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LA TRAGEDIA

Stroncato dalla malaria: «La profilassi non d’obbligo, ma suggerita»

In Camerun rischio di infezione tutto l’anno. L’Asst: «Offriamo consulenza nei nostri ambulatori»

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

03 Gennaio 2024 - 08:50

Stroncato dalla malaria: «La profilassi non d’obbligo, ma suggerita»

Antonella Laiolo, Alberto Righi e il Polo vaccinale

CREMONA - La profilassi per la malaria non è obbligatoria, ma fortemente consigliata. E Lorenzo Pagliari, prima di imbarcarsi sul volo per il Camerun, non si era sottoposto ad alcun trattamento preventivo, come confermato dalla famiglia. Per lui, abituato a saltare da un aereo all’altro per collaudare i sistemi elettronici dei molini installati da Ocrim in giro per il mondo, quel viaggio nel ‘Paese dei mille villaggi’ avrebbe dovuto essere una normale trasferta lavorativa, l’ennesima della carriera. Tragicamente diventata l’ultima della vita. L’Asst, che ha preso in carico il paziente, ha già provveduto ad aprire un fascicolo di infortunio mortale sul lavoro, collegando il decesso di Lorenzo alla sua attività lavorativa in un Paese dove la profilassi è — appunto — suggerita.


LE FASI DEL PROCEDIMENTO


Alberto Righi, dirigente della Struttura Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro (Psal) di Ats della Val Padana, illustra i prossimi passaggi del procedimento: «Sarà compito del Servizio Psal far luce sull’attività di profilassi legata al protocollo sanitario previsto dal medico competente aziendale in caso di lavoratori in trasferta all’estero. Si tratta di una corretta valutazione del rischio biologico che deve essere parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi fatta dal medico competente aziendale». Quindi Righi specifica: «L’Inail, Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro sarà chiamata a valutare l’iscrizione del soggetto a conferma di infortunio sul lavoro per un eventuale riconoscimento del danno. Il Servizio Psal si attiverà per verificare quanto sopra descritto, prevedendo l’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Cremona».

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malaria


IL PERICOLO INFEZIONE


Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità circa il 90% dei casi di malaria nel mondo e il 92% dei decessi avvengono nella Regione africana. Sul sito web di Medici senza frontiere si legge: «I bambini sotto i 5 anni sono particolarmente esposti e più suscettibili allo sviluppo di forme gravi della malattia. Più dei due terzi di tutti i decessi per malaria si verificano, infatti, in questa fascia di età». La pandemia ha fatto fare un salto indietro di 4 anni alla lotta alla malaria.

Secondo i dati del World Malaria Report 2023 realizzato dall’Oms, dopo l’aumento dei casi del 2020 e la stabilizzazione del 2021, nel 2022 i contagi hanno fatto registrare un’ulteriore crescita, attestandosi a 249 milioni di casi, quasi 17 milioni in più rispetto al 2019. In aumento anche i decessi: sono stati 608mila, 32mila in più rispetto al 2019. Buone notizie arrivano, però, dal fronte dei vaccini: l’Oms ha raccomandato l’adozione del primo vaccino per prevenire la malaria e finora più di 2 milioni di bambini hanno ricevuto almeno una dose in Ghana, Kenya e Malawi.

In Camerun il rischio di infezione malarica, principalmente da Plasmodium falciparum (il più letale dei parassiti responsabili della malaria), esiste tutto l’anno nell’intero Paese, incluse le aree urbane. Anche in Camerun è iniziata, due mesi fa, la distribuzione dei primi vaccini anti-malaria.

LA PROFILASSI SUGGERITA


Antonella Laiolo, direttore Vaccinazioni e sorveglianza malattie infettive dell’Asst di Cremona, spiega: «L’attività di prevenzione dei rischi correlati al viaggio, al soggiorno e al rientro da un Paese estero viene effettuata negli ambulatori di Medicina dei viaggi. Di recente, è stato introdotto un nuovo sistema di prenotazione attraverso il portale regionale Prenotasalute. L’Asst offre consulenza e si occupa della presa in carico con valutazione della sede di destinazione incrociata con informazioni essenziali come le condizioni cliniche di base e le eventuali malattie pregresse che richiedano trattamenti terapeutici. Una volta chiarito il quadro generale, si procede a definire le profilassi da attuare».

L’azienda socio sanitaria territoriale stabilisce piani vaccinali o trattamenti farmacologici preventivi sulla base delle indicazioni riportate sul portale del Ministero della Salute per la Medicina dei viaggi — che offre informazioni soprattutto su malaria e febbre gialla — e sulla piattaforma internazionale dei Centers for Disease Control and Prevention.

«La valutazione — prosegue Laiolo — avviene durante una seduta approfondita. Per stilare un profilo personalizzato è fondamentale prendere in considerazione l’esatta località di alloggio, le attività programmate e la lista delle vaccinazioni già ricevute. Per quanto concerne la malaria, di norma si suggerisce una profilassi farmacologica ai viaggiatori che permangono nel medio termine. Per i soggiorni di lungo periodo, cioè di almeno sei mesi, si esaminano i vantaggi di un’eventuale profilassi e, in alternativa, si danno indicazioni sull’impiego di un farmaco di primo uso. Qualora si sospetti di aver contratto la malaria, è essenziale rivolgersi a un medico. In ogni caso, l’obiettivo prioritario è disincentivare il fai-da-te: in caso di viaggi in Paesi a rischio, è sempre bene rivolgersi ai centri accreditati».

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