L'ANALISI
10 Marzo 2024 - 05:10
CREMONA - Manager per la liuteria cercasi disperatamente. Il Comune ha avviato la selezione di un esperto per il coordinamento e la governance delle azioni del Piano di Salvaguardia del Saper fare liutario tradizionale cremonese, l’intenso programma di formazione e sviluppo del settore, nato sotto l’egida dell’Unesco che ha individuato la liuteria come bene immateriale dell’umanità.
Per mantenere il riconoscimento bisogna lavorare e dimostrare — con dati e progetti alla mano — che la tradizione liutaria vive ed è condivisa dalla comunità.
Se il 2024 sarà caratterizzato da un affondo teorico e concreto sulla liuteria contemporanea fra Otto e Novecento, lo sviluppo di iniziative sul saper fare passa attraverso una nuova figura manageriale che affiancherà la responsabile dell’Ufficio Unesco, Chiara Bondioni: «L’incarico sarà finanziato con i fondi riservati alle Misure speciali di tutela e fruizione dei siti e degli elementi italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella lista del patrimonio mondiale e posti sotto tutela dell’Unesco — osserva la dirigente —. Il compenso previsto per l’incarico è di 19.500 euro più cassa previdenziale e Iva al 22%. Tutte le azioni messe in atto per la tutela del patrimonio liutario sono state finanziate con fondi legati all’Unesco ed erogati da Ministero della Cultura su progetti specifici».
La figura del nuovo manager opererà fino al termine dell’anno 2024, «stiamo cercando una figura capace di lavorare a progetti complessi, che sappia lavorare con reti di enti e coordinare le forze, ma anche trovare le chiavi giuste per un collegamento costante con la comunità — prosegue Bondioni —. Il nuovo esperto dovrà lavorare al potenziamento e ampliamento della rete degli stakeholder, implementare le manifestazioni del piano e cercare ampie partnership con soggetti qualificati in un contesto nazionale e internazionale. Il lavoro condotto in questi anni, la rete costruita hanno bisogno di essere alimentati e sviluppati con sguardi che sappiano cogliere orizzonti nuovi e articolati».
C’è poi l’aspetto legato alla comunicazione che è altrettanto importante. L’obiettivo è far conoscere e rendere sempre più condiviso il Piano di salvaguardia della tradizione liutaria cremonese, inteso come occasione di sviluppo per gli addetti del settore, ma anche un motivo di riconoscibilità e condivisione per la comunità cremonese, per quella dei liutai e dei musicisti.
«È importante che il lavoro che in questi anni è stato fatto per costruire una rete che agisse nella definizione e nella tutela del saper fare liutario abbia una sua sempre più ampia condivisione, attraverso azioni comunicative condivise e mirate — prosegue la dirigente —. Tutto ciò è finalizzato a fare in modo che la liuteria divenga sempre più un brand condiviso, ma anche un saper fare consapevole, la cui tutela passi anche attraverso la consapevolezza che sia veramente un bene di tutti, una risorsa della città».
Dunque la nuova figura di esperto di progetti complessi è volta a una necessità: fare in modo che le prassi di conoscenza, codifica e studio della liuteria non si esauriscano nell’azione dei liutai, nella tutela di un patrimonio, ma costituiscano motivi di interessi di una comunità più ampia, a partire dai cittadini di Cremona.
Il nuovo professionista avrà un anno di tempo per dimostrare quanto sa e quanto vale, un tempo breve ma che vorrebbe dare il via a un modo coordinato e condiviso di pensare la complessità di quel saper fare liutario in cui abilità delle mani, conoscenze scientifiche e l’impalpabile espressione della musica sono una cosa unica.
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