L'ANALISI
04 Ottobre 2023 - 05:05
CREMA - Le prime spese, le più urgenti, hanno comportano un investimento di 130mila euro. «Ma si tratta con ogni probabilità della punta dell’iceberg, abbiamo davanti altri costi e dovremo poi verificare dove e se siano necessari interventi strutturali che avranno importi ben più alti e richiedono ovviamente una programmazione a lungo termine. Per ora ci siamo occupati delle urgenze».
A fare il punto sui lavori di ripristino dei danni agli edifici comunali, causati dalla grandinata di fine luglio, è l’assessore alle Opere pubbliche Gianluca Giossi. Tra agosto e la prima metà di settembre, la priorità dell’ente di piazza Duomo è stato rimettere in sesto i tetti delle scuole, per far ripartire l’anno di lezioni senza problemi e rischi di infiltrazioni e senza avere operai in giro per i plessi in presenza di alunni, insegnanti e del resto del personale.
In contemporanea, sono state sostituite vetrate e infissi lesionati o sfondati dalle palle di ghiaccio. «I lavori urgenti estivi si sono concentrati tra le scuole primarie di Borgo San Pietro, quelle di Curtatone e Montanara, compresa la materna, San Bernardino e Sabbioni – prosegue Giossi –: nonostante i tempi molto stretti, di fatto cinque settimane con in mezzo il periodo di Ferragosto in cui non è certo facile trovare fornitori e imprese pronte ad aprire cantieri, l’ufficio tecnico è riuscito a garantire gli interventi, svolgendo un ottimo lavoro di concerto con le imprese. Sono state sostituite tegole, lucernari, infissi e finestre. Per l’autunno-inverno la situazione dovrebbe essere sotto controllo, nel frattempo verificheremo se serviranno interventi più approfonditi».
Siamo dunque solo all’inizio. «La grandinata – aggiunge l’esponente di giunta – aveva lesionato anche diverse vetrate del palazzo comunale, soprattutto quelle che danno sul cortile interno, poi tetti e finestre del comando di polizia locale, della sede dei vigili del fuoco, dei magazzini di via Mulini. E ancora gli spogliatoi del campo sportivo della Pierina e altri fabbricati. Senza dimenticare i problemi agli impianti fotovoltaici, con pannelli devastati e dunque inutilizzabili. Nei prossimi due mesi ci dedicheremo a questi lavori».
Nel settore privato, anch’esso duramente colpito dalla tempesta, sono ormai quasi tutte a posto le centinaia di auto i cui parabrezza o lunotti erano stati sfondati e le cui carrozzerie erano state seriamente danneggiate dalle palle di ghiaccio. In città si vedono circolare sempre meno veicoli ammaccati. Segnale che carrozzerie e aziende specializzate nella sostituzione dei vetri, hanno progressivamente smaltito il super lavoro. Più lunghe le procedure per tetti, lucernari e altre coperture, sempre per l’eccesso di domanda. Sulla stessa lunghezza d’onda si sono mossi anche gli altri paesi del territorio dove la grandinata aveva fatto danni. Priorità assoluta agli edifici scolastici, con le amministrazioni che sono riuscite nel non facile compito di sistemare i problemi prima della campanella di inizio anno, e ora i cantieri da affidare per gli altri edifici pubblici lesionati. Spese variabili, a seconda delle conseguenze della tempesta. Da poche decine di migliaia di euro, come nel caso di Pandino, dove sono stati investiti 25mila euro, a somme più ingenti per le quali le amministrazioni hanno dovuto far ricorso agli avanzi di cassa, andando a destinare fondi già stanziati per opere pubbliche che sono state riprogrammate per il 2024.
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