«Voragine fra le tegole. Quell’edificio collassa»

CREMA - Mentre prosegue la conta dei danni nel Cremasco, ci sono aziende che stimano conseguenze milionarie su strutture, in particolari lucernari, tetti e macchinari che erano all’aperto, e preoccupa ulteriormente la situazione del tetto di un edificio privato disabitato da anni in via Lodigiani Lelia, a Vaiano Cremasco. Si tratta della copertura di una porzione di palazzina, mentre in quella a fianco vivono due persone, tra cui un’anziana sola, che ha difficoltà di deambulazione. Da mesi la minoranza di Europa verde denuncia il rischio che il tetto collassi del tutto. Il consigliere Andrea Ladina, dopo la tempesta di venerdì e ancora più quella che si è scatenata poco prima dell’alba di martedì, torna ad alzare la voce. «Grandine, vento e acqua hanno peggiorato ulteriormente le cose, non si può più aspettare oltre». Il problema principale è legato al fatto che la proprietà è irreperibile da anni.

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Gianpiero Crespiatico, comproprietario dell’altra metà dello stabile, ha già scritto più volte a tutti, a cominciare dal Comune. La voragine tra le tegole è lì da vedere e piove nel sottotetto. La copertura sta progressivamente collassando, lo si nota anche guardando l’edificio di via Lodigiani Lelia dal basso. Uno stabile nel pieno centro del paese. In passato i Vigili del fuoco sono intervenuti e il Comune ha dovuto mettere in sicurezza la parte esterna della palazzina, da dove si staccavano pezzi di intonaco. Ma la situazione non si è mai risolta. «Di certo non possiamo muoverci noi su una proprietà non nostra e con costi esorbitanti», ha già spiegato nei mesi scorsi Crespiatico. Ladina, dal canto suo, ha interpellato in merito anche il prefetto, Corrado Conforto Galli.

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«Presa visione della documentazione tra proprietà Crespiatico, Comune e Vigili del fuoco – scrive Ladina – compresa quella fotografica, in cui si evidenzia il collasso di una parte significativa del tetto di proprietà di Snezana Mitrovic, da anni irreperibile, si chiede di considerare con urgenza la necessità di mettere in sicurezza la via Lodigiani Lelia 37-39 e il vicolo Devizzi adiacente annesso per possibilità di crollo dell’edificio. Poiché la proprietà, tenuta alla messa in sicurezza dello stabile, risulta irreperibile, la responsabilità della messa in sicurezza e di tutto quanto può risultare utile per evitare danni alle persone spetta al sindaco del luogo, ferma restando la possibilità di rivalersi sui proprietari». 

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