L'ANALISI
29 Settembre 2023 - 10:10
Il cartello stradale che indica l’attuale via Che Guevara a Vaiano Cremasco
VAIANO CREMASCO - Una raccolta firme in piazza Gloriosi Caduti, adesioni da inviare poi in prefettura, per sostenere il «no» al cambio di denominazione di via Che Guevara, prossima ad essere intitolata a San Francesco d’Assisi. La organizzano per domenica mattina il Pd, Sinistra italiana, Rifondazione comunista e l’associazione di amicizia Italia-Cuba di Crema. Il cambio di denominazione della strada del paese, intitolata dal Duemila al rivoluzionario di origine argentina, era stato deciso venti giorni fa dalla giunta, guidata neosindaco Graziano Baldassarre. Da lì è scattata la mobilitazione, con la raccolta firme iniziata tra gli stessi residenti, circa 45 famiglie, contrarie alla novità. Le motivazioni addotte dal sindaco sono state di natura storico-politica. Una scelta che va anche nella direzione di ribadire i valori e gli ideali del centrodestra, di cui la lista di Baldassarre è espressione, disconoscendo quanto fatto in passato dalle giunte di sinistra che, per decenni, hanno governato il paese.
«Hasta la victoria siempre era il motto del Che — ha scritto il sindaco — ma quella vittoria non fu mai realmente conseguita: il popolo cubano fu catapultato dal regime di Batista alla feroce dittatura castrista, piombando nella miseria e nel terrore. Eppure, caduti i miti di Lenin, Stalin e Mao, quello del Che continua a vivere, appassionatamente cantato dai nostalgici della sinistra». Al di là delle interpretazioni di studiosi, militanti e politici, per Baldassarre «Che Guevara non era un pacifista. Credeva che la rivoluzione fosse l’unico modo per cambiare le cose in America latina. Giusta o sbagliata che fosse questa idea, rimane il fatto che abbracciava la violenza come modo di fare politica. Ha rovesciato un regime, sostituendolo con una dittatura, che ha annullato diritti e libertà dei cittadini. Nel corso degli anni, diversi residenti hanno espresso perplessità riguardo alla scelta fatta nel Duemila». Quindi la decisione di cambiare il nome alla strada del quartiere residenziale. «La intitoliamo a una figura storica sicuramente più affine alla nostra cultura: San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia con Santa Caterina da Siena».
Ma per la sinistra vaianese e cremasca le cose non stanno così: «Sosteniamo la protesta dei cittadini e la loro raccolta firme, anche in considerazione del fatto che Vaiano è gemellato con un paese cubano, Puerto Padre. Confidiamo di far così conoscere al prefetto la posizione dei vaianesi». L’ultima parola spetta infatti a Corrado Conforto Galli, che dovrà confermare o respingere l’indicazione arrivata dal Comune.
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