L'ANALISI
CREMA: LA SVOLTA
09 Maggio 2023 - 05:05
CREMA - Il pubblico ministero di Cremona che sta seguendo la vicenda dalla ex Cava Alberti, a Santa Maria, dopo l’esposto presentato dal pianenghese Ettore Aschedamini, ha dato incarico all’Arpa di eseguire delle verifiche e delle analisi dell’area attorno ai due laghetti di escavazione. I risultati si avranno tra circa due mesi e sulla base di quelli, il pm deciderà poi se procedere oppure se archiviare il caso, che va avanti da un anno.
L’agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, costituita e operante in ogni Regione, aveva già effettuato lo scorso anno dei prelievi dell’acqua dei due laghetti, ma ora dovrà indagare su diversi cumuli di materiale che sono dislocati tutto attorno alla ex cava. Dopo che le estrazioni erano terminate per la messa in liquidazione della ditta cremasca, poi dichiarata fallita dal tribunale, l’area era diventata luogo di discarica incontrollata.
Che a livello ambientale ci fossero dei problemi, lo aveva già rilevato l’indagine effettuata a fine novembre dello scorso anno dall’Agenzia europea per l’ambiente sull’area della ex Cava Alberti, sulla ex discarica di Poiaghi a Pianengo e su quella di Piacentini a Sergnano, che aveva portato per tutte e tre ad una identica conclusione: «Area severely compromised», che in italiano significa area severamente compromessa. La relazione, che dettagliava tutte le sostanze inquinanti ritrovate, era stata accompagna da filmati caricati su tre chiavette Usb. In totale, sei ore di monitoraggio, con immagini che evidenziano lo stato di degrado e di inquinamento dei luoghi.
L’area della ex Cava Alberti, 34 ettari complessivi a ridosso del fiume Serio, era stata acquistata all’asta nel settembre del 2021 da Davide Ogliari, completamente all’oscuro dei problemi di tipo ambientale che vi avrebbe trovato. Il nuovo proprietario aveva poi deciso di tenere per sé la cascina e i sei ettari di terreno prospicenti e di vendere il resto al Parco del Serio, col quale aveva trovato un accordo. Un preliminare di acquisto era già stato firmato l’anno scorso, prima dell’esposto di Aschedamini. Le indagini in corso hanno poi bloccato tutto. L’ente regionale resta in attesa della conclusione dell’istruttoria. Fino a quando il pm non si sarà espresso, il rogito resta congelato.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris