L'ANALISI
04 Marzo 2023 - 16:47
La piscina comunale di Cremona
CREMONA - Non si placa la polemica sulla gestione della piscina comunale, con l’opposizione che torna all’attacco su tre fronti: ribadendo l’istanza, già bocciata in consiglio comunale, che l’amministrazione rompa il contratto con Forus; chiedendo la convocazione della commissione di Vigilanza e, infine, domandando di coinvolgere il collegio dei revisori dei conti dell’ente «affinché si possa far chiarezza anche sull’aspetto economico e finanziario».
Sotto accusa gli investimenti previsti dall’accordo di gestione e mai realizzati dal gestore precedente. Ora quello nuovo, Forus, dopo una richiesta di rinvio, concessa, e un ritardo di una decina di giorni, sanzionato dall’amministrazione, ha presentato un progetto da oltre 3 milioni di euro. Ma la minoranza è convinta che quel piano non sia sostenibile economicamente dalla società che ha un capitale di 10 mila euro.
Al capitolo ‘macro’ si aggiungono le lamentele per la temperatura di acqua e aria che hanno provocato la protesta della Baldesio che, lamentando diversi disagi subiti, aveva manifestato l’intenzione di ottemperare solo parzialmente alle scadenze economiche delle quote previste il 28 febbraio. Risposta della piscina: «Allora i vostri atleti restano fuori». Detto e fatto: mercoledì un gruppo di atleti era rimasto fuori fino a che una mediazione dell’ultimo minuto dell’assessore allo Sport, Luca Zanacchi, non aveva risolto lo stallo. «Noi siamo i capofila, la miccia, ma — aveva assicurato l’allenatore della squadra Master nuoto della Baldesio, Paolo Morabito — la nostra protesta è condivisa da molte altre società».
E ora i consiglieri Carlo Malvezzi, Federico Fasani, Saverio Simi (Forza Italia) e Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona) tornano all’attacco: «A distanza di pochi giorni dalla bocciatura da parte della maggioranza del nostro ordine del giorno, con il quale chiedevamo la risoluzione del contratto con l’attuale gestore della piscina comunale per inadempienza contrattuale, emergono con sempre maggior chiarezza le note carenze gestionali che, ogni frequentatore dell’impianto, ha avuto modo di verificare da tempo. Neppure di fronte alla scrupolosa ricostruzione della cronistoria di tutti gli atti assunti dall’amministrazione comunale riportata nell’ordine del giorno e delle palesi violazioni degli obblighi contrattuali del gestore, l’amministrazione si è assunta le proprie responsabilità lasciando i cittadini in balia degli eventi».
Secondo le minoranze, «al contrario», l’assessore Zanacchi «si è lanciato in una incomprensibile difesa d’ufficio del gestore e ha accusato la minoranza di non conoscere le problematiche della piscina, di aver fatto una ricostruzione non veritiera e del tutto parziale dimostrando un accanimento ossessivo rispetto a tutta la vicenda».
Ora che «a confermare la persistenza di criticità gestionali sono persone conosciute e stimate dal mondo sportivo cremonese, è nostra intenzione chiedere la convocazione di una commissione di Vigilanza perché riteniamo indispensabile un confronto tra Forus e gli utenti della piscina e vogliamo che lo stesso avvenga in modo trasparente e in un luogo pubblico, considerato che l’assessore ha documentato, con il suo comportamento, di non tutelare gli interessi dei cremonesi». Sempre in consiglio comunale, Forza Italia e Viva Cremona avevano evidenziato come il Comune, nel corso degli ultimi sette anni, avess corrisposto al precedente gestore (Sport Management) e a quello che gli è subentrato (Forus), un canone annuo pari a 272.500 euro.
«Una somma che comprende sia il compenso dovuto per l’attività di gestione della piscina, sia la quota di ammortamento (circa 65 mila euro) relativa ai lavori di riqualificazione dell’intero impianto natatorio. Peccato che gli interventi di riqualificazione della struttura, che avrebbero dovuto essere realizzati dal gestore, non siano mai iniziati e che le somme impegnate dal Comune e presumibilmente corrisposte al gestore potrebbero configurarsi come non dovute e pertanto rappresentare un danno erariale per l’ente. Per questa ragione riteniamo necessario coinvolgere il collegio dei revisori dei conti chiedendo una specifica verifica. Nei prossimi giorni trasmetteremo al presidente del Collegio tutta la documentazione in nostro possesso affinché si possa far chiarezza anche sull’aspetto economico finanziario a tutela dell’ente e dei cittadini».
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