L'ANALISI
28 Luglio 2023 - 05:10
Come si presentava il bocciodromo nella mattinata dopo la grandinata
CREMA - Di problemi, il bocciodromo comunale di via Indipendenza ne aveva già abbastanza. Legati a una ristrutturazione che ha sollevato contestazioni e polemiche a non finire e che è stata lasciata a metà. A metterci il carico da undici ci ha pensato la violenta tempesta dei giorni scorsi, che in pratica ha azzerato buona parte degli interventi che erano già stati effettuati. Su richiesta della Federbocce, che ha in carico la ristrutturazione e che ha in gestione l’impianto fino al 2040 attraverso il consorzio Unifib di sua emanazione, l’impresa Do-Ve di Roma, che aveva eseguito i lavori ha mandato una squadra a controllare i danni e soprattutto a cercare di capire le cause per le quali la nuova copertura non abbia retto, perché l’acqua si sia infiltrata dalle grondaie, inzuppando la controsoffittatura e facendo cadere al suolo decine e decine di pannelli.
Tra cui quelli nuovi di zecca della piastra sopraelevata. Individuare le cause del disastro è il primo passo per cercare di capire se ci sono e di chi sono le responsabilità. La copertura andrà totalmente rifatta e questo è già stato certificato dagli ingegneri del Comune che sono saliti sul tetto dopo la tempesta. Il quesito è: chi paga? La grandine che ha perforato la copertura ha portato alla luce il fatto che la coibentazione fatta con lana di vetro sia di pochissimi centimetri. Se questo fatto lo si associa ai tre centimetri di cappotto (anch’esso molto danneggiato dalla grandinata) c’è motivo di credere che l’efficientamento energetico dell’impianto sia rimasto nelle intenzioni. E questo sarà un altro motivo di contestazione.
La Federbocce ha inviato formale ordinanza di chiusura del bocciodromo, in quanto pericolante. Altri pannelli della controsoffittatura potrebbero staccarsi e cadere in testa a qualcuno. Come per ogni sciagura, gli effetti collaterali non mancano. Il gestore commerciale si trova con il bar chiuso e con l’attività ferma fino a data da destinarsi. Svariati mesi, visto che la copertura andrà rifatta, non prima che venga stabilito a chi tocca accollarsi i costi: impresa, Federbocce o assicurazione del Comune? I bocciofili si trovano con sei corsie coperte in meno. Questo mette a rischio l’attività estiva (in caso di pioggia dove si gioca?) ma soprattutto l’intero calendario invernale.
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