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IL LUTTO

Addio a Lavinia, maestra di gran cuore

Somenzi Baldrighi aveva 91 anni: una vita dedicata alla scuola e a Paderno ai più deboli

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

23 Agosto 2023 - 19:50

Addio a Lavinia, maestra di gran cuore

Lavinia Somenzi Baldrighi

CREMONA - Chiamava ‘bambine’ le sue alunne. Le accoglieva alla scuola Capra con quel suo bellissimo sorriso. Signora elegante, di classe, era sensibile e severa insieme, la «signora Maestra». Si chiamava Lavinia Somenzi Baldrighi ed era una donna straordinaria. Tutti hanno avuto una insegnante che è rimasta nel cuore.

La «maestra Lavinia» è rimasta nel cuore di generazioni di scolaretti. Ha fatto parte di quell’esercito silenzioso di maestre e maestre delle elementari che hanno tirato su una nazione, meritando rispetto. Due giorni fa è mancata. Aveva 91 anni. Iniziò a insegnare nelle scuole dei vari paesi, compreso Paderno Ponchielli, dove ha vissuto.

A Cremona «arrivava sulla Mini minor gialla» la maestra che ha insegnato alle bambine ad essere indipendenti, forti, generose ed umili attraverso la lettura di Pippi Calzelunghe. E, poi, «la grammatica, l’analisi logica, la geografia ... ci ha mandato alle medie preparatissime. Soprattutto, è stata una educatrice, una figura fondamentale nel nostro sviluppo», la ricordano le alunne di allora, oggi donne sessantenni.

Sono le bambine dell’anno scolastico 1973/1974, le stesse che una decina di anni fa condivisero con la loro maestra un esperimento sentimentale: il raduno delle compagne di classe. Un mix di ricordi e simpatia, «perché la nostra maestra era anche molto simpatica».

classe

La maestra Lavinia Somenzi Baldrighi con le sue allieve dell’anno scolastico 1973/1974


Donna di carattere, tosta, la maestra Lavinia. Lo è stata sino all’ultimo. Lo sanno a Paderno Ponchielli: sempre in prima linea per aiutare, sostenere i più deboli, per dedicarsi agli altri. Perché «gli altri erano, sempre, al primo posto».

Negli anni passati ha tenuto lezioni di italiano alle donne extracomunitarie. A casa ha dato lezione ad un ragazzo straniero che l’italiano voleva impararlo bene.

Una vita dedicata al sociale, la sua. A Paderno, è stata presidente dell’associazione di volontariato San Vincenzo de’ Paoli, il gigante della carità. Presidenza che ha lasciato solo qualche tempo fa. E sino a pochi anni fa, lei che non era più giovanissima, ha guidato la macchina dei volontari del paese per accompagnare le persone più anziane in ospedale, ad esempio. La sua auto, invece, l’ha guidata sino a 90 anni compiuti. Non stava mai ferma.

Donna di temperamento, schiette e molto combattiva, la maestra Lavinia. «In paese si faceva carico delle battaglie per i più deboli», raccontano. E quel che doveva dire, lo diceva senza giri di parole.

Donna nata nel 1932, eppure così moderna. «Nonostante fosse molto religiosa, nonostante fosse una donna credente con i piedi ben saldati a terra, aveva un’apertura mentale ai cambiamenti. Non è mai stata stentorea». Lo sanno i suoi amati nipoti.
Appassionata di lettura, divorava i libri. La mattina, il rito del giornale, poi si accomodava sulla poltrona in salotto e seguiva i talk che trattavano di politica. Era sempre aggiornata su tutto, era «sul pezzo». Lo è stata sino all’ultimo.

L’altra sua passione erano i viaggi. «Ha girato il mondo, era molto curiosa, desiderosa di conoscere». Paderno perde un pezzo di storia; generazioni di scolari la tengono nel cuore. I funerali si celebreranno venerdì alle 9 nella chiesa parrocchiale del paese.

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