L'ANALISI
12 Dicembre 2022 - 10:18
Stefano Bonaccini e Santo Canale
CREMONA - Nel dicembre del 2018, quattro anni fa esatti, aveva costituito il comitato «Piazza Grande Cremona» e da coordinatore si era posizionato a sostegno della candidatura di Nicola Zingaretti alla segreteria nazionale del Partito Democratico. Ora, quattro anni dopo e con Enrico Letta di mezzo, Santo Canale si schiera di nuovo, questa volta al fianco di Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna che promette di far ripartire il Pd «dandogli identità e coraggio». Canale, il più votato della coalizione di centro sinistra alle ultime elezioni amministrative, spiega i motivi della sua scelta: «Ho sempre nutrito profonda stima per Bonaccini, un pilastro del partito che non ha mai abbandonato la nave. Non giudico chi lo ha fatto, perché sarebbe da ipocriti non ammettere che il partito affronta una profonda crisi nel ricercare la sua nuova identità, ma riconosco a Bonaccini il fatto di non essersene mai andato. Anche per questo ho avuto sempre una grande considerazione della sua persona ma l’incontro con lui è stato decisivo: ha voglia di fare, progetti, idee, la volontà di raccogliere il contributo di tutti e il totale disinteresse ad alimentare ulteriori scontri interni, come dimostrano le sue dichiarazioni rispetto alla candidatura di Elly Schlein. Penso che con lui potremo finalmente dire addio ad una classe dirigente divisa e litigiosa».
Ha idee chiare, Canale. Su Schlein: «Il suo percorso sino ad ora è stato brillante e sono felice che abbia deciso di rientrare tra le fila del Pd; spero che decida di dare il suo contributo a prescindere da quale sarà l’esito delle primarie». E soprattutto su Bonaccini: «Quel che più condivido è lo spirito del suo programma, che ha un obiettivo preciso: rendere il Pd più grande, più competitivo, il principale partito di opposizione in Italia che ad ogni ‘no’ affiancherà una controproposta e che combatterà le idee, ma mai le persone. Poi penso che, siccome la questione delle correnti ha avuto un peso troppo elevato negli ultimi anni, se vincerà Bonaccini non conteranno più nulla e finalmente verrà eliminata alla base quella che è stata la più grande causa di conflitti interni degli ultimi anni. Poi mi appassiona il metodo che Bonaccini vuole usare: parlare con le persone, andare nei territori e toccare i problemi con mano, la collaborazione con i sindaci e con gli amministratori locali darà al Partito la possibilità di rimettere al centro i problemi concreti degli italiani. Il focus saranno sempre le persone con le loro difficoltà, con l’obiettivo di garantire loro le risposte chiare che chiedono».
È pronto a dare il suo contributo, Canale: «Lo farò nello stesso modo in cui ogni iscritto, militante o simpatizzante dovrebbe fare: facendo conoscere il progetto di Bonaccini. Inoltre, sfruttando le mie competenze, proporrò le mie soluzioni: io mi occupo di sicurezza e i cittadini necessitano sempre più di sentirsi al sicuro. Soprattutto le categorie più fragili».
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