L'ANALISI
LA VISITA DEL GOVERNATORE
14 Dicembre 2022 - 05:20
CREMONA - «L’ospedale di Cremona sarà un modello da imitare perché ha visto da subito un coinvolgimento delle istituzioni che hanno condiviso un progetto sulla base dei bisogni sanitari del territorio. Non solo questo sarà veramente ospedale del futuro dove le tecnologie all’avanguardia si sposeranno con la grande professionalità degli operatori sanitari con il principale obiettivo di mettere la persona al centro». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana che, a un anno dalla sottoscrizione del protocollo d’intesa tra Asst Cremona e Regione Lombardia per la costruzione del nuovo ospedale, ha incontrato il direttore generale Giuseppe Rossi e l’architetto Maurizio Bracchi che gli hanno illustrato il percorso intrapreso per creare le condizioni per la pubblicazione del bando di progetto, che avverrà il prossimo gennaio. E nel terzo trimestre del 2023 sarà formulata la graduatoria e annunciato il vincitore.
«Sarà il primo ospedale di nuovissima generazione — ha proseguito il presidente — che tiene conto dell’esperienza della pandemia e delle grandi evoluzione tecnologiche. Ne è dimostrazione il bando internazionale per la progettazione che consentirà di far arrivare qua la più alta qualità a livello mondiale. L’ospedale però sarà ancora più importante per il suo contenuto che parte dall’umanizzazione delle cure per tutti coloro che ne avranno bisogno».
L’incontro si è svolto nell’aula magna dell’Ospedale di Cremona alla presenza del direttore amministrativo Gianluca Bracchi, del direttore sanitario Rosario Canino e del direttore sociosanitario Paola Mosa, delle autorità civili e militari, dei sindaci del territorio, fra cui quello di Cremona, Gianluca Galimberti, del prefetto Corrado Conforto Galli, del commissario straordinario della Camera di commercio Gian Domenico Auricchio, delle categorie professionali, degli imprenditori e i membri del tavolo tecnico ‘nuovo ospedale’. Numerosa la rappresentanza di operatori sanitari e personale amministrativo dell’Asst di Cremona e del mondo del volontariato. Assenti i consiglieri regionali e i parlamentari del territorio. C’era, invece, l’ex deputato del Pd Luciano Pizzetti, tra i principali protagonisti che fin dall’inizio ha lavorato molto in tutte le sedi per la partita del nuovo ospedale.
«Nel 2022 — ha spiegato Rossi — l’attività della direzione strategica è stata caratterizzata dalla creazione delle migliori condizioni affinché il progetto inizi a prendere corpo. Questo è accaduto con la stesura del Piano di organizzazione aziendale strategico (approvato da Regione Lombardia) e attraverso la riorganizzazione dei percorsi. A ciò si aggiunge l’acquisizione di alte tecnologie e un costante allenamento fra professionisti a lavorare insieme, con un approccio sempre più multispecialistico anche a favore dell’integrazione fra ospedale e servizi territoriali».
Come specificato da Rossi, il nuovo Piano di organizzazione aziendale strategico (Poas) getta le basi per ottenere il riconoscimento di Dea di II livello: dal punto di vista organizzativo, sono previste infatti le strutture complesse di Chirurgia Toracica e Neuroradiologia. Particolare attenzione è rivolta ai Servizi per la fragilità, la Famiglia e le Cure palliative. A ciò si aggiunge il Dipartimento Innovazione e sostenibilità di sviluppo strategico, cui è affidata la progettazione del nuovo ospedale e lo sviluppo di tutte le aree e funzioni orientate all’innovazione tecnologica e digitale. «L’infrastruttura tecnologica — ha detto Rossi — viene prima di tutto perché è grazie ad essa che il nosocomio del futuro è al centro di una rete capillare di assistenza sanitaria sul territorio, governata dall’Ospedale».
Non è mancata poi l’acquisizione di strumentazioni di alto livello, destinate a migliorare e semplificare le prestazioni diagnostiche e d’intervento. Tra quelle arrivate nel 2022 rientrano un nuovo angiografo, una Tac, un acceleratore lineare e una colonna chirurgica laparoscopica. A breve se ne aggiungeranno altre, tra cui un ecografo, un mammografo e una risonanza magnetica, mentre si sta lavorando per acquisire un robot chirurgico e una PET TAC, sofisticata apparecchiatura utilizzata soprattutto in oncologia per determinare lo stadio di un tumore. «Il nuovo ospedale — ha aggiunto Rossi — prima di essere una struttura è un modus operandi che è già in costruzione. Stiamo ragionando come un Dea di II livello, di fatto lo siamo già». E ha anche citato alcuni numeri: sono aumentati del 50% gli atterraggi degli elicotteri «che portano pazienti sempre più difficili; +20% di consumo di emoderivati. Insomma non siamo già più un ospedale di provincia».
Tuttavia la partita della ‘promozione’ del Dipartimento di emergenza-urgenza e accettazione è legata alla deroga al decreto ministeriale che fra i parametri fissa un bacino di utenza del presidio avanzato multi-specialistico ad almeno 600 mila abitanti. Lo ha sottolineato il sindaco Galimberti: «Questo è un progetto della città e di tutto il territorio, che vede il proprio fulcro nell’Ospedale. Il sistema Cremona si sta muovendo in modo coordinato: stiamo lavorando insieme per costruire una rete per lo sviluppo della sanità territoriale. Vorrei sottolineare che l’Ospedale è già un DEA di II livello: lo dimostrano i numeri presentati anche in questa sede, che sottolinea come questo presidio sia un punto di riferimento territoriale per il sud Lombardia, come già avviene per i grandi traumi. Per questo chiederemo al Governo una deroga sul numero di abitanti necessari ad ottenere questo riconoscimento». Dal sindaco anche una sollecitazione sulla Casa di comunità di viale Trento e Trieste, esclusa dai fondi Pnrr: «Vogliamo impostare un progetto che veda insieme pubblico e privato, ma occorre accelerare».
Maurizio Bracchi ha presentato il progetto facendo il punto sugli aspetti più tecnici e sui prossimi step: «L’ospedale del futuro sarà uno spazio accogliente e rasserenante, flessibile e modulare, tecnologico, connesso e aperto alla città. Sarà sempre più un polo dedicato alla cura di malattie gravi e all’esecuzione di procedure complesse. Potrà contare su 600 posti letto. I trattamenti di routine — ha aggiunto — e la cura preventiva saranno distribuiti attraverso strutture di vicinato diffuse sul territorio. All’interno di questo ecosistema interconnesso saranno inserite anche le cure domiciliari, grazie a dispositivi diagnostici intelligenti collegati con centrali di controllo, attraverso le quali i medici potranno monitorare lo stato di salute in tempo reale». Il bando per la realizzazione del nuovo ospedale di Cremona sarà indetto nel mese di gennaio 2023. Le proposte saranno raccolte entro il mese di aprile: ne saranno selezionate cinque, che saranno ammesse alla seconda fase del concorso. La graduatoria finale sarà pubblicata tra ottobre e dicembre, con la proclamazione del vincitore.
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