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Caso Conzadori. Uccisa dal treno a Maleo, ecco due nuovi testimoni

A chiarire cosa sia realmente accaduto quel maledetto 15 agosto 2020 potrebbe essere il racconto di una coppia pavese mai ascoltata dagli inquirenti

Elisa Calamari

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22 Settembre 2023 - 05:15

Caso Conzadori. Uccisa dal treno a Maleo, ecco due nuovi testimoni

Elisa Conzadori e il passaggio a livello di Maleo

PIZZIGHETTONE - Due ulteriori testimonianze, trovate dai familiari di Elisa Conzadori, sulle quali fanno leva i legali per opporsi all’archiviazione del caso: a chiarire cosa sia realmente accaduto quel maledetto 15 agosto 2020 al passaggio a livello di Maleo dove ha perso la vita la 34enne, potrebbe essere infatti il racconto di una coppia pavese mai ascoltata dagli inquirenti. Nei giorni scorsi gli avvocati Fabio Sbravati e Alberto Gnocchi hanno depositato in tribunale a Lodi una serie di elementi aggiuntivi, fra cui proprio la preziosa descrizione della scena vista dai coniugi una decina di secondi dopo il terribile impatto fra il convoglio e la Citroen. I pavesi sono stati rintracciati sulla base di un commento online alla notizia lasciato tre anni fa, dal quale si evinceva una loro presenza sul luogo dell’incidente. Una volta contattati, avrebbero confermato di essere transitati subito dopo l’impatto. Notando il treno oltre l’incrocio e una delle due semisbarre completamente alzata. Stessa cosa che hanno visto, e raccontato, gli altri testimoni già ascoltati dagli inquirenti e che erano presenti al momento dello schianto. Non solo: i coniugi cinquantenni avrebbero confermato che il semaforo era spento e che mancavano anche avvertimenti sonori, avvalorando così l’ipotesi di una falla nel sistema di gestione del passaggio a livello. Il guasto sempre negato da Rfi.

La testimonianza dei due, che stavano guidando in direzione Soresina, potrebbe dunque essere decisiva. Soprattutto perché va appunto ad aggiungersi a quelle di due automobilisti fermi al passaggio a livello e che hanno visto la sbarra sulla corsia opposta alzarsi. Un residente nelle vicinanze, inoltre, dopo il botto è accorso vedendo a sua volta la sbarra alzata in direzione Maleo. L’elemento aggiuntivo è stato presentato all’udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione, insieme ad approfondimenti e prove tecniche, quindi ora si attende la decisione del giudice Francesco Salerno.

«Non mollerò mai fino a che Elisa non avrà ottenuto giustizia», ha ribadito più volte su queste colonne il fidanzato Marco Dragoni. E proprio la tenacia degli affetti della 34enne sembra avere portato ad una svolta importante. Dragoni ha anche smosso la politica: nelle scorse settimane ha incontrato l’onorevole Silvana Comaroli, che ha preso a cuore la vicenda presentando un’interrogazione parlamentare, e mantenuto contatti costanti con i sindaci Luca Moggi di Pizzighettone e Dante Sguazzi di Maleo. Proprio questi ultimi hanno a loro volta espresso sdegno di fronte alla richiesta di archiviazione depositata lo scorso marzo dalla Procura di Lodi, caldeggiando invece supplementi di indagini volti a verificare le anomalie delle sbarre.

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