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GIUNTA COMUNALE

Beretta: «Anche Crema merita il suo ospedale nuovo»

Il consigliere di minoranza: «Bilancio di basso profilo. Investire a tutto campo, valiamo quanto Cremona»

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

18 Dicembre 2022 - 18:22

Beretta: «Anche Crema merita il suo ospedale nuovo»

Il consigliere di minoranza Simone Beretta e l'ospedale Maggiore di Crema

CREMA - «Un bilancio senza coraggio e senza investimenti». Sintetizza così, Simone Beretta, consigliere di minoranza di Crema non è uno slogan, il documento programmatico presentato dalla giunta. Una premessa: «Ho scelto alle politiche il Terzo Polo e continuo a ritenere che oggi sia l’unica forza che, sposando il pragmatismo, abbia operato, soprattutto in avvertimento alla sinistra, una scelta di campo definitiva post ideologica. Quindi una scelta aperta verso chiunque lavora per trovare le soluzioni ai problemi, a destra e a manca».

Poi, il bilancio: «Ho affrontato con questo spirito la proposta di bilancio annuale e triennale. Ho cercato una visione strategica di medio e lungo periodo ma ho dovuto ricredermi. Non ho colto l’essenza di una forte proposta per lo sviluppo socio-economico della nostra città e del territorio cremasco. Rincorre i problemi in campo ma non fa la differenza rispetto al passato. Si limita a un realismo privo di una prospettiva e di una cornice di riferimento».

Sotto con gli esempi: «Serve l’unità del territorio, con Comuni che investano anche risorse proprie per dare risposte, senza attendere le lungaggini romane. La Polizia di Stato piuttosto che la Guardia di Finanza hanno bisogno di nuove sedi all’altezza dei tempi e il territorio gliele può realizzare. Non siamo stati capaci di costruire da soli in 15 anni una nuova caserma dei pompieri che costerebbe poco più di un milione di euro. Se i Comuni non modificano l’approccio ai problemi, non lamentiamoci se, come per il tribunale, perderemo altri pezzi fondamentali per il territorio».

Beretta aggiunge altre opere all’elenco: «Il nuovo palazzetto dello sport e il nuovo stadio non sono solo un problema di Crema, sono un’esigenza del territorio. E poi l'ospedale: se se ne fa uno grande a Cremona, dobbiamo pretenderne uno anche a Crema, il cui territorio per abitanti è uguale al Cremonese, ma con un tessuto imprenditoriale ed economico più ricco. Crema ed il Cremasco entrino nella Fiera di Cremona, ne trarrebbero solo vantaggi. Come la Provincia rientri in Reindustria. Voglio che si vendano le farmacie, o sul mercato o a ConsorzioIT. Si trovi una nuova destinazione al mercato coperto di via Verdi e se ne realizzi uno più moderno ed efficiente».

Il consigliere prosegue nel solco delle opere pubbliche: «Il rondò in uscita dal nuovo sottopasso va rifatto e poi si progetti e si realizzi il terzo ponte sul fiume Serio, rimediando all’errore altrettanto strategico di una passerella ciclopedonale per pochi intimi. E si realizzi il peduncolo a completamento della tangenzialina che porta su via Milano fronte Ipercoop, evitando invece di portare i rifiuti nell’area artigianale di Santa Maria».

Ma non è tutto: «L’amministrazione chieda perdono per non aver sfruttato il 110 % per le nostre case popolari. Raggiunga un accordo con la Regione per gli ex Stalloni, attraverso un comodato d'uso gratuito novantennale riveda la spesa sociale e applichi nuove modalità per la coprogettazione, mettendo in concorrenza i servizi prestati. Si investa in un asilo nido ma si trovi una destinazione diversa da quella sbagliata di via IV Novembre. L’avanzo di amministrazione è sempre più un non senso, come il fatto di non accendere nuovi mutui quando la nostra capacità mutuataria è alta. Se la struttura comunale non è nella condizione di fare progetti, li esternalizzi. Investiamo. Solo così creiamo anche posti di lavoro e riduciamo la povertà».

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