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CREMONA

Marito e moglie aggrediti in Galleria 25 Aprile, denunciato un 35enne

I poliziotti del commissario capo Marco Masia hanno stretto il cerchio, verificando i movimenti fatti quella stessa sera da alcune persone che lavorano nel centro della città

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

26 Ottobre 2023 - 09:42

Marito e moglie aggrediti in Galleria 25 Aprile, denunciato un 35enne

CREMONA - La squadra mobile ha chiuso il cerchio sull’aggressione avvenuta domenica sera sotto la Galleria 25 Aprile. Il violento che ha aggredito marito e moglie è un 35enne , sudamericano di origine, casa nella bergamasca, domicilio a Cremona. L’uomo è stato denunciato per lesioni. Ha già una condanna per lesioni e precedenti di polizia. Il questore, Michele Sinigaglia, ha emesso nei suoi confronti l’avviso orale, la misura con cui a una persona ritenuta socialmente pericolosa, si intima  di mantenere una condotta nei binari della legge. Lo straniero ieri è stato sentito negli uffici della Questura. Si è detto dispiaciuto, ha dato la sua versione.

 

Intorno alle 20.30 la coppia stava passeggiando a braccetto, quando all’angolo della Galleria, all’altezza dell’ex gelateria Grom, è sbucato il 35enne in bicicletta. Andava veloce. Il marito gli ha detto “Complimenti” a mo’ di rimprovero. Il ciclista , dopo aver percorso pochi metri, si è fermato, è sceso dalla bicicletta carico di rabbia. I due si sono trovati faccia a faccia. Il 63enne gli ha dato del “ cogl…”,  è scoppiata una colluttazione. Lo straniero gli ha rifilato un pugno, mentre la moglie, nel tentativo di soccorrere il marito, è stata spintonata a terra. La lite tra i due è continuata, sono intervenuti due passanti. Il sudamericano “carico di violenza” ha sferrato un altro pugno , poi una testata al 63enne caduto a terra. E se ne è andato. Marito e moglie sono stati accompagnati al Pronto soccorso, medicati e dimessi con tre giorni di prognosi ciascuno. Martedì in questura hanno presentato la querela.

Nell’arco di poche ore, i poliziotti del commissario capo, Marco Masia, hanno stretto il cerchio, verificando i movimenti fatti, quella stessa sera, da alcune persone che lavorano nel centro della città. Non solo. Grazie alla profonda conoscenza del territorio e alle attività info-investigative, nella mattinata di mercoledì hanno dato un nome al violento, assistito dall’avvocato Carlo Alquati.

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Commenti all'articolo

  • 04973

    26 Ottobre 2023 - 11:14

    Dunque un soggetto ti prende a pugni e testate per un giusto rimprovero e la misura cautelare è una tirata d'orecchio e una raccomandazione a comportarsi meglio. Incredibile sempre più repubblica delle banane.

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