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CREMONA

Il nodo piscina infiamma il Consiglio comunale

La minoranza chiede di recedere il contratto con Forus, responsabile del progetto di riqualificazione presentato con 10 giorni di ritardo, e il rimborso delle quote. La maggioranza boccia l'ordine

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

27 Febbraio 2023 - 21:13

Il nodo piscina infiamma il Consiglio comunale

CREMONA - Il progetto per la riqualificazione della piscina comunale c’è, lo ha presentato Forus con dieci giorni di ritardo. E lo ‘sforamento’ dei termini è costato una multa di 2.900 euro alla società che ha preso in gestione l’impianto di piazzale azzurri d’Italia dopo Sport Management. È un progetto il cui costo è salito a 3,15 milioni di euro rispetto all’1,7 iniziale. Ed è per questo, per l’aumento interamente dovuto ai maggiori costi delle materie prime, che la società aveva chiesto al Comune una proroga. Proroga concessa fino al 15 gennaio «perché non è che il momento economico è difficile per tutti tranne che per la società che gestisce la piscina».

E alla fine il progetto è stato presentato il 25 gennaio. E quanto prima verrà approvato in via definitiva. Lo ha spiegato l’assessore Luca Zanacchi nella sua replica all’ordine del giorno presentato da Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona). Nel documento l’esponente della minoranza ha scritto una minuziosa cronistoria degli atti amministrativi e degli interventi dell’opposizione a partire dal 2016, anno del bando comunale per la gestione. Per poi concludere impegnando il Comune «a procedere alla risoluzione del contratto per grave inadempimento contrattuale da parte di Forus chiedendo il rimborso di quanto effettivamente pagato a titolo di quote annue di ammortamento di investimenti».

L’opposizione, infatti, contesta il fatto che «dopo un anno dalla cessione del ramo d’azienda, il Comune continua a corrispondere a Forus una quota mensile di 22.705,51 euro, nonostante la stessa non solo non abbia iniziato i lavori di riqualificazione, ma ad oggi non abbia nemmeno presentato i progetti e considerando il fatto che la gestione della stessa stia evidenziato molteplici criticità in violazione del contratto». Ceraso ha anche riferito di un cartello apposto dalla società che annuncia l’intenzione di adeguare il costo dei biglietti all’incremento Istat.

«Il cartello — ha spiegato Zanacchi — riguarda i pacchetti di abbonamenti proposti in vendita libera, non le tariffe ‘blindate’ per 12 anni dalla convenzione». Sempre sui prezzi, Zanacchi ha aggiunto: «Non è vero che sono le società sportive da sole a sostenere i costi della piscina. Nella quota di 230 mila euro versata dal Comune a Forus, 65 mila sono a titolo di ammortamento degli investimenti, ma il resto è la quota che il Comune mette a disposizione per calmierare i prezzi. A Cremona si entra in vasca con 7 euro, a Milano ci vuole almeno il doppio. E sapere quanto costa alle società sportive affittare una corsia? Dieci euro all’ora a fronte di un prezzo medio in Lombardia di 30. I 20 euro di differenza li mette il Comune che dimostra così la volontà politica di sostenere la struttura».

E poi «la temperatura minima dell’acqua per gli allenamenti — ha sottolineato Zanacchi — secondo quanto stabilito dal Coni deve essere di almeno 24 gradi. Un limite che non ha stabilito ‘Forus il malvagio’, ma lo stesso Coni. Nel nostro impianto la temperatura media rilevata è di 27,7. Quando si sono verificati problemi e disguidi è scesa, ma solo fino a 25, restando quindi sempre nel limite». E poi «non c’è alcun legame fra Forus e Sport Management. Con che logica ci si chiede di rompere il contratto con Forus per le inadempienze di Sport Management?» Una replica appassionata quella di Zanacchi che a un certo punto si è fermato per chiedere al presidente Paolo Carletti se avesse ancora tempo perché «io di benza per andare avanti ne ho ancora».


Carlo Malvezzi (Forza Italia) si è detto scettico su tutta l’operazione: «E questo progetto è l’ennesima presa in giro. Forus — ha aggiunto — ha un capitale di 10 mila euro, come si può pensare che faccia un investimento da 3 milioni? Occorre verificare anche la sostenibilità economica del progetto presentato da Forus». Marcello Ventura (FdI), ha annunciato l’intenzione di chiedere «la situazione patrimoniale e il conto economico degli ultimi tre anni della società».

Riccardo Merli (Civiche) ha ricordato che «nonostante la pandemia e la crisi energetica, la piscina non ha chiuso un solo giorno ed è una delle poche olimpioniche aperte nel Nord Italia. Problemi e disguidi ci sono , ma il Comune ha mantenuto un pressing e un’attenzione costante. Lapo Pasquetti ha ironizzato: «Per il bene delle società sportive e dei cittadini la minoranza chiede la risoluzione del contratto con conseguente interruzione del servizio?» Pasquetti ha anche ricordato che nella causa per la risoluzione del contratto con Sport Management il Consiglio di Stato ha considerato gravi le sue inadempienze, ma non tali da giustificare la rottura.

E oggi la minoranza chiede che il Comune proceda ad una nuova risoluzione del contratto senza che vi siano gli estremi giuridici». Roberto Poli (Pd) ha parlato di «propaganda e bugie» dell’opposizione, suscitando la reazione di Ceraso: «Dica quali sono le falsità». E ha domandato: «Quale soluzione alternativa avete proposto in questi anni?». L’ordine del giorno è stato respinto con 9 sì, 18 contrari, 1 astenuto.

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