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INQUINAMENTO ATMOSFERICO

Mal'aria, il report Agenzia dell'Ambiente: Cremona al centro dei veleni

Polveri sottili e particolato fine: tutta la Pianura Padana si conferma tra le aree più inquinate d’Europa. Peggio della città del Torrazzo solo Piotrkow Trybunalski e Nowi Sacz (Polonia) e Slavonski Brod (Croazia)

La Provincia Redazione

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25 Aprile 2023 - 09:57

Mal'aria, il report Agenzia dell'Ambiente: Cremona al centro dei veleni

CREMONA - Allarme smog in Europa e in Italia, dove la Pianura Padana, e in Pianura Padana Cremona, si confermano tra le aree più inquinate del vecchio continente. Nello specifico, secondo il report pubblicato dall’Agenzia europea dell’Ambiente, la città del Torrazzo è tra quelle con la più alta concentrazione di particolato sottile nell’aria (Pm2,5) e si piazza al 372º posto. Peggio fanno solo le stazioni di monitoraggio di Piotrkow Trybunalski e Nowi Sacz, in Polonia, e di Slavonski Brod in Croazia. Padova è 367ª, Bergamo, Piacenza, Brescia e Venezia occupano le posizioni dalla 356ª alla 359ª, Milano la 349ª. Roma risulta 257ª, Napoli 241ª. Scorrendo la classifica dal basso in alto, Genova è la prima città italiana con una qualità dell’aria definita accettabile, al 158º posto. Nello stesso gruppo, Livorno (33ª) e Sassari, con i dati migliori d’Italia, al 16º posto. Faro, in Portogallo, e le città svedesi di Umea e Uppsala, sono state classificate come le città con l’aria più pulita nell’Ue.

Morale: la Pianura Padana si conferma tra le regioni europee con i più alti livelli di particolato (Pm10 e Pm2.5) nell’atmosfera, ma elevate concentrazioni di particolato si riscontrano anche nell’Europa centro-orientale, principalmente a causa dell’uso del carbone per il riscaldamento e la produzione industriale. Il biossido di azoto, le cui emissioni sono causate principalmente dal traffico, caratterizza l’aria di tutte le più grandi città del Continente, mentre alte concentrazioni di ozono interessano soprattutto l’Italia e il bacino del Mediterraneo per il ruolo dell’irradiazione solare e del calore nella formazione di questo gas. Fin qui nulla di veramente nuovo. Ma i numeri, stavolta, riguardano però anche l’impatto dei veleni sui ragazzi: sempre secondo l’analisi, ogni anno oltre 1.200 minori sono vittime dell’inquinamento accumulato nei ventisette Paesi Ue e in Islanda, Norvegia, Svizzera e Turchia. E la stima dell’Agenzia europea dell’Ambiente si chiude, non a caso, reclamando ai governi politiche specifiche per la protezione di bambini e adolescenti, come la creazione di «zone di aria pulita» intorno alle scuole.

Nei pressi degli istituti scolastici di verde in Europa al momento ce n’è infatti ben poco: in media, stando ai dati, poco più del 10% dell’area entro un raggio di 300 metri dalle strutture educative è green, e solo il 6% è coperto da alberi. Le scuole con i dintorni più verdi tendono ad essere nel nord Europa. In Italia, in città come Milano, Bari e Napoli meno del 5% dell’area entro 300 metri dalle scuole è verde. Va meglio a Roma, Firenze e Bologna, dove la percentuale è tra il 5 e il 10%. 

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