L'ANALISI
23 Dicembre 2023 - 09:40
Il nuovo dg Ida Ramponi
CREMONA - Traccia un bilancio positivo del passato: «Sono stati 28 mesi molto intensi».
E già guarda al futuro: «Sono onorata del nuovo incarico e del riconoscimento del lavoro fatto sul territorio, di certo non sparirò da Crema».
Mentre aspetta di capire se il suo mandato da direttore generale dell’Ats Val Padana sarà triennale o quinquennale, Ida Ramponi prepara le valigie. Dal primo gennaio lascerà l’ufficio della palazzina amministrativa del Maggiore dove siede dal settembre 2021 come direttore generale dell’Asst. Era arrivata dall’Asst Rhodense, al posto di Germano Pellegata.
Dal 1985 in Sanità, milanese classe 1965, Ramponi si prepara al nuovo incarico. «L’Ats ha certamente un ruolo nevralgico di programmazione anche a livello regionale – sottolinea – cercherò di sfruttare la conoscenza che ho maturato in questi anni, sia della realtà cremasca, che di quella cremonese.
Sarà un lavoro meno operativo rispetto a quello che va garantito in un ospedale, sicuramente più incentrato sulla programmazione. In parte ho già vissuto realtà simili, avendo lavorato come direttore amministrativo nell’allora Asl di Milano 2: è un settore che conosco abbastanza, un ambito che ritengo interessante».
Un incarico che andrà in continuità con quello ricoperto in questi anni da Salvatore Mannino. «L’attività principale sarà quella di programmazione in collaborazione con la Regione di cui le Ats sono articolazioni territoriali. In questo momento sono in corso progetti di sorveglianza per l’applicazione di diversi obiettivi: le vaccinazioni, il Pnrr, la tutela della salute e il rispetto delle normative di lavoro e accreditamento delle strutture».
Inevitabile un bilancio su quanto fatto a Crema. «In questi quasi due anni e mezzo abbiamo avuto modo di realizzare molti progetti, siamo riusciti a portare a casa risultati in termini di prestazioni, sia in regime di ricovero, sia ambulatoriale recuperando quanto si era perso tra 2020 e 2021 per la pandemia. Credo che l’innesto di nuovi direttori sia stato fondamentale, c’è stato uno scambio e una sinergia verso l’esterno. Ci sono una serie di progetti avviati che non ho dubbi che il mio successore Alessandro Cominelli porterà a termine. Vanno dalla prossima costruzione della palazzina salute mentale, ai lavori avviati al Cps e al Serd di via Teresine, sino a Rivolta d’Adda con il riconoscimento di 2,6 milioni di euro per la riabilitazione».
Con Cominelli in queste ore c’è già stato un lungo colloquio telefonico, anche per aggiornarlo sui cantieri in corso e su quelli a venire. Poco meno di dieci milioni di euro gli investimenti messi in conto da Asst per il 2024. Innanzitutto quello da 4,8 milioni, che servirà a realizzare, dietro il corpo centrale del Maggiore e in prossimità della piattaforma d’atterraggio per elicotteri di soccorso, il complesso della riabilitazione psichica. Un intervento, da concretizzare coi fondi garantiti dalla Regione. E che permetterà di riunire, in un’unica sede, il Centro psicosociale e quello diurno, che attualmente si trovano in via Medaglie d’oro, ma anche la Comunità riabilitativa ad alta assistenza, oggi ospitata, in via provvisoria, al terzo piano della palazzina dell’ospedale. Ci vorrà un anno per completare il tutto. Il secondo prevede una spesa di cinque milioni per attrezzare l’ospedale con nuovi arredi negli spazi comuni, fare in modo che ogni camera dei reparti abbia il proprio bagno e altri interventi. Lo studio di fattibilità è stato approvato e la gara verrà indetta dopo il via libera definitivo della Regione.
Il saluto finale di Ramponi è per i cremaschi: «I ringraziamenti da fare sono tanti, ho avuto sempre la massima collaborazione, sono stata accolta molto bene in azienda, ma anche nel territorio cremasco e per questo dico grazie anche ai sindaci e alle associazioni. Qui ho riscontrato un senso di appartenenza vero e importante, un grande attaccamento al proprio ospedale vissuto come un bene dei cittadini».
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