L'ANALISI
SESTO CREMONESE SOTTO SHOCK
09 Gennaio 2023 - 05:20
La sede della ex Bertarini sulla Provinciale 56 a Sesto
SESTO - Oggi è un giorno importante per i 54 lavoratori dell’ex Bertarini. Secondo il calendario avrebbero dovuto rientrare al lavoro dopo le ferie iniziate il 6 dicembre, ma i cancelli lungo la provinciale 56 a due passi dal 'Baracchino' resteranno chiusi. L’unica presenza a due passi dalle linee produttive dello stabilimento che fino alla fine di novembre produceva ravioli e pasta fresca esportati anche in Inghilterra, è quella di una guardia giurata. Loro, operai e impiegati, dopo aver passato feste amarissime per la notizia comunicata dai sindacati che la proprietà dei Grandi Pastai Italiani del Gruppo De Martino ha deciso di chiudere la fabbrica e di licenziare in blocco il personale per ragioni che per ora non sono state precisate, si incontreranno nel pomeriggio in un’assemblea convocata nella sede della Cgil di via Mantova alle 14,30. L’obiettivo è capire cosa sta succedendo e studiare, rispettando regole e procedure, la linea di azione.
Per ora l’unica certezza che conferma purtroppo lo scenario peggiore, è l’operazione di smantellamento di alcune attrezzature iniziata proprio durante la pausa. Peccato e questo a loro ha fatto molto e continua a fare male, ai dipendenti sia stato fatto credere che l’assenza dal lavoro durante le feste avrebbe favorito "la manutenzione straordinaria degli impianti". Il morale è a terra, la maggior parte dei lavoratori sono donne monoreddito che non vogliono rassegnarsi all’idea di perdere il posto di lavoro. E poi ci sono le madri e i padri di famiglia. Ci sono i cinquantenni e quelli ad un passo dalla pensione, sulla ricollocazione dei quali, proprio per ragioni anagrafiche, resta un grande punto interrogativo. La situazione insomma è stata definita con termini molto duri: tragedia, disastro, incubo, disperazione.
Oggi l’assemblea, a porte chiuse, sarà guidata da Maurizio Zanoni della Flai-Cgil e da Paola Marazzi, segretaria generale della Fai Cisl-Asse del Po che dopo aver promosso lo stato di agitazione organizzando anche un presidio all’esterno dello stabilimento, stanno seguendo giorno dopo giorno gli sviluppi di una vertenza che si annuncia complicata e proprio per questo stanno lavorando per trovare una soluzione. Il termine più ricorrente si chiama 'ammortizzatori sociali'. Anche il prefetto di Cremona Corrado Conforto Galli, con il quale Zanoni, Marazzi e una delegazione dei lavoratori hanno avuto un incontro nei giorni scorsi nella sede dell’ufficio territoriale del governo, si sta muovendo, dimostrando una grande disponibilità che è stata apprezzata da tutti.
Sul fronte politico, a muoversi, per ora, è stato il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni che al Pirellone sta facendo pressione per portare la questione all’attenzione del consiglio regionale. Anche i sestesi confermano vicinanza e solidarietà a tutti i lavoratori, alcuni dei quali hanno casa e famiglia in paese. C’è dunque grande attesa per l’esito di questo incontro.
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