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I CONTI DELLE FAMIGLIE

Redditi, in provincia balzo record in Lombardia

Ma con 20.222 euro pro capite il nostro territorio resta al nono posto in regione e al 53° in tutta Italia (+7)

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

16 Dicembre 2023 - 05:30

Redditi, in provincia balzo record in Lombardia

CREMONA - Come percentuale di crescita del reddito complessivo delle famiglie residenti in provincia, Cremona è al primo posto in Regione: la differenza tra il 2019 e il 2022 è un più 10,5% che significa essere passati complessivamente da 6.431 a 7.106 milioni di euro. Questo equivale a un balzo di sette posizioni nella classifica nazionale: dalla 60ª alla 53ª. Cremona e il suo territorio rimangono però al quart’ultimo posto assoluto tra le province Lombarde. Peggio fanno Lodi (ultima), Sondrio (penultima) e Pavia (terzultima). Primo posto ovviamente per Milano con un reddito pro capite disponibile nelle famiglie di 32.855 euro, mentre quello di Cremona e territorio è pari a 20.222 euro. Questi i dati salienti dell’indagine sostenuta da Unioncamere che mette a confronto il 2019 con il 2022.

redditi

L’analisi prodotta dal Centro studi ‘Guglielmo Tagliacarne’ misura della capacità di spesa della popolazione residente in Italia. Caserta (+14,2%) è la prima provincia per crescita del reddito disponibile delle famiglie tra il 2019 e il 2022 a prezzi correnti, seguita sul podio da La Spezia (+13,8%) e Potenza (+13,1%).

Nel complesso, il Mezzogiorno ha allungato il passo più del resto d’Italia nel post Covid, mettendo a segno nel periodo considerato un incremento del reddito familiare in termini monetari — al lordo degli effetti inflativi — del 9,1%, contro il +8,3% dell’Italia nord-occidentale, il +7,7% del Nord-Est e il +7,3% dell’Italia centrale. Se si guarda al reddito pro-capite delle famiglie dietro Milano, al comando a livello nazionale, ci sono le province di Bolzano (27.966 euro) e Monza e Brianza (27.520 euro).

Mentre sul fronte opposto gli ultimi posti sono tutti occupati da province meridionali con Enna che chiude la classifica con 13.701 euro, preceduta da Agrigento (13.725 euro) e Caserta (13.923 euro). Complessivamente il reddito disponibile pro-capite al Sud ha comunque recuperato terreno, anche per effetto delle politiche redistributive: se i 14.432 euro del 2019 rappresentavano il 74,9% del valore medio italiano, i 16.046 euro del 2022 ne costituiscono il 76,0%. «L’analisi del reddito disponibile a prezzi correnti restituisce l’immagine di un Paese meno diseguale rispetto alla geografia del Pil. Più in generale, sembra che la nostra economia si stia articolando secondo direttrici che in tanti casi saltano la tradizionale dicotomia Nord-Sud» evidenzia Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro studi Tagliacarne. N

on va però dimenticato che queste condizioni economiche devono tenere conto dell’aumento dei prezzi: «Occorre considerare — conclude Esposito — che il processo inflattivo in questi anni ha colpito più il Mezzogiorno del resto d’Italia e questo sicuramente contribuisce ad ampliare i divari del potere di acquisto reale. Per questo, il tema vero resta quello della crescita della base produttiva per assicurare una occupazione di maggiore qualità e una più elevata consistenza del reddito delle famiglie fuoriuscendo dalle situazioni di precarietà oggi più diffuse nel Meridione».

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