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CREMONA/CREMA/CASALMAGGIORE

La qualità dell'aria migliora in provincia, giù le polveri sottili

Crollano Pm10 e microparticelle 2.5: adesso rientrano nei parametri. Nel Cremasco in tre mesi 21 giornate oltre i limiti contro 40. Nel Casalasco mancano centralina Arpa e tangenziale, nodo traffico

La Provincia Redazione

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24 Maggio 2023 - 05:00

La qualità dell'aria migliora in provincia, giù le polveri sottili

UNA BOCCATA D'ARIA, LA CITTÀ RESPIRA

di Riccardo Maruti

CREMONA - Tira un’aria migliore, a Cremona. I dati registrati dalle stazioni di rilevamento, sia in città che nella prima cintura, sono una boccata d’ossigeno per la popolazione: da inizio anno a oggi praticamente tutti i parametri rientrano nei valori limite stabiliti per legge. Merito delle recenti piogge, certo, ma anche delle prassi virtuose messe in atto con maggiore sistematicità dalla popolazione e dall’apparato produttivo. Con la netta flessione delle polveri sottili — sia il particolato Pm10 che le microparticelle 2.5 — i livelli di inquinamento atmosferico hanno subito un calo sensibile nei primi cinque mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. Tanto che, proiettando la tendenza nel futuro, Cremona potrebbe presto abbandonare le mortificanti posizioni di vertice delle classifiche italiane ed europee che misurano la mal’aria.


I numeri parlano chiaro. Dal 1° gennaio la centralina di piazza Cadorna, per quanto riguarda i Pm10, ha rilevato una media di 33,3 microgrammi per metro cubo, con 25 sforamenti contro i 43 dello stesso periodo dell’anno precedente. La norma fissa in 40 microgrammi il valore medio annuo e prevede che la soglia dei 50 venga superata per non più di 35 volte all’anno. Positive anche le cifre dei Pm2.5, con una media di 21,2 microgrammi per metro cubo: quasi tre punti sotto il valore limite di 25. Di tenore analogo sono le informazioni raccolte dai sensori di via Fatebenefratelli, dove meritano un occhio di riguardo i Pm2.5, a un soffio dal tetto massimo, ma in consistente ribasso rispetto a un anno fa. In significativo miglioramento anche i dati provenienti dalla centralina di Spinadesco, nonostante la concentrazione di Pm2.5 superi i parametri in misura lieve.

Il sindaco Gianluca Galimberti


«L’evidenza dei numeri non può che renderci soddisfatti — commenta il sindaco, Gianluca Galimberti —. Questo salto di qualità corrobora il quadro presentato da Ats Val Padana a seguito dello studio epidemiologico. Se è innegabile che la situazione climatica abbia inciso positivamente con un maggio piovoso e ventilato, credo vada riconosciuto all’amministrazione comunale l’impegno nel rafforzare le azioni indirizzate in maniera specifica alla riduzione dell’inquinamento, ad esempio sul fronte del controllo caldaie e dello scarico dei fumi. Inoltre di recente siamo intervenuti sul trasporto pubblico rinnovando una parte consistente della flotta con l’introduzione di nuovi bus elettrici. E anche le categorie economiche hanno fatto la loro parte, per attivare pratiche in linea con gli obiettivo prefissati».


Sulla dinamica di miglioramento della qualità dell’aria interviene Guido Lanzani, dirigente dell’Unità Organizzativa Qualità dell’Aria di Arpa Lombardia: «Nelle ultime settimane il contributo del meteo è stato decisivo — commenta —. L’anno era iniziato con un’assenza prolungata di precipitazioni, ma nei primi tre mesi del 2022 la situazione era risultata addirittura peggiore. I movimenti atmosferici, dunque, hanno scongiurato il ripetersi delle criticità riscontrare lo scorso anno».

Guido Lanzani (Arpa)

L’abbassamento dei livelli di inquinamento, tuttavia, è anche esito della progressiva riduzione delle emissioni climalteranti: «L’evoluzione prosegue nella direzione voluta — sottolinea Lanzani —. Tra i fattori più significativi rientra senza dubbio il rinnovo del parco circolante. È in costante crescita il numero di veicoli dotati di filtro antiparticolato e, in parallelo, risultano in aumento gli automezzi con motori Euro 6D-Temp e D, che garantiscono un drastico abbattimento degli ossidi di azoto. La diffusione di motorizzazioni più rispettose dell’ambiente è destinata a migliorare ulteriore il quadro. Non dimentichiamo, inoltre, che nei piani di risanamento predisposti dalla Regione rientrano numerose azioni con impatti positivi ad ampio raggio. Ma di certo non possiamo accontentarci e dobbiamo guardare lontano: gli obiettivi di lungo periodo sono i valori guida indicati dell’Organizzazione mondiale della sanità».

A CREMA SFORAMENTI DIMEZZATI

di Stefano Sagrestano

CREMA - Migliorata in maniera sensibile la situazione delle polveri sottili in città nel primo trimestre 2023, rispetto allo stesso periodo del 2022. Un anno fa, tra il primo gennaio e il 31 marzo, la centralina dell’Agenzia regionale per l’ambiente di Crema aveva registrato 40 giorni di sforamento, in pratica il 33% del totale, in cui le Pm10 nell’arco delle 24 ore avevano superato la soglia di attenzione, fissata a 50 parti per milione. L’impianto di via XI Febbraio, si trova all’interno del parco don Vincenzo de Maestri a San Bernardino. Come media giornaliera più alta si era arrivati a 71 microgrammi per metro cubo d’aria.

Complessivamente, la media dei 40 giorni era stata di 62 parti per milione. Quest’anno è andata meglio. Gli sforamenti sono stati 21, seppur con una media più elevata. La concentrazione delle polveri in quelle giornate è infatti stata di 68 microgrammi per metro cubo d’aria. Più alto anche il picco, 102 parti per milione registrati nella giornata del 22 febbraio. Una situazione molto simile a quella registrata anche negli altri centri del Cremasco, per i quali Apra fornisce però delle stime, non avendo centraline in ogni paese.

L'assessore Franco Bordo

«Siamo soddisfatti, consapevoli che la situazione non sia consolidata, ma sicuramente che ci si trovi all’interno di un trend non solo locale, ma regionale, che sta progressivamente portando ad un miglioramento della qualità dell’aria» commenta l’assessore all’Ambiente Franco Bordo. «Cominciano a pagare scelte nazionali e locali degli ultimi anni, che stanno portando a risultati significativi. Da parte nostra si continuerà ovviamente ad investire in questa direzione, puntando sulla crescita del servizio Miobus, il pulmino a chiamata che circola in città, sull’aumento dei chilometri di poste ciclabili, per favorire il continuo incremento delle persone che utilizzano mezzi ecologici, preferendoli all’uso dell’auto. Tutto l’insieme dei provvedimenti aiuta a migliorare la qualità dell’aria». Bordo non nasconde che anche la situazione contingente, esplosa l’autunno scorso con l’aumento vertiginoso dei costi energetici, sia stato un fattore.

«Probabilmente anche la questione consumi energetici ha influito – prosegue l’esponente della giunta guidata dal sindaco Fabio Bergamaschi -: l’auspicio è che il costo del riscaldamento in vista del prossimo inverno venga ridimensionato. Nel frattempo, però, l’aumento diffuso dei prezzi che abbiamo dovuto affrontare, e come gli enti pubblici lo hanno fatto tutti i privati e le aziende, ha portato a buone pratiche nelle quotidianità. Penso a scelte che hanno migliorato la gestione degli orari di utilizzo degli impianti, l’abbassamento delle temperature dei termostati in case, uffici e imprese». L’obiettivo è continuare a promuovere iniziative a livello locale che portino ad una diminuzione delle emissioni di gas serra in atmosfera.

«Noi andiamo avanti per quanto è di nostra competenza e nelle nostre capacità – conclude Bordo –: l’attenzione alla qualità dell’aria rimane sempre alta». Politiche che vanno ovviamente attuate a livello regionale e nazionale, sperando poi che anche i fattori climatici diano una mano. L’alta pressione invernale è sempre foriera di un innalzamento della concentrazione delle polveri e le ultime due stagioni molto siccitose non hanno certo aiutato.

CASALMAGGIORE RESTA SENZA CENTRALINA FISSA

di Davide Bazzani

CASALMAGGIORE - La centralina fissa dell’Arpa non c’è e non ci sarà nemmeno nel prossimo futuro. Una questione emersa più volte in consiglio comunale, ma mai giunta a conclusione. Le rilevazioni condotte fino a ora sono state fatte con centraline mobili per un periodo limitato. Nel frattempo, nella variante generale al Pgt approvata qualche giorno fa dal consiglio comunale di Casalmaggiore si parla anche dei temi della salute pubblica, come spiegato nella sua relazione il biologo Gianluca Vicini, definendoli come «criticità», a partire dal fatto che «i dati che ci sono forniti da Ats Val Padana delineano una situazione non così rosea per le malattie respiratorie. Tra ospedalizzazioni, tumori, morti per malattie respiratorie non siamo messi benissimo – osserva il biologo —. Abbiamo il dato peggiore, probabilmente mediato dalla posizione geografica».

Il biologo Gianluca Vicini

«Altrettanto interessante è vedere i dati di Arpa Lombardia: nei vari macrosettori quello che più incide per i Pm10 è il riscaldamento domestico, per il 50 per cento. E di questo il 95 per cento deriva dalla combustione di legna e similari». Quanto all’inquinamento dovuto al traffico veicolare, Vicini osserva che «contribuisce per il 10%. Ma la cosa singolare è legata al fatto che i due terzi non sono dovuti al traffico ma al risollevamento delle polveri al suolo. Dovemmo cercare di valutare quali provvedimenti prendere».


Il tema dell’inquinamento viene periodicamente trattato in consiglio comunale a Casalmaggiore quando entra nel dibattito il tema della mancanza della tangenziale. Da tempo si parla della assoluta necessità di questa infrastruttura, perché il traffico veicolare taglia in due la città e in alcuni momenti della giornata la situazione è davvero pesante. I veicoli in transito ogni giorno sono circa 20mila. Ultimamente, visto che di concreto per ora non c’è ancora nulla, si è registrata anche un po’ di rassegnazione sulla possibilità che venga realizzata l’opera. Il Comune, intanto, ha inserito la previsione del cosiddetto tracciato basso nello strumento urbanistico. Ma si tratta di trovare circa 25 milioni di euro, o forse più. 

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