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I CONTI IN TASCA

L’inflazione rallenta, ma cibo e utenze sempre cari

In città incrementi tendenziali a due cifre per frutta, olio, latte e bevande. Le spese per la casa + 8,2%

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

11 Agosto 2023 - 05:30

inflazione

CREMONA - La nostra provincia è al 49° posto nazionale per indice inflattivo, con un +4,9% registrato a luglio e un rincaro annuo per famiglia di 1.292 euro. Il lato positivo è che i prezzi sono saliti meno rispetto alla media nazionale, visto che l’inflazione attestata da Istat in Italia è del 5,9%. Su questa base l’Unione nazionale consumatori ha stilato una classifica, che vede al primo posto per aumento dei prezzi Genova (inflazione all’8,2%) e all’ultimo Potenza (+3,5%).

A pesare sulle tasche dei cremonesi sono soprattutto i generi di prima necessità, anche se per i prodotti alimentari è da rilevare un primo timidissimo dato positivo: rispetto a giugno i costi sono scesi dello 0,3%. A dirlo è in questo caso il report mensile del Settore Economico-Finanziario del Comune, che commenta: «Il quadro inflattivo non presenta novità sostanziali: a fronte di un indice generale debolmente decrescente (appunto +4,9% a luglio rispetto al +5,3% di giugno, ndr) l’indice tendenziale degli alimentari rimane assai elevato (+10,8%) e ciò soprattutto a causa dei ‘soliti noti’». Si tratta di pane (+9,8%), latte (+12,3%), oli e grassi (+16,6%), frutta (+16,7%), vegetali (+16,2%), acque e bevande (+12,8%). Rispetto al mese scorso però è calata del 5,1% la frutta.

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Altro segmento di consumo che si mantiene su livelli inflattivi particolarmente elevati è quello relativo all’abitazione: +8,2% è il tasso tendenziale su base annua, anche se gas ed energia elettrica si sono considerevolmente ridimensionati visto che il primo segna un +3,7%, mentre la seconda diminuisce ancora del 5%. Invariate le spese per servizi sanitari e salute.

Un altro segnale positivo arriva dal settore dei trasporti, che in tempo di vacanze sono particolarmente richiesti: si registra un piccolo aumento rispetto a giugno (+0,8%) ma la variazione rispetto allo stesso periodo del 2022 è in negativo, i costi sono calati dell’1,1%. Questo soprattutto per effetto della riduzione dei prezzi di carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati (-11,8% rispetto ad un anno fa).

Prosegue, anche se con rialzo decisamente meno preoccupante rispetto a quelli di inizio estate, la salita dei costi legati al trasporto aereo: da giugno a luglio un +2,1%. Molti cremonesi quando possibile hanno preferito il traghetto, anche per evitare gli ormai noti disagi degli ultimi tempi legati anche ad aeroporti chiusi, e questo ha probabilmente avuto un impatto sui costi del trasporto marittimo: +5,6 da giugno a luglio.

Il prossimo report sull’indice dei prezzi al consumo sarà emesso dal Comune il 15 settembre e riguarderà il mese di agosto.

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