L'ANALISI
CREMONA: VERSO LE COMUNALI
28 Febbraio 2024 - 09:50
CREMONA - «Nel 2023 abbiamo venduto più di un violino alla settimana a marchio Cremona liuteria — racconta Giorgio Grisales, presidente del Consorzio dei liutai Antonio Stradivari al termine dell’assemblea dei soci —. Abbiamo venduto in tutto 55 strumenti ad arco per un incasso totale di 583.240 euro. Siamo soddisfatti e già abbiamo in calendario nuove missioni all’estero, la prossima sarà un’intensa settimana a Madrid, presso l’alta scuola di formazione Reina Sofia dove presenteremo i nostri strumenti e racconteremo la liuteria cremonese. Le iniziative in programma sono aperte anche ai non soci, nel segno di una condivisione di ciò che facciamo come Consorzio».
Sono una quarantina i soci — 41 per la precisione — presenti sul sito, ma altre iscrizioni sono in arrivo. Il Consorzio Stradivari da 25 anni è impegnato a mantenere viva e diffondere l’arte del costruire violini, eredità dei grandi maestri Amati, Stradivari e Guarneri del Gesù. «Noi ci sentiamo una comunità ed è anche per questo che riteniamo importante trovare il modo di incontrare i candidati a sindaco scesi in campo - Andrea Virgilio e Alessandro Portesani - per chiedere che le istanze della liuteria entrino nei loro programmi — prosegue Grisales —. Ci piacerebbe che la nuova amministrazione avesse ben presente la necessità di tutelare quello che amo chiamare il museo vivente della liuteria, ovvero i maestri liutai che nelle loro botteghe lavorano per perpetuare una tradizione che non è immobile, non deve essere semplicemente conservata, ma accresciuta e coltivata nel tempo presente».
Se nell’assemblea dei soci Grisales e i suoi vice Alessandro Asinari e Bénédicte Friedman hanno presentato il programma 2024, la riflessione del presidente dell’ente consortile va inevitabilmente al cambio di amministrazione e alla volontà di un confronto con i due candidati su alcuni punti strategici per il comparto. «Ci piacerebbe che si potesse immaginare un tavolo di concertazione con tutti i soggetti che operano nel settore liutario, per condividere idee e necessità, e questo parallelamente a quanto si sta realizzando con le iniziative legate all’Unesco — prosegue Grisales —. In questo senso sarebbe bello poter immaginare, a fianco dell’autunno liutaio, con CremonaMusica, e la Triennale, altri momenti di cui si possono accendere i riflettori sulla liuteria. Il lavoro sinergico con CremonaFiere, Fondazione Stauffer oltre che con gli altri attori della liuteria cremonese sta dando i suoi frutti, ma bisogna spingere e continuare a crederci».
Cremona è un unicum al mondo per concentrazione di botteghe e artigiani liutai. «L’aumento esponenziale delle botteghe che ci spinge a chiedere la possibilità di controllare e agire su questo boom — prosegue Grisales —, magari anche trovando strategie comuni per combattere l’abusivismo. Chiediamo se non possa essere possibile immaginare l’istituzione di un Assessorato alla liuteria che metta a sistema necessità e sviluppo della realtà liutaria cremonese. Come già accade in altri distretti artigianali, come, ad esempio a Faenza, per la ceramica».
Nel segno di una tradizione che si rinnova un’altra richiesta ai futuri decisori politici della città va nella direzione della formazione: «Ci piacerebbe che insieme al Comune e agli altri enti si potesse immaginare la possibilità di stringere rapporti sempre più stretti fra botteghe e formazione per trasmettere ai giovani la nostra professione — conclude la lista dei sette desiderata al futuro sindaco —. L’alternanza scuola-lavoro e l’apprendistato sono aspetti determinanti nelle discipline del fare che soffrono di complicazioni amministrative e burocratiche che frenano la volontà di aziende piccole, spesso ditte individuali, come sono le botteghe liutarie».
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