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L'EMERGENZA

Siccità: «Senza le vere piogge sarà peggio del 2022»

Parlano i direttori dei consorzi Irrigazioni Cremonesi e Dunas. «Tutti i livelli al minimo»

24 Febbraio 2023 - 09:22

Siccità: «Senza le vere piogge sarà peggio del 2022»

CREMONA - «Siamo ponti ad affrontare l’emergenza con tutti i mezzi possibili, ma dobbiamo sperare nella pioggia, altrimenti il 2023 sarà peggiore dello scorso anno, c’è poco da fare». Luca Milanesi e Paolo Micheletti lo dichiarano all’unisono. I due direttori, il primo del Consorzio Irrigazioni Cremonesi, il secondo del Dunas, sono alle prese con calcoli di portata, con profondità dei pozzi o le capacità di prelievo delle pompe, con previsioni meteo e livelli dei laghi, ma invocano la soluzione più semplice e naturale, quella che sembra diventata un miraggio per la pianura: la pioggia.

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Paolo Micheletti e Luca Milanesi


In effetti la situazione che a oggi si presenta per la stagione irrigua è molto complicata: si parte già con quasi il 60% in meno di acqua disponibile, la quantità di neve, che sembrava in linea con quella dello scorso anno (che già era poco cosa), si sta sciogliendo per le temperature elevate e i livelli dei laghi sono al minimo. Per affrontare la problematica idrica per il 2 marzo in Regione Lombardia è stato convocato il Tavolo dell’acqua, al quale siederanno oltre agli assessori regionali i direttori e i presidenti dei consorzi di irrigazione, i dirigenti Aipo, quelli delle centrali idroelettriche e i rappresentati delle associazioni di categoria dell'agricoltura. Un summit che sottolinea la gravità del momento. «Non ci sono dubbi, la situazione è molto difficile - conferma Micheletti - anche se devo dire che a memoria mia non ricordo che a un anno siccitoso ne seguisse un altro più secco, ma dobbiamo prepararci al peggio. Certo siamo ancora a febbraio, le probabilità che le cose si aggiustino naturalmente con la pioggia ci sono, noi, intanto, stiamo mettendo a punto le contromisure. Con le nostre pompe riusciamo a superare lo scarso livello del Po, abbiamo ancora 50 centimetri di margine, ma le pompe più vanno giù a pescare acqua e più costano. Lo scorso anno avevamo previsto una spesa per l’energia di 800 mila euro, di fatto, grazie anche agli aumenti, di euro ne abbiamo speso due milioni. Il 2 marzo si terrà il Tavolo dell'acqua, faremo presenti le nostre ragioni come il minimo vitale garantito e la gestione dei bacini idrolettrici».

Preoccupato, anche se pronto ad affrontare la stagione irrigua Milanesi: «Si parte con quasi il 60 per cento in meno delle risorse disponibili solitamente in questa stagione - spiega - e quello che preoccupa di più sono le magre dei fiumi, soprattutto Adda e Oglio, che vanno ad alimentare i nostri canali, sono quasi a secco, siamo noi che li teniamo almeno al limite per non deprimere ulteriormente le falde. Del resto i laghi d'Iseo e di Como stanno già riducendo le portate, il che vuol dire, se non piove, una stagione peggiore di quella dello scorso anno, anche se i dati dell'Arpa in questo momento, ci danno in linea con il 2022 e le previsioni meteo promettono qualche rovescio. Al Tavolo regionale vedremo, nel dettaglio, quali sono le prospettive. Per quanto riguarda noi siamo pronti ad affrontare un'altra stagione difficile, sperando, come dicevo prima, che in cinque mesi cambi qualcosa dal punto di vista meteorologico».

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