L'ANALISI
22 Dicembre 2022 - 08:26
Un render che mostra come dovrebbe essere un tratto della futura autostrada Cremona-Mantova
CREMONA - «No all’autostrada Cremona-Mantova! Sì alla riqualificazione della SS10!». All’insegna di questo slogan, scandito in calce alla nota diffusa nelle scorse ore, il Coordinamento Comitati No autostrade Cr-Mn e Ti-Bre, che vede riuniti decine di associazioni, a cominciare da Legambiente Cremona, torna in campo e mette nel mirino le ultime esternazioni del governatore della Lombardia Attilio Fontana dicembre 2022, che secondo il Comitato «lasciano intendere che l’accordo tra regione e Stradivaria non si è potuto formalizzare per l’intervento della Corte dei Conti».
«Saranno dunque, ora, i giudici contabili e amministrativi a dirimere una ventennale vicenda tutta politica, quella di un insensato e insostenibile progetto autostradale, che tiene sotto scacco un intero territorio impedendo la realizzazione delle opere veramente necessarie alla mobilità? Temiamodisì - si legge nel documento diffuso nelle scorse ore -, anche se confidiamo sul fatto che il confronto in corso tra la Regione e il ministro (delle Infrastrutture e dei Trasporti) ‘sulle varie opzioni aperte’, comprenda anche l’ipotesi relativa alla nostra proposta, validata dalla regione e a conoscenza dello stesso ministero, di riqualificazione in sede della SS10. Una soluzione che farebbe tornare centrale il ruolo della politica, oltre che a rappresentare un’adeguata, concreta e sostenibile risposta al miglioramento del collegamento viabilistico tra le città di Cremona e di Mantova».
«La vicenda dell’autostrada regionale Cremona-Mantova - precisano all’inizio della nota i responsabili del coordinamento - si è arricchita di nuovi e importanti particolari, resi noti dal presidente Fontana in occasione della sua recente visita a Cremona. Queste le sue parole riportate dalla stampa locale: ‘A primavera è in arrivo una possibile svolta sull’autostrada Cremona-Mantova, il cui progetto definitivo presentato nel 2020 è al centro di un braccio di ferro fra la concessionaria Stradivaria e l’azienda regionale Aria che dovrebbe rilevarlo per 24 milioni: abbiamo fatto dei passi con la Corte dei Conti per cercare di capire come procedere. A marzo 2023 ci sarà l'udienza per discutere del ricorso presentato da Stradivaria e in quell'occasione pensiamo che sarà possibile arrivare ad una transazione’. Aggiunge Fontana che ‘stiamo aspettando una risposta dal ministro sulle varie opzioni aperte. Fra queste c’è il buco lasciato dalla mancata realizzazione del Ti-Bre, ma magari con Salvini si rivaluta la possibilità di realizzare quest’opera’».
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