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CREMA: NELLA MORSA DEL MALTEMPO

Il Parco del Serio conta i danni: centinaia di uccelli morti e alberi abbattuti

Il presidente Monaci: "Lungo elenco di danni ma è doverosa da parte nostra la solidarietà verso i cittadini dei Comuni di Ricengo, Casale, Pianengo ed anche Sergnano"

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

31 Luglio 2023 - 13:24

Il Parco del Serio conta i danni: centinaia di uccelli morti e alberi abbattuti
CREMA - Gli effetti della pesante grandinata della scorsa settimana non hanno risparmiato il territorio del Parco del Serio e le strutture presenti nel Cremasco. Numerosi gli uccelli che si contano stramazzati al suolo senza vita, alberi sradicati, danni ai tetti dei centri Parco del territorio. E’ quanto è emerso dalla ricognizione effettuata dalle Guardie Ecologiche Volontarie, Gianluca Limenta, Eugenio Livraga, Marcello Codecà e Rosa Bonomini. I danni maggiori alla fauna si sono registrati all’interno della riserva naturale del Menasciutto, tra Pianengo e Ricengo, sulla sponda destra del fiume, e nei pressi della Palata. Cormorani neri, aironi cenerini, guardabuoi, ma anche cornacchie e la ricca colonia di uccelli che nidifica nella zona sono stati decimata dalla grandine, i cui chicchi hanno avuto l’effetto dei proiettili. Uccelli morti e molti nidi distrutti è stato lo scenario apertosi davanti agli occhi delle guardie.
Il presidente del Parco del Serio, Basilio Monaci, si è detto molto dispiaciuto anche per i numerosi alberi abbattuti lungo la strada del Marzale e per i danni subiti alle strutture: dal centro Rana Rossa, il cui tetto era stato appena rifatto, al Salice Bianco, struttura in utilizzo al gruppo di protezione civile Soic, al Museo dell’Acqua di Casale Cremasco, alla stessa Casa di camperia a Crema. "Purtroppo è lungo l’elenco dei danni che abbiamo registrato nel territorio del Parco – commenta Monaci – ma è doverosa da parte nostra la solidarietà verso i cittadini dei Comuni di Ricengo, Casale, Pianengo ed anche Sergnano che hanno dovuto sopportare danni maggiori, e per il settore agricolo della zona, i cui agricoltori hanno visto compromesse le colture di mais, oltre ai danni alle strutture delle loro aziende agricole".
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