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MAL'ARIA: LO SCENARIO

Smog, da Legambiente: «Allarme ingiustificato»

L’assessore regionale Cattaneo contesta gli ecologisti: «Dati in costante miglioramento»

Mauro Cabrini

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mcabrini@laprovinciacr.it

01 Febbraio 2023 - 05:00

Smog, da Legambiente: «Allarme ingiustificato»

L'assessore Raffaele Cattaneo

CREMONA - Il rapporto «Mal’aria», la tradizionale analisi di Legambiente dedicata alla qualità dell’aria nelle città, ha dato il suo responso: sintetizzando, attesta come Cremona, pur essendo rientrata nei parametri di legge dell’Unione europea che fissa il limite di 50 microgrammi per le Pm 10, resti fra i capoluoghi a rischio salute, con i parametri relativi alle polveri che continuano a superare sia il limite di concentrazione raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità, che prevede una media annuale massima di 20 microgrammi, sia il numero di sforamenti annuali tollerati. Il rilievo di Legambiente guarda al futuro: a Cremona viene suggerito uno sforzo ulteriore che porti ad una riduzione di Pm 10 pari al 42% e di Pm 2,5 (l’ancora più insidioso particolato fine) del 57%. La ragione: secondo Legambiente «la tendenza di decrescita dell’inquinamento è troppo lenta ed espone a nuovi rischi sanitari e sanzioni».


Ha una visione differente la Regione, nello specifico l’assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo, che valutate le osservazioni dell’associazione alla luce dei dati a disposizione, ribatte: «Più che le letture strumentali, contano i fatti. Mi preme ricordare, rispetto a quanto dichiarato da Legambiente, che nel 2022 i livelli di biossidi di azoto (NO2) sono risultati tra i più bassi di sempre in Lombardia e, per il Pm10 per il quinto anno consecutivo dal 2018 in tutte le stazioni del territorio regionale è stato rispettato il valore limite sulla media annua di 40 µg/m³, confermando una situazione migliore rispetto a quella del decennio precedente. Per quanto riguarda il PM2.5, il 97% delle stazioni ha rispettato il valore limite sulla media annuale (nel 2021 era il 93%)».


Guardando ai singoli territori, l’assessore, sempre rispetto al biossido di azoto, nota «una situazione in miglioramento, con l’eccezione di Bergamo, che vede un peggioramento, e di Milano, in cui il livello è stabile — non dimentica una stilettata politica, Cattaneo, pensando alle città amministrate dalla sinistra, Giorgio Gori a Bergamo e Beppe Sala a Milano —. Evidentemente i provvedimenti di restrizione del traffico nel capoluogo lombardo, tanto elogiati da Legambiente, non hanno ancora portato a quei miglioramenti significativi, tanto pubblicizzati, rispetto alla situazione degli altri territori della regione».


Torna ai dati, Cattaneo: «Confermano un trend positivo e costante anche per il particolato e non supportano gli allarmismi circolati in questi giorni. Si conferma il rispetto del valore limite di PM10 sulla media annua di 40 µg/m³ in tutte le stazioni di rilevamento regionale. A dimostrazione che le misure e il lavoro fatto dalla Regione in questi anni sono stati efficaci e che la strada intrapresa è quella che consentirà di rientrare nei limiti al 2025. E parlo di miglioramenti documentati, nonostante il 2022 sia stato un anno caratterizzato da un sostanziale ritorno alla normalità e in cui le già sfavorevoli condizioni legate alla configurazione del bacino padano sono state aggravate dalle precipitazioni più basse degli ultimi 20 anni».


Rivendica le azioni di Regione Lombardia, Cattaneo: «Negli ultimi due anni abbiamo realizzato misure di incentivazione che complessivamente ammontano a quasi 800 milioni di euro e che hanno interessato tutti i settori che impattano sulla qualità dell’aria. Si è investito per ridurre l’inquinamento con politiche efficaci su più fronti». Replica diretto a Legambiente, l’assessore: «Perché non ricorda che le emissioni pro capite di Pm10 in Regione Lombardia sono metà della media italiana e un terzo di quella europea? La riduzione dell’inquinamento è un lavoro molto serio e duraturo che Regione Lombardia sta conducendo senza sosta attraverso politiche e azioni concrete, realiste e che rifuggono da un approccio ideologico che Legambiente continua a sostenere».


I numeri sembrano dargli ragione: complessivamente, i livelli di NO2 risultano tra i più bassi di sempre, con superamenti della media annua limitati a poche stazioni nonostante l’assenza delle restrizioni aggiuntive sul traffico adottate per contrastare la diffusione del Covid-19 che avevano caratterizzato gli anni immediatamente precedenti. «Un miglioramento costante se valutato sul lungo periodo, che rappresenta il frutto di un lavoro che prosegue da anni, anche a seguito delle limitazioni strutturali del traffico introdotte e del rinnovo del parco auto circolante incentivato dalla Regione» entra nel merito Cattaneo.
E se si restringe l’analisi ai capoluoghi, nel 2022 si sono registrati superamenti del valore limite sulla media annua solo a Bergamo e Milano. Non solo: il limite sulla media annua di PM10 è stato rispettato ovunque anche nel 2022, confermando una situazione migliore rispetto a quella del decennio precedente, seppure con concentrazioni medie più elevate rispetto al 2021 in buona parte delle stazioni.

Questo può essere spiegato anche analizzando l’andamento delle precipitazioni, che, come noto, rappresentano uno dei meccanismi più efficaci per la rimozione degli inquinanti dall’atmosfera. «Le precipitazioni complessive nel corso del 2022 a Milano, ad esempio, sono state pari a 336 millimetri, risultando le più basse degli ultimi venti anni in cui invece è stata registrata una media di 843 millimetri — Cattaneo cita un caso esemplificativo e riproducibile anche nelle altre città —. Il periodo siccitoso è stato particolarmente critico nei primi mesi dell’anno quando si sono concentrati il maggior numero di superamenti del limite giornaliero. E a questo può essere attribuita la mancanza di un ulteriore miglioramento. Più in generale, osservando l’andamento della media annua, si evidenzia una situazione sostanzialmente stabile dal 2018 ad oggi».

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