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Ex poliziotto dopato, Catapano condannato a 2 anni e 3 mesi

Arrivata la sentenza per l’ex assistente capo Catapano con la passione-ossessione per i muscoli: ricettazione e accesso abusivo ai sistemi informatici

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

27 Aprile 2023 - 16:07

Ex poliziotto dopato, Catapano condannato a 2 anni e 3 mesi

Vincenzo Catapano e il tribunale di Cremona

CREMONA - «Sono appassionato di bodybuilding. I farmaci dopanti non li ho né ceduti né commercializzati. Erano per uso personale. Questa passione magari mi ha portato a fare qualche leggerezza». ‘Magari’ sì per il Tribunale, che ha condannato a 2 anni e 3 mesi di reclusione Vincenzo Catapano, 51 anni, napoletano, l’ex poliziotto in servizio nella sala operativa con la passione-ossessione dei muscoli scolpiti. O, meglio, gonfiati con sostanze dopanti acquistate «sotto traccia», attraverso «canali anomali»: ricettazione. L’ex assistente capo Catapano è stato inoltre condannato per accesso abusivo ai sistemi informatici.

«Usava le sue password e le sue credenziali per accedere e scoprire se lui stesso fosse sottoposto a procedimento penale. Accesso abusivo con l’aggravante della qualità di pubblico ufficiale», aveva sottolineato il pm. L’ex poliziotto è stato invece assolto dalle accuse di aver ceduto e spacciato al suo giro di ‘palestrati’ le sostanze dopanti conosciuti allaMcFit, la palestra sulla Castelleonese che lui frequentava. «Avevamo fatto una colletta «per un acquisto in comune, ma non ho guadagnato nulla». L’aveva spiegata così Catapano, nelle sue dichiarazioni spontanee riversate in una memoria consegnata al giudice dall’avvocato Luigi Calabrese di Nocera, il quale ricorrerà in Appello (la motivazione della sentenza sarà depositata fra 30 giorni).

«Sono pentito. Mi dispiace di aver dato un grosso dispiacere ai miei genitori (il padre è stato preside, ndr), sono stato sospeso dal servizio, ho capito la lezione, temo per il processo». Il processo si è concluso oggi, a cinque anni dal suo arresto (domiciliari) nell’ambito dell’indagine ‘Good Drugs’ (‘Buone droghe’) della Squadra Mobile. All’alba del 4 dicembre 2018, i colleghi si presentarono a casa sua. Nel frigorifero e in un armadietto trovarono e sequestrarono confezioni di anabolizzanti. C’era anche il Nandrolone, uno steroide anabolizzante dal 2010 inserito nelle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope.


«Non c’è stato commercio di queste sostanze», aveva spiegato il legale, evidenziando più d’una «lacuna investigativa». Come la mancanza di una perizia mirata ad accertare il principio attivo dei farmaci. «Non c’è certezza su che tipo di sostanze fossero. Sulla scatola c’era scritto Nandrolone. Ma siamo sicuri fosse proprio quello?». Insomma, «l’etichetta» non è una prova.


Cinque anni fa, Catapano raccontò che lo sport è sempre stata la sua passione. All’età di sette anni ha iniziato con il nuoto, poi si è buttato sul calcio e sul karate. «Fino a 25 anni, perché poi sono entrato in polizia e per motivi di turni di lavoro, ho cambiato sport». Cominciò a frequentare le palestre e il bodybuilding è diventata la sua «passione a livello amatoriale». Passione che continua a coltivare già a Napoli dove è ritornato. Capelli corti, muscoli pompati, canotta nera, pollice all’insù. Appare così nella fotografia scattata in una palestra. Un clic scelto per aggiornare la sua immagine di copertina su Facebook, l’11 luglio del 2022.


Sessantasei «mi piace», 9 commenti: da «Grande vince» a «Sempre in Gran Forma Vincenzì». E per emoticon il braccio in flessione che mette in bella mostra i bicipiti. Cinque anni fa, ‘Vincenzì’ Catapano commentò così l’arresto da parte dei colleghi: «È stato brutto. Mi hanno telefonato e sono venuti a casa a notificarmi l’ordinanza». E sugli anabolizzanti sequestrati in casa, spiegò: «Li uso per me. Non li ho mai smerciati. Non ci sono elementi per la ricettazione. Non hanno trovato denaro, niente di niente. Se sono sostanze pericolose? Io faccio controlli periodici e sto bene».

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