L'ANALISI
28 Febbraio 2023 - 05:25
Capita spesso che mi venga chiesto «ma cosa cambia se quest’anno è un grado centigrado più caldo dell’anno scorso?» o «che cosa può fare un grado in più o in meno?». In effetti, il clima è un argomento molto complesso ed è comprensibile che ci sia una certa confusione, in quanto si confonde spesso il clima con il meteo, ovvero il tempo meteorologico. Il meteo si riferisce alle condizioni metereologiche giornaliere, mentre il clima si riferisce all’insieme delle condizioni metereologiche in un periodo di tempo più ampio.
Ma allora perché ci si preoccupa così tanto dell’innalzamento della temperatura e del clima? Il motivo di tanta preoccupazione è che il clima globale della Terra sta cambiando. I recenti eventi climatici estremi, quali siccità e inondazioni, hanno riportato l’attenzione su tematiche ambientali che avranno notevoli conseguenze sulla vita delle future generazioni. La Terra sta registrando cambiamenti climatici riconducibili principalmente ad un innalzamento della temperatura media del nostro pianeta.
Questo fenomeno, detto riscaldamento globale non ha cause naturali ma è strettamente legato alle attività produttive dell’uomo. Prima della rivoluzione industriale, avvenuta tra il 1700 e 1800, la temperatura della Terra era rimasta pressoché constante per migliaia di anni. Successivamente, ha subito un constante incremento, che si è particolarmente accentuato negli ultimi quarant’anni a causa dello sviluppo industriale a scala globale.
Nell’elenco degli anni con la più alta temperatura media sulla Terra a partire dal 1880, 19 su 20 sono avvenuti dopo il 2000 (con la sola eccezione del 1998). Il 2016 e il 2020 sono stati gli anni più caldi mai registrati sulla Terra dal 1880, ovvero da quando sono disponibili quelle misurazioni. I dati lasciano poco spazio all’interpretazione: la temperatura della Terra sta aumentando inesorabilmente e non si tratta di un fenomeno naturale. Questo aumento è strettamente correlato all’aumento dei gas serra nell’atmosfera, in particolare alla concentrazione di anidride carbonica.
I gas serra impediscono che la radiazione solare riflessa dalla superficie terrestre venga irradiata al di fuori dell’atmosfera, causando così un aumento della temperatura. Si tratta di un fenomeno simile a quello che osserviamo quando lasciamo l’automobile in un parcheggio assolato per molte ore e al nostro ritorno la temperatura interna è più alta di quella esterna, così come avviene in una serra. Già nel 1800, alcuni scienziati osservarono la presenza dell’effetto serra nell’atmosfera e ipotizzarono che l’aumento della concentrazione di anidride carbonica dovuta allo sviluppo industriale avrebbe modificato la temperatura globale della Terra in un futuro prossimo.
Essa, infatti, dipende principalmente da due variabili: l’albedo della Terra (ovvero la capacità della superficie terrestre di riflettere la radiazione solare) e la concentrazione di gas serra. Se la concentrazione di gas serra aumenta, la temperatura della Terra aumenta; analogamente, se l’albedo della Terra diminuisce (per esempio a causa dello scioglimento dei ghiacci), la temperatura della Terra aumenta. Negli ultimi 40 anni, la temperatura media è aumentata di circa 1° C con punte di 2.5° C in alcune regioni del pianeta. Il riscaldamento non è uniforme sulla Terra, ma è maggiore sulla terraferma rispetto agli oceani, in particolare nell’emisfero settentrionale, soprattutto ad alte latitudini.
L’effetto sulla nostra vita quotidiana potrebbe sembrare insignificante, a causa delle variazioni metereologiche giornaliere e della capacità di adattamento dell’uomo, ma gli effetti sul pianeta sono evidenti. Le conseguenze del riscaldamento globale sono molteplici e includono l’incremento di fenomeni climatici quali alluvioni, siccità, desertificazione, scioglimento dei ghiacci, ed innalzamento e acidificazione degli oceani. A lungo termine questi eventi sono destinati ad aumentare se non verranno prese contromisure adeguate. Ricercatori in science della Terra, scienze atmosferiche, e geo-ingegneria stanno studiando da tempo possibili soluzioni al riscaldamento globale. Queste soluzioni si possono dividere in due gruppi principali: rimozione di anidride carbonica dall’atmosfera e gestione della radiazione solare.
La prima categoria di metodi prevede di ridurre la quantità di anidride carbonica presente nell’atmosfera, ad esempio ‘iniettandola’ sottoterra in giacimenti petroliferi abbandonati o falde acquifere profonde. Queste tecniche sono già un uso in alcuni Paesi, inclusa l’Italia, e richiedono accurati studi geologici e geofisici sulle proprietà del sottosuolo per evitare possibili fuoriuscite di gas. La seconda categoria include metodi per l’incremento dell’albedo della Terra e la conseguente riduzione della quantità di radiazione solare che raggiunge la superficie, come la creazione di nuvole artificiali o l’installazione di specchi solari nell’atmosfera per riflettere la luce, ma si tratta di tecniche in fase di sperimentazione.
La gravità della crisi climatica è ormai nota da tempo ed è diventata una tematica di rilevanza mondiale. Nel 1997 fu firmato il trattato di Kyoto, il primo accordo internazionale riguardante il riscaldamento globale, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra. Nel 2015 fu poi siglato l’accordo di Parigi, con l’obiettivo di contenere l'aumento della temperatura media globale per ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici. Questi accordi costituiscono un primo passo verso la soluzione della crisi climatica, ma è evidente che azioni concrete ed immediate siano necessarie. Come spesso succede, la politica ha contribuito a trasformare l’emergenza climatica in un tema di scontro per dividere invece che unire.
Ma in questo caso si tratta di scienza, dove non esistono opinioni soggettive, ma solo previsioni basate su dati misurabili. Nel sapere scientifico non si può semplicemente dissentire ma è necessario argomentare la propria tesi alternativa. Nel caso dei cambiamenti climatici, la tesi opposta, ovvero che il riscaldamento globale sia dovuto a cause naturali, è stata già ampiamente confutata in svariate pubblicazioni scientifiche. L’aumento della temperatura media della Terra, per quanto possa sembrare limitato e spesso non percepibile nel meteo quotidiano, porterà a gravi conseguenze che stiamo già iniziando ad osservare nel nostro paese, quali lo scioglimento dei ghiacciai, alluvioni, e siccità.
Le previsioni climatiche per il futuro sono allarmanti, e le stime di aumento della temperatura globale, che solo pochi anni fa venivano definite pessimistiche, si stanno già avverando e costituiscono ora un modello realistico. È ormai arrivato il tempo di agire ed è più che mai fondamentale che ognuno di noi impari quali siano i rischi legati ai cambiamenti climatici per le future generazioni e adotti comportamenti responsabili per contribuire alla difesa dell’ambiente.
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