L'ANALISI
14 Febbraio 2024 - 05:25
CREMONA - I licei arretrano, o se va bene sono stabili, crescono i tecnici e i professionali: è questa la tendenza che si registra dai dati delle pre-iscrizioni alle classi prime per l’anno scolastico 2024/2025. I dati forniti dalle segreterie delle scuole e dall’Ufficio Scolastico Territoriale interessano — a livello provinciale — 3.507 matricole che il prossimo anno inizieranno le superiori, di cui 1.940 a Cremona, 1.373 a Crema e 193 a Casalmaggiore. Guardando alla tendenza in città il totale degli iscritti risulta in crescita: si passa dai 1.850 primini dell’anno in corso ai 1.940 del prossimo. Il calo demografico non è ancora una realtà alle superiori. E questa è una buona notizia, almeno per ora.
Chi soffre — a guardare le preferenze espresse in questo inizio anno — sono i licei che per la quasi totalità segnano uno stop o un leggero, ma significativo decremento. In stallo è il Manin: «Al classico abbiamo mantenuto i 33 iscritti dell’anno passato — spiega Nicoletta Ferrari, preside reggente dell’istituto di via Cavallotti —. In calo, anche se di poco, è il linguistico. Malgrado ciò credo che riusciremo a mantenere le medesime classi per dare continuità ai singoli corsi, poi qualche movimento c’è sempre da qui a settembre».
Sono proprio i licei tradizionali a cedere il passo — a livello nazionale e regionale si parla di declino del classico e in seconda battuta dello scientifico —, chi tiene sono i licei musicale, sportivo e delle scienze applicate. Ciò è evidente se si guarda al liceo Aselli in cui il percorso tradizionale diminuisce, mentre crescono coloro che hanno scelto le scienze applicate: «Si tratta di un risultato che ci attendevamo e che è in linea con quanto sta accadendo un po’ in tutta Italia — commenta il preside Alberto Ferrari —. Al di là di questo credo sia importante sottolineare come il successo dell’orientamento dipenda, non tanto e non solo dal numero di iscritti, ma da quanti riescono a portare a termine il corso di studi, il che vuol dire che la scelta a monte era giusta». Il liceo Vida va controtendenza e rimanendo stabile su sportivo e scientifico, cresce sull’indirizzo classico di sei unità.
«Le iscrizioni all’Anguissola sono in calo, ma mantengono forte l’appeal dei nostri indirizzi e riportano le matricole nell’alveo della normalità numerica — spiega Daniele Pitturelli preside reggente all’Anguissola e titolare allo Stradivari —. Il musicale allo Stradivari cresce e l’artistico si mantiene sui livelli dell’anno in corso. Aumentano coloro che hanno scelto gli indirizzi moda e arredo, mentre la liuteria è stabile, ma solitamente in questo indirizzo il grosso delle iscrizioni arriva in estate, soprattutto per quanto riguarda gli stranieri».
A dare conto del riscatto dei tecnici sono il Ghisleri da un lato e dall’altro il Torriani, entrambi gli istituti diretti da Simona Piperno. «Il Ghisleri aumenta sia sull’indirizzo economico con un ottimo balzo in avanti da 158 a 176 e sul Vacchelli con 39 primini che ci permetteranno di fare due classi. Ci sono stati anni in cui si temeva per la sopravvivenza stessa dell’indirizzo», spiega la dirigente. Il Torriani si conferma la scuola col maggior numero di iscritti: 414 in tutto con un sostanziale incremento rispetto agli indirizzi tecnici che nel complesso fanno registrare 240 nuovi alunni, contro i 218 dell’anno in corso.
Fra le curiosità c’è l’incremento esponenziale degli informatici che da poco più di una ventina sono passati a 130. «L’aumento degli indirizzi tecnici va di pari passo con quello degli indirizzi liceali — prosegue Piperno, spostando la riflessione sul Torriani —. In 77 hanno scelto scienze applicate, l’anno ‘23/’24 erano 65. Lo sportivo è pressoché raddoppiato e questo ci vedrà costretti ad applicare i criteri di selezione stabiliti dal regolamento d’istituto, perché non ci è concessa più di una sezione. In realtà il quadro che fuoriesce dalle pre-iscrizioni è destinato a mutare nel corso dell’anno con spostamenti interni dal liceo al tecnico oppure dal tecnico al professionale. Detto questo, i risultati ottenuti sono il frutto di un lavoro di équipe e di una scuola che è votata al rinnovamento e all’innovazione».
Fra i professionali in crescita c’è l’Ipa Stanga che dai 26 dell’anno ‘23/’24 passa a 33 con la possibilità di immaginare una doppia sezione: «I numeri delle preiscrizioni sono destinati a crescere a settembre e durante l’anno, a causa dei frequenti trasferimenti da altre scuole», spiega la preside Roberta Di Paolantonio. Performa bene anche l’Einaudi che con 22 matricole in più vede crescere gli indirizzi di grafica ed enogastronomia, e sostanzialmente mantenere le posizioni per le altre specializzazioni.
A Crema calano le iscrizioni ai licei e fa flop quello del Made in Italy, che era stato proposto dall’istituto Munari, ma che ha ricevuto una sola adesione. Sono questi i due dati che più colpiscono delle preiscrizioni alle classi prime degli istituti superiori del Cremasco per l’anno scolastico 2024-25. Se a livello dell’intera penisola i licei continuano ad essere preferiti da oltre la metà delle studentesse e degli studenti che hanno effettuato la scelta della scuola superiore, con il 55,63% di domande sul totale delle iscrizioni, il dato cremasco si attesta soltanto al 43%.
Dei 1.373 alunni che hanno effettuato la preiscrizione alle superiori, infatti, soltanto 583 hanno scelto un liceo. Il più gettonato è stato lo scientifico del Racchetti-da Vinci, con 111 iscrizioni, seguito dal tecnologico del Galilei con 110, all’artistico con 93 e dal linguistico con 86. Fanalino di coda, come detto, il nuovo liceo del Made in Italy, lanciato dal Governo, rivelatosi un fallimento. Il nuovo percorso di studi ha raccolto solo 375 iscrizioni sui 92 licei che erano stati approvati in tutta Italia, lo 0,08% del totale delle iscrizioni alle scuole superiori per il prossimo anno scolastico. Nonostante i numeri tutt’altro che entusiasmanti, il ministro Adolfo Urso lo ha definito «Un buon inizio, che potrà ulteriormente migliorare». Fare peggio, francamente, è difficile. Per contro il liceo delle Scienze umane, opzione economico-sociale, di cui il Made in Italy sarebbe dovuto essere un'alternativa, al Munari ha avuto 48 iscrizioni (e 63 per le Scienze umane).
E’ chiaro che a Crema il nuovo corso lanciato dal Governo non partirà, come del resto negli altri istituti dove era stato autorizzato lungo lo Stivale. Il progetto innovativo di un percorso di studi in grado di creare professionalità per valorizzare prodotti ed eccellenze italiane non ha riscosso il gradimento dell’utenza. I motivi? È arrivato in ritardo, quando già le iscrizioni erano aperte, senza un piano di studi certo per tutti gli anni e senza la possibilità di veri open day. Per questo, non ha convinto Troppe incertezze: mancano regolamento, definizione delle discipline del triennio e profili post-diploma. E poi, avrebbe messo a rischio l’esperienza del liceo economico-sociale, una realtà consolidata che gode del favore di studenti e famiglie, come dimostra il buon numero di iscrizioni, anche al Munari.
In controtendenza rispetto alle scelte nazionali, con gli istituti tecnici e i professionali preferiti ai licei. Questo dicono i dati delle preiscrizioni alle classi prime delle scuole superiori del Cremasco per l’anno scolastico 2024-25. Il 57% de ragazzi di terza media cremaschi (in totale 835) si è orientato verso gli istituti tecnici e i professionali. In questo senso, ha ottenuto ottimi numeri il Pacioli, in crescita rispetto all’anno scorso e con la prospettiva di avere una o due classi in più. Dipenderà anche da quale scelta effettueranno gli 11 studenti in sovrannumero nel liceo sportivo.
A fronte di 41 preiscrizioni, infatti, i posti consentiti sono soltanto 30 per una sola classe. La seconda sezione non è mai stata autorizzata finora dal ministero. Come sempre, sarà la graduatoria con i criteri fissati in partenza a stabilire chi verrà ammesso e chi escluso. Nella crescita dei tecnici è parzialmente escluso il Galilei che, dopo anni di boom esponenziale (ha quasi 2.000 studenti), nel 2024-25 avrà una classe in meno. Sicuramente verranno formate quattro prime di liceo tecnologico e 9 o 10 di istituto tecnico.
A Casalmaggiore i numeri dell’Istituto di istruzione superiore ‘Giovanni Romani’ – scuola che da sempre si caratterizza per un’ottima qualità di insegnamento e al passo con i tempi – fanno registrare un lieve decremento rispetto allo scorso anno. Gli iscritti alle classi prime sono infatti 193, contro i 205 dell’anno scorso. Le classi prime che si andranno a formare sono: una liceo classico, una per il liceo linguistico, due per il liceo scientifico, due per l’Itis, una per il Cat (Costruzioni ambiente territorio, ex geometri), una Iefp (Istruzione e formazione professionale) e una per il Socio sanitario, molto numerosa.
«Sono aumentate le iscrizioni al Cat che è ripartito lo scorso anno – commenta la dirigente scolastica del Polo Romani, Daniela Romoli -. Erano 17 e quest'anno sono 21. Sono ancora numerose le richieste dell’Itis, in totale 55, per cui si formeranno due classi numerose che dovranno anche accogliere eventuali ripetenti. Quello potrebbe essere un problema». L’Itis attira molto perché è a indirizzo informatico, evidenzia la dirigente.
La preside sottolinea poi anche il buon risultato del Classico, con 19 iscritti. «Il problema poi –continua la professoressa Romoli – sono le richieste di trasferimento ad anno iniziato. Possiamo accogliere dove i numeri lo permettono, sicuramente non all’Itis e al Socio sanitario. E per questo ultimo di richieste in corso d'anno ce ne sono parecchie».
Il quadro è pressoché definito ma non ancora completamente. La forte domanda di iscrizioni all'Itis e il buon risultato delle iscrizioni al CAT riflettono l'interesse crescente degli studenti verso percorsi formativi legati a settori in espansione e con prospettive occupazionali promettenti. Questo trend evidenzia l'importanza di adeguare l'offerta formativa alle esigenze del mercato del lavoro e alle inclinazioni degli studenti, favorendo indirizzi di studio che preparano a professioni richieste e all'avanguardia tecnologica. Anche il successo del Socio sanitario sembra offrire una risposta concreta ad un settore che presenta molte opportunità.
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