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PADERNO PONCHIELLI: IL GIALLO DEL TRAGHETTO

«Le ricerche? Vanno avanti. Ma noi non sappiamo nulla»

La disperazione della mamma dell’estetista Gaia Randazzo, la ventenne scomparsa durante il viaggio per Palermo

Luca Luigi Ugaglia

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redazione@laprovinciacr.it

15 Novembre 2022 - 08:49

«Le ricerche? Vanno avanti. Ma noi non sappiamo nulla»

Gaia Randazzo e il traghetto dal quale è scomparsa la 20enne di Paderno Ponchielli

PADERNO PONCHIELLI - «No, non ci sono novità purtroppo. Le ricerche di Gaia continuano, ma non sappiamo nulla». La comunicazione si interrompe bruscamente e non c’è modo di riattivarla. Risponde da Palermo, mamma Angela. La voce flebile, ieri pomeriggio, qualche minuto prima delle 14, è quella di una madre che ha il cuore a pezzi, ma continua a sperare. Di abbracciare sua figlia di soli 20 anni, che non si trova ormai da più di 72 ore. Vale a dire da venerdì mattina, quando il fratellino Matteo, con il quale viaggiava a bordo del traghetto partito giovedì sera da Genova e diretto a Palermo, dove avrebbero dovuto incontrare dei parenti, si è accorto che in cabina lei non c’era più e ha dato l’allarme. L’hanno cercata ovunque Gaia Randazzo, ma è come se si fosse dissolta nel nulla. A suffragare l’ipotesi che Gaia, nata a Codogno ma da una decina di anni con casa e famiglia al civico 15 di via Matteotti ad Acqualunga Badona, si sia buttata in mare nel corso della traversata, c’è un messaggino Sms.


È quello mai inviato, ma rimasto sul telefonino e con cui la ragazza avrebbe annunciato al fidanzato l’intenzione di farla finita. Tutti in paese la dipingono come una ragazza schiva e riservata, che non si vedeva in giro da parecchio tempo. Dopo aver conseguito il diploma di estetista, aveva voluto prendersi il classico anno sabbatico, ma allo svago della discoteca o dei pub, da tanto, troppo tempo, preferiva il silenzio della sua cameretta di casa. «Verità»: quelle del suo carattere introverso e della scelta di chiudersi in se stessa, raccontata anche ieri pomeriggio dal sindaco Cristiano Strinati, davanti alle telecamere di una troupe della trasmissione di Rai Uno La Vita in Diretta.

L’altra verità è che ci sono due paesi, Paderno e Acqualunga Badona che patiscono la stessa pena di mamma Angela, papà Rocco, di Matteo e del fratello più grande Giacomo. «Siamo sconvolti — ammette una volontaria della parrocchia —: domenica, a messa, non facevamo che pensare a Gaia e ai suoi, abbiamo pregato, continuiamo a sperare, ma tre giorni sono tanti». Papà Rocco non ce l’ha fatta a raggiungere Palermo. È rimasto a casa. Chiuso nel suo dolore. Quello di un uomo, ma soprattutto di un padre, che in queste ore sta vivendo un incubo e ha bisogno di vicinanza e solidarietà. Due sentimenti che il parroco don Fabrizio Ghisoni, a nome di tutti, sta provando a garantirgli.

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