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LA RIFLESSIONE

Disagio giovanile: «Le due realtà dei nostri figli. Ascoltateli...»

I segnali e la necessità di riconoscerli dialogando. Il miglior modo di affrontare il problema è quello di ricercare un aiuto professionale per la cura della ludopatia

di Maurizio Mondoni (professore esperto di problematiche giovanili)

21 Ottobre 2023 - 05:25

Disagio giovanile: «Le due realtà dei nostri figli. Ascoltateli...»

CREMONA - I giornali, i social e i media, in questi giorni, hanno ‘bombardato’ tutti i giorni sui casi di ludopatia di alcuni calciatori italiani. E subito si è scoperto (sic!) che la diffusione delle scommesse e del gioco d’azzardo online, così come la ‘slotmania’, esiste da tempo tra gli adolescenti, con il rischio di diventare (e purtroppo per alcuni è diventata!) una vera e propria dipendenza, causando problematiche per la loro salute fisica e mentale e per la loro vita sociale.

I dati del gioco d’azzardo giovanile sono chiari. Alcune ricerche, interviste e indagini tra i giovani hanno messo in evidenza le loro fragilità, le loro insicurezze e la loro voglia di investire le paghette per guadagnare, che ha spesso il sopravvento sull’andare in pizzeria con gli amici o al Mc Donald: guadagnare facile, senza fatica! Da un’indagine effettuata e da interviste raccolte, il 14% dei ragazzi italiani dai 14 ai 19 anni scommette online, il 13% gioca d’azzardo in rete mentre il 25% si reca nei centri scommesse, circa 3 adolescenti su 10 giocano o hanno giocato nelle sale slot e oltre 6 su 10 tentano la fortuna al Gratta e Vinci. Secondo uno studio condotto da Nomisma e dall’Università di Bologna, il 48% dei giovani tra i 14 e i 19 anni si è approcciato al gioco d’azzardo, il 46% dei ragazzi ha giocato almeno una volta durante l’anno e il 6% crede di aver sviluppato una dipendenza verso il gioco. E il problema è che i giovani giocatori sono in aumento, complice la facilità (c’è poco controllo) con cui hanno accesso agli strumenti di gioco, offline e online, e l’attrattiva che esercitano sulle loro menti.

Il passaggio da giocatore d’azzardo occasionale a soggetto ludopatico avviene quando giocare diventa un modo per evadere dalla realtà e trovare eccitazione nel vincere una somma di denaro, ma i rischi nei giovani sono più pericolosi che negli adulti.

Vivono due realtà, i nostri ragazzi: quella vera (famiglia, scuola, amici, sport); e quella virtuale (cellulare, Ipad, tablet, social).

Basta un clic e la capacità degli smartphone e dei tablet di tenere incollati i giovani per ore e ore durante la giornata è pervasiva e a volte totalizzante. Con il rischio che se entrano in siti pericolosi non sono controllati e il passaggio da un gioco di abilità al gioco d’azzardo è breve!

E i genitori? Devono stare molto attenti ai comportamenti dei loro figli/e. Hanno indicatori cui prestare attenzione: il tempo passato davanti a smartphone e tablet (più di due ore al giorno); il senso di smarrimento se non c’è rete wi-fi o giga nel cellulare; il controllo ossessivo del telefonino (in tutti i contesti e in tutti i momenti); i cambi di umore repentini e ingiustificati.

Ancora: ansia e depressione, isolamento sociale, l’utilizzo dei social come rifugio e non come potenziamento delle proprie relazioni, la mancanza di sonno e l’abitudine di svegliarsi per controllare i messaggi sui social.

Ci sono anche sintomi fisici: il pollice da smartphone, il Text Neck per la postura sbagliata, la tendinite al polso, l’abbassamento della vista.

Ma cosa spinge i giovani all’azzardo? Molto spesso si avvicinano al gioco per curiosità, per divertimento o per emulazione degli amici e/o familiari che giocano regolarmente. E per loro il rischio di sviluppare un approccio problematico al gioco è alto e i disagi correlati possono essere amplificati nella fase adolescenziale.

Gli studiosi hanno identificato tre categorie per descrivere i disturbi legati alla ludopatia: sintomi psichici, sintomi fisici e sintomi sociali. I sintomi psichici della ludopatia si manifestano con lo stato di irrequietezza, l’ansia, l’irritabilità e i disturbi dell’umore che oscillano tra il senso di onnipotenza e la forte mancanza di autostima.

I periodi di nervosismo sono molto frequenti, così come l’impulsività e i casi di perdita di ingenti somme porterà i giovani a ragionare in modo distorto, enfatizzando o minimizzando il proprio comportamento di gioco, le vincite e le perdite economiche.

I sintomi fisici più riscontrati sono la cefalea, l’insonnia, i tremori e le palpitazioni ed è spesso presente la tendenza a sperimentare con l’utilizzo di alcol e droghe, sviluppando ulteriori dipendenze.

Tra i sintomi sociali si identifica prima di tutto il difficile rapporto con i genitori, i compagni e i coetanei. La ricerca costante del gioco può portare l’adolescente ad isolarsi, non riuscendo più a coltivare situazioni e relazioni sociali con i propri pari. Il percorso scolastico è tra i primi a risentirne: la mancanza di concentrazione si traduce in un calo del rendimento, nel rapporto conflittuale con la figura autoritaria del professore e con i compagni di classe, fino al totale isolamento sociale.

Oltre a questi segnali di tipo fisico, comportamentale e sociale uno dei principali campanelli d’allarme per i genitori è la richiesta di soldi crescente da parte del figlio adolescente, spesso con vaghe o scarse motivazioni su come saranno spesi.

Allora come aiutare l’adolescente con un problema di gioco d’azzardo? Il primo passo dei genitori in caso di ludopatia del figlio/a, è cercare di instaurare un dialogo con un tono calmo e mai accusatorio, cercando di far sentire il figlio/a compreso e ascoltato. Aggressività e accuse possono infatti portare il figlio ad isolarsi maggiormente, negando il problema e allontanandosi maggiormente dalla ricerca di aiuto. Il dialogo deve sempre essere finalizzato al riconoscimento del problema e alla ricerca di aiuto.

Se il gioco d’azzardo è già radicato nella vita del figlio, il miglior modo di affrontare il problema è quello di ricercare un aiuto professionale per la cura della ludopatia. Per i genitori, conoscere i sintomi e i campanelli di allarme (accennati precedentemente) è il miglior modo per individuare un problema di ludopatia e avviare un dialogo con i propri figli, per riconoscere insieme il problema e poterlo affrontare serenamente in famiglia.

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