L'ANALISI
LA VISITA DEL GOVERNATORE
14 Dicembre 2022 - 05:15
CREMONA - «Faremo senz’altro la richiesta di deroga al Governo perché l’Ospedale di Cremona possa essere un Dea di secondo livello anche se il bacino di utenza è inferiore ai 600 mila abitanti, ma quando presenteremo il progetto sono sicuro che la risposta di Roma sarà un sì». Parte dal futuro del nuovo ospedale, ma si allarga presto a tutti i temi ‘caldi’ del momento per la Lombardia e per Cremona e il suo territorio, il forum che si è tenuto ieri in redazione con il presidente della Regione Attilio Fontana, il direttore del quotidiano La Provincia, Marco Bencivenga e il giornalista Massimo Schettino.
Sull’autostrada Cremona-Mantova a marzo si arriverà ad un accordo transattivo fra Aria e Stradivaria; sullo stesso tema il nuovo ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini potrebbe riprendere in mano il progetto della Ti-Bre, colmando il buco progettuale; i guasti sui treni per il 90% sono colpa della rete gestita da Rfi; l’addio di Federico Lena? La frattura si ricomporrà. E c’è stato anche spazio per un piccolo dono al presidente lombardo: il libro realizzato da Matteo Bonetti «Antonio Cabrini, Cabro il sovrano della fascia sinistra». Noto tifoso rossonero, Fontana ha apprezzato il volume che da sabato sarà in vendita abbinata con il quotidiano La Provincia.
Accompagnato dal vicesegretario generale di Regione Lombardia, il cremonese Pier Attilio Superti, e dal suo portavoce Paolo Sensale, Fontana ha fatto tappa in via delle Industrie dopo il taglio del nastro di un nuovo reparto di Day hospital oncologico all’Oglio Po e dopo il punto sul nuovo ospedale di Cremona nell’Aula Magna del Maggiore con i vertici dell’Asst.
Sull’Oglio Po Fontana ha sottolineato: «Abbiamo messo a disposizione circa 28 milioni sia per migliorare la struttura che per migliorare soprattutto la tecnologia con macchinari e sempre più avanzati. Ma la cosa importante è che il Direttore generale sta cercando in tutti i modi di recuperare capitale umano di grande qualità da trasferire in questo ospedale per fare in modo che diventi un punto di riferimento del territorio». Quanto al nuovo ospedale in largo Priori, «Cremona sarà al centro di una piccola grande rivoluzione con un ospedale innanzitutto nasce partendo dal basso cioè dal consenso del territorio che ha contribuito con idee e proposte in sede di ideazione». E poi «sarà soprattutto innovativo perché sarà il primo ospedale fra quelli di ultimissima generazione».
All’obiezione di chi parla di un ospedalino, riferendosi al numero dei posti letto, Fontana replica «È un vecchio modello, un vecchio modo di ragionare. Oggi i parametri sono diversi e l’ospedale sarà una risposta di altissima qualità scientifica, ma sarà anche più collegato con il territorio, più in relazione con le Case di comunità. La nuova medicina cerca il più possibile di curare a casa e in ospedale si deve cercare di andare soltanto nei casi estremi in cui c’è bisogno di un intervento di grande complessità. Io credo che veramente Cremona sarà al centro di questa piccola grande rivoluzione per la quale abbiamo fissato un cronoprogramma preciso. È un percorso — ha aggiunto Fontana — instradato e già incardinato in modo che possa proseguire chiunque venga dopo le elezioni regionali del 12 e 13 febbraio».
Cremona Cenerentola fra le province lombarde agli occhi della Regione, come hanno lamentato recentemente i rappresentanti delle categorie economiche all’assessore Guido Guidesi in un altro forum in redazione? «Sono dispiaciuto nel sentire che ci siano state delle valutazioni di questo genere perché mi sembra di poter affermare che a Cremona a Mantova e Pavia sono fra i territori che abbiamo cercato di seguire con più attenzione, con più con più cura e lo dimostra anche l’entità degli investimenti che stiamo portando avanti». Presto per capire se nella Lista Fontana ci sarà spazio per qualche cremonese: «Per me conta comunque più il merito che la provenienza geografica. In lista ci saranno tutte persone di valore, purtroppo non ci sarà spazio per tutti».
Sul capitolo elezioni, Fontana ha parlato anche dello «strappo» dei tre consiglieri della Lega, fra cui il cremonese Federico Lena: «Sono stupito per i tempi che hanno scelto, era in corso un dialogo. Ma sono convinto che la cosa si metterà a posto». Il Comitato Nord? «Le cose che dicono loro io le dico da anni: sono io il Comitato Nord», ha scherzato Fontana. Sui suoi avversari nella corsa alla presidenza, «io dico sempre che la campagna elettorale non deve essere vista come una competizione personale ma come una competizione di idee».
E senza citare per nome Piefrancesco Majorino, Fontana ha replicato così alle accuse dell’esponente in lizza per il centrosinistra: «Indubbiamente questo candidato sta facendo una campagna elettorale un pochettino aggressiva, su considerazioni che forse non sono del tutto oggetto di merito». Con la sua ex vice Letizia Moratti, «ho un ottimo rapporto». Sui sondaggi che lo danno in vantaggio, «sono molto cauto, soprattutto per quanto riguarda il secondo turno». Dal presidente lombardo arriva anche una valutazione per la ‘perdita’ dell’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi, possibile candidato sindaco a Brescia: «Lo stimo tantissimo e mi spiace perderlo, ma sono sicuro che come sindaco farà benissimo». Il nuovo responsabile dell’Agricoltura? «È presto per parlare della nuova Giunta».ù
Per quanto riguarda i temi più cremonesi, il presidente della regione ha spiegato che a primavera è in arrivo una possibile svolta sull’autostrada Cremona-Mantova, il cui progetto definitivo presentato nel 2020 è al centro di un braccio di ferro fra la concessionaria Stradivaria e l’azienda regionale Aria che dovrebbe rilevarlo per 24 milioni: «Abbiamo fatto dei passi con la Corte dei Conti per cercare di capire come procedere. A marzo 2023 ci sarà l’udienza per discutere del ricorso presentato da Stradivaria e in quell’occasione pensiamo che sarà possibile arrivare ad una transazione». Aggiunge Fontana che «stiamo aspettando una risposta dal ministro sulle varie opzioni aperte. Fra queste c’è il ‘buco’ lasciato dalla mancata realizzazione della Ti-Bre, «ma magari con Salvini si rivaluta la possibilità di realizzare questa opera».
Sul tema treni: «Abbiamo investito due miliardi per 222 nuovi treni. Che arriveranno un po’ alla volta. Ma la rete non è pronta e non dialoga con i convogli che quindi si fermano. Abbiamo un problema di infrastruttura: il 90% dei guasti dipende da Rfi. Ma io confido molto in Salvini. Abbiamo firmato un protocollo di intesa nel 2019 che prevedeva 14 miliardi di investimenti sulla rete in sette anni. Finora avranno investito 14 mila euro». Sul raddoppio della linea da Mantova a Codogno «andiamo avanti, ma ricordo che questo significa anche che nel tratto fra Mantova e Piadena per tre anni non potrà passare un solo treno». Sarà attivo un servizio sostitutivo con i pullman.
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