L'ANALISI
20 Ottobre 2023 - 14:58
CREMONA - Martedì 24 alle 17, il cinema teatro Filo diventerà luogo d’incontro e riflessione per capire meglio gli adolescenti e aiutare gli adulti ad affiancarli nella fase delicata della crescita: è l’obiettivo di ‘Vicino agli adolescenti. Dialogo sull’amicizia, il disagio giovanile e la fragilità degli adulti’.
La proiezione-dibattito è promossa dal consultorio di Cremona e dall’ufficio Comunicazione e relazioni esterne dell’Asst di Cremona, con il patrocinio del Comune e l’iniziativa è caratterizzata da due momenti peculiari: la proiezione del film ‘Close’ di Lukas Dhont e l’intervento di Antonio Piotti, filosofo, psicoterapeuta e docente di prevenzione e trattamento delle condotte autolesive e del tentato suicidio in adolescenza (Alta scuola di psicoterapia psicoanalitica dell’adolescenza e del giovane adulto, l’Istituto Minotauro di Milano). L’ingresso è libero: l’invito a partecipare è rivolto a tutti coloro che sono interessati al tema, in particolare a operatori sanitari e sociosanitari, assistenti sociali, insegnanti, educatori, genitori e adolescenti.
L’Organizzazione mondiale della salute (OMS) ha dichiarato che un adolescente su sette ha un problema di salute mentale e il 39% dei ragazzi presi in carico soffre di ansia e depressione.
«Questi dati – commenta Paola Mosa, direttore socio sanitario dell’Asst di Cremona — confermano l’estrema fragilità dei giovani che attraversano la delicata fase di crescita in cui faticano a trovare punti fermi. Allo stesso modo, per noi operatori, non è scontato riuscire a rispondere ai loro bisogni e stabilire un contatto. Per questo da molti anni i servizi territoriali, dal consultorio alla neuropsichiatria con il sostegno della psicologia clinica, sono un riferimento per intercettare le situazioni di disagio, anche in fasce di età precoci, e accogliere le diverse richieste di aiuto, con percorsi pensati per affiancare non solo i giovani ma anche chi si prende cura di loro. Mi riferisco, ad esempio, allo spazioxgiovani, al progetto Jungle e allo Spazio Agio che sono stati precursori anche nel coinvolgere gli adolescenti con una modalità alla pari, molto efficace per stabilire un rapporto di fiducia fra ragazzi, famiglie e servizi. È importante ricordare che il sostegno dei servizi è rivolto a tutto il nucleo famigliare con una attenzione speciale allo sviluppo delle competenze educative dei genitori».
Come afferma Enrica Ronca, responsabile del consultorio di Cremona, complice l’impatto della pandemia, il numero di adolescenti seguiti dai servizi è aumentato quasi del 70 per cento rispetto al 2019.
«Ci troviamo di fronte a situazioni di disagio e fragilità, che si esprime in modi diversi, dall’aggressività all’autolesionismo, e coinvolge tanto il mondo degli adolescenti quanto quello degli adulti, che spesso si trovano disorientati».
L’evento organizzato con l’Ufficio Comunicazione e Relazioni esterne risponde alla necessità di entrare in contatto con chi si trova ad affrontare questo tipo di difficoltà, in famiglia, a scuola o in altri contesti sociali.
«E anche il cinema è un luogo d’incontro, dove immagini e parole consentono di affrontare temi diversi, anche molto delicati».
«L’obiettivo – aggiunge Fabio Santini, educatore e referente di SpazioxGiovani al consultorio di Cremona – è sensibilizzare genitori, insegnanti, tutti gli adulti che si occupano quotidianamente di adolescenti e giovani. Gli operatori del consultorio sono a disposizione per rispondere alle loro domande e indicare i servizi più adeguati che possono accogliere i loro bisogni. Attraverso progetti come Spazio Agio (progetto avviato in collaborazione con il Dipartimento di Salute mentale), cerchiamo di offrire strumenti e modalità diverse per costruire punti di contatto tra i giovani e chi si prende cura di loro. Per contattarci è possibile scrivere a spazioxgiovani@asst-cremona.it».
«Il disagio adolescenziale è un tema centrale del nostro tempo e parlarne attraverso l’esperienza di un professionista come Antonio Piotti, che si è formato alla scuola di Gustavo Pietropolli Charmet (fondatore dell’Istituto Minotauro, e il supporto del linguaggio cinematografico, offrirà l’occasione per provare a comprendere le ragioni di questo malessere così pervasivo. Se i dati descrivono un senso di ansia generalizzata, di vuoto, che coinvolge la Generazione Z, raramente si parla con oggettività delle cause — spiega Stefania Mattioli, responsabile Comunicazione e relazioni esterne di Asst di Cremona —. Perché gli adolescenti stanno male? Questa è una delle domande alla quale cercheremo di dare risposte possibili. Occuparsi di comunicazione in un luogo di cura significa anche creare occasioni di confronto, dialogo e conoscenza al di fuori degli ambienti sanitari consueti, anche rispetto a tematiche che sono ancora un tabù, quali il dolore, la diversità, il lutto, il suicidio. Mettere in contatto operatori e cittadini attraverso la letteratura, l’arte o il cinema ha uno scopo preciso: creare le condizioni per capire come ci sentiamo e come si sentono gli altri. Il più delle volte si scopre che, pur in situazioni e ruoli differenti, il mio problema è il tuo. In questi casi, riconoscere la matrice umana che ci accomuna in quanto persone che hanno dei limiti può rappresentare il presupposto per chiedere aiuto e dare avvio a una relazione terapeutica efficace».
Vincitore del Gran prix speciale della giuria al festival di Cannes 2022, ha ricevuto otto nomination nei concorsi più prestigiosi del mondo: Oscar, Golden globe, Césare e European film awards. La trama: Léo e Rémi (Eden Dambrine e Gustav de Waele) hanno tredici anni e un’amicizia profonda. Sono abituati a dimostrarsi affetto in pubblico, senza preoccuparsi di cosa possa pensare chi li osserva. Tutto cambia quando un giorno una compagna di scuola chiede loro se sono una coppia, di fronte all’intera classe. Léo specifica che sono solo amici, come fratelli, ma quell’episodio lascia un segno profondo sul loro rapporto: inizia ad evitare l’amico, timoroso dello sguardo altrui. Rémi si sente ferito e non riesce a capire il vero motivo di questo cambiamento. Léo si troverà presto a fare i conti con questa situazione, quando la sua vita sarà colpita da una tragedia inaspettata, che lo porterà a riaffrontare la scelta fatta.
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