L'ANALISI
01 Ottobre 2023 - 05:05
CREMA - In Comune ci stanno pensando. E una decisione in merito sarà presa entro metà mese: far chiudere almeno di notte i negozi aperti 24 ore su 24 che contengono distributori automatici di snack e bevande del centro storico. Il motivo sono i problemi emersi più volte durante l'estate, specialmente in viale Repubblica, per gli schiamazzi e lo stazionamento molesto di persone su di giri, soprattutto giovani, che si fermano sino a notte fonda nei pressi di queste attività commerciali incustodite. Trovandosi sotto le finestre delle abitazioni, è evidente che il rumore disturba non poco i residenti. Accade anche in piazza Garibaldi. Il terzo negozio di questo tipo in centro si trova in via XX Settembre. Il quarto è in via Rampazzini, a Ombriano. «Si tratta di un’opzione sul piatto – conferma l’assessore al Commecio Franco Bordo – ma vanno valutate attentamente anche le giuste necessità dei titolari di queste attività che lavorano molto proprio in orari notturni». Non è poi scontato che un’eventuale ordinanza sia estesa a tutti i negozi.
Potrebbe insomma riguardare le zone più sensibili in primis viale Repubblica dove da tempo i residenti sono esasperati. Una serie di problemi che si sono ovviamente acuiti durante la stagione estiva che, per ovvie ragioni, favorisce la permanenza all’aperto sino a tarda ora. Con l’inverno e le temperature rigide il fenomeno dei rumori molesti sino a notte inoltrata potrebbe rientrare, salvo poi ripresentarsi l’anno prossimo. L’attenzione dell’amministrazione è volta anche ad iniziative di tipo persuasivo che non prevedono solo la repressione, lavoro che spetta comunque alle forze dell’ordine, ma un approccio educativo che passerà anche dalla messa in campo dei cosiddetti operatori di strada. Evidente che il comportamento corretto dipenda anche dal senso civico dei singoli, un tema su cui c’è da lavorare a 360 gradi.
Ordine e decoro urbano passano sempre più spesso da iniziative di sensibilizzazione che riguardano varie aree, ad esempio quelle della salvaguardia ambientale, con numerose proposte che si susseguono durante l’anno per affrontare l’abbandono dei rifiuti, altra piaga che implica azioni di repressione unite legati all’educazione civica che partono dalle giovanissime generazioni. Il lavoro nelle scuole, ad esempio, e ancora negli oratori e nelle società sportive. Una collaborazione che coinvolge ogni giorno ente locale, terzo settore, con le associazioni di volontariato in prima linea, parrocchie e realtà che hanno nel loro dna l’educazione di bambini e ragazzi. Senza dimenticare gli stessi esercenti, specialmente i titolari di esercizi pubblici. C’è però anche il mondo degli adulti, che purtroppo non è esente da comportamenti scorretti, e dunque viene sovente chiamato in causa da iniziative di sensibilizzazione.
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