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IL CREMASCO FLAGELLATO

Maltempo. «Un boato alle 4,30: poi l’inferno...»

Le testimonianze dei residenti in città e nei paesi: «Un bombardamento: mai vista una cosa simile»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

25 Luglio 2023 - 15:31

Maltempo. «Un boato alle 4,30: poi l’inferno...»

CREMA - C’è chi, svegliato dalla grandinata, si è precipitato in strada cercando di salvare l’auto. Altri hanno richiamato al coperto gli animali, in particolare i cani, impauriti e disperati sotto le palle di ghiaccio. Molti hanno rischiato di farsi male per mettere al sicuro arredi nei giardini e sui terrazzi. Una corsa contro il tempo. La grandinata è durata pochi minuti — due, forse tre — ma è stata sufficiente a devastare tutto. «Mi sono svegliato di soprassalto per il rumore assordante delle raffiche – racconta un professionista di Crema –. Avevo lasciato l’auto in strada e non ci ho pensato un attimo: mi sono infilato un paio di scarpe e sono corso fuori, ho messo in moto e cercato una tettoia o comunque un riparo. Cadevano le prime palle di grandine quando ho raggiunto una stazione di servizio e così ho salvato carrozzeria e parabrezza».


Decine i racconti angosciati anche sui social network. «Ho 72 anni e una grandine così grossa come quella caduta stavolta non l’avevo mai vista» sottolinea un pensionato di Pianengo, uno dei paesi che ha subito i danni maggiori. «Il tetto del garage distrutto, i vetri della veranda e della lavanderia sfondati. La piscina idem. Si vedono le tegole del tetto rotte, ma bisognerà salire per valutare» aggiunge una compaesana. Stessa cattiva sorte per chi abita a Trescore, ma anche a Palazzo Pignano. «Ci siamo svegliati per i botti dei chicchi sul tetto – racconta una coppia che abita nella frazione di Cascine Capri –: sembravano sassate, ma fitte. La conta dei danni è importante, soprattutto le tegole spezzate».

La grandinata ha colpito a macchia di leopardo, dalle 4,15 alle 4,30 circa. In alcuni comuni ha martellato parti del paese e lasciato in pace il resto. Altri danni li ha fatti il vento, quelli di sempre, ma stavolta sono state le palle di ghiaccio a creare i maggiori problemi. Inutile dire che ieri prima delle 8 in città, davanti alle attività specializzate nella sostituzione dei parabrezza, c’era la fila. Stesso scenario davanti alle carrozzerie. Impossibile circolare con le auto con i parabrezza sfondati e i lunotti sbriciolati dalle bombe di di ghiaccio. Il pensiero di tutti è andato al disastro della fine di maggio 2022, quando un’altra grandinata devastante causò danni pesantissimi in città e nella fascia di territorio a sud ovest di Crema, tra Bagnolo e i comuni limitrofi. 

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