute, adeguatamente nutriti e riposati».

«A tal proposito è bene ricordare che l’Islam impone il digiuno in Ramadan solo agli adulti in buona condizione fisica, e ne sono escluse le bambine, i bambini, le ragazze e i ragazzi in età scolare. Riteniamo quindi inaccettabili sia le premesse sia il contenuto di questa circolare, che di fatto realizza un trattamento di favore - non richiesto e non previsto - nei confronti degli alunni che professano una certa religione».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400

Commenti all'articolo

  • fatacco_cr

    23 Marzo 2024 - 19:02

    Già hanno tolto il presepe la prossima sarà la celebrazione della Pasqua per non urtare la sensibilità dei non cristiani! Chi le pensa andasse a vivere per un po' nei loro paesi e poi vediamo se ancora sono così tolleranti! Lì devi integrarti per forza ai loro usi e costumi altro che tolleranza!

    Report

    Rispondi

  • 1074roma

    23 Marzo 2024 - 07:40

    Incommentabile.....

    Report

    Rispondi