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SANITA'. LE NOMINE

Bruschi, addio a via Brescia: «Cremona nel cuore»

La dg dell’ex Soldi, va in Franciacorta: «Lascio una struttura forte e sana»

La Provincia Redazione

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24 Dicembre 2023 - 07:00

Bruschi, addio a via Brescia: «Cremona nel cuore»

La dg Alessandra Bruschi

CREMONA - Sarà la più giovane direttrice generale nominata dalla Giunta regionale per condurre un’azienda sanitaria pubblica. Alessandra Bruschi, passa infatti dalla Direzione generale di Cremona Solidale, a quella dell’Asst Franciacorta. Il suo nome in realtà è addirittura presente dal dicembre 2018 nell’elenco nazionale dei direttori generali e la nomina dunque era nell’aria, considerata la lunga militanza in ambito sanitario. Bruschi, 46 anni, una laurea in Economia Aziendale, ha già rivestito diversi incarichi in Regione tra cui quello di componente esterno del gruppo di lavoro per l’attuazione della legge di Riforma sanitaria (la 23 del 2015). Ha poi lavorato per quattro anni all’Humanitas e da lì è passata dirigente amministrativa al Carlo Poma di Mantova. Sono seguiti vari incarichi che l’hanno condotta prima all’Asst di Cremona come direttore amministrativo e poi dg dell’Istituto di Sicurezza Sociale della Repubblica di San Marino.

«Non posso — spiega — che essere molto felice di questa nomina che arriva dopo un percorso complesso in cui ho acquisito di fatto una serie di competenze che cercherò di mettere in campo in Asst Franciacorta. Dalla mia esperienza a Cremona Solidale porto però con me davvero tante cose, partendo da una vasta conoscenza del territorio, rispetto alle mie esperienze precedenti che riguardavano principalmente il mondo sanitario e l’ambito ospedaliero. Ho esplorato e ampliato la conoscenza dei reali bisogni delle famiglie. E questo è un valore aggiunto in un sistema che tende ad avere una visione molto centrata sull’ospedale. La vera sfida che viene affidata a me e ai miei colleghi da qualche anno ormai, è invece quella che riguarda il raccordo col territorio».

La nomina all’Asst Franciacorta, per tre anni, è un ritorno a casa per Bruschi, che è originaria proprio di Chiari, dove si trova la sede dell’Azienda: «Torno alle mie origini, ma non lascio Cremona, perché ora è questa la mia casa. A Cremona, ho trasferito la mia famiglia ed è qui che voglio restare. Cremona Solidale mi mancherà. Sono arrivata in questa struttura nell’ottobre 2021, quando il Covid, con tutto il carico pesantissimo che ha travolto le Rsa, non era ancora stato del tutto superato. Ma ora lascio un’azienda più forte, sana, perché anche per questo 2023 il bilancio chiuderà in utile. Mi piace ricordare che proprio grazie a a questo bilancio abbiamo potuto evitare di incrementare le rette, un bellissimo segnale e non così scontato. Lascio anche una squadra forte a livello organizzativo e una serie di servizi che funzionano molto bene. Lasciatemi ringraziare ancora una volta la mia squadra con in testa Simona Gentile, il direttore sanitario della struttura, oltre a tutto il Cda».

A nominare il nuovo dg sarà il Cda di Cremona Solidale guidato da Emilio Arcaini. Bruschi inizierà il nuovo incarico dal primo gennaio e verosimilmente non ci sarà un passaggio di testimone contestuale. È probabile che per la nomine del nuovo Dg occorra attendere un po’ e nel frattempo sarà indicato un facente funzioni, che potrebbe essere la stessa Gentile. «Siamo riusciti — aggiunge Bruschi — a collocare questa azienda in una rete regionale sempre più forte e questo mi rende orgogliosa. Vi invito a visitarla per rendervi conto di quanto sia ormai tra le eccellenze lombarde e non solo. Conosco le regole del mio lavoro e dunque vado via con grande serenità, ma certamente dispiaciuta, dal punto di vista umano soprattutto oltre che da quello professionale, perché sono molto legata a questa azienda. Ora avanti con il nuovo incarico, con la solita determinazione a fare sempre meglio e crescere ancora».

Nel risiko delle nomine appena messo a punto dalla Giunta regionale il suo nome è accostato ora alla Lega ora a Fratelli d’Italia. Ma lei replica: «Sono un tecnico, non sono schierata e ho lavorato bene in una città governata dal centrosinistra in una regione governata dal centrodestra».

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