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PADERNO PONCHIELLI

Il giallo della scomparsa di Gaia: «Siamo vicini all’angoscia dei familiari»

Il sindaco Strinati: «Speriamo di avere buone notizie». Don Ghisoni: «L’auspicio è che tornino a casa insieme»

Luca Luigi Ugaglia

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redazione@laprovinciacr.it

13 Novembre 2022 - 10:26

Il giallo della scomparsa di Gaia: «Siamo vicini all’angoscia dei familiari»

PADERNO PONCHIELLI - A Paderno e Acqualunga sono ore di grande trepidazione e angoscia, perché qui tutti conoscono tutti e la notizia della scomparsa di Gaia Randazzo, che in un baleno ieri ha fatto il giro dei due paesi, ha portato in tutte le famiglie tanta preoccupazione. I commenti raccolti nel pomeriggio in paese raccontano anche tanta vicinanza ai genitori e ai due fratelli, giunti da Codogno una decina di anni fa per ragioni di lavoro. La famiglia abita ad Acqualunga al civico 15 di via Mattarozzi alla cascina Convento, dove papà Rocco fa il custode. «Abbiamo saputo la notizia stamattina (ieri per chi legge, ndr) – riferisce il sindaco Cristiano Strinati – mentre eravamo in municipio e con i dipendenti comunali si commentava che la mamma era passata proprio negli uffici per farsi rilasciare un documento e che i figli erano appunto in procinto di partire per andare a trovare la nonna in Sicilia. La famiglia – prosegue il primo cittadino – non è originaria di Paderno, credo che abitino nella frazione da una decina di anni, i ragazzi hanno frequentato le scuole locali. Ovviamente ci auguriamo tutti di poter avere presto buone notizie».


Auspicio condiviso dal parroco don Fabrizio Ghisoni: «Sono qui da un anno e purtroppo non conosco Gaia – afferma il sacerdote - di questo mi rammarico per non averla mai incontrata e aver instaurato un dialogo e un rapporto. Comprendo pienamente l’angoscia e la preoccupazione dei familiari che da quanto sono riuscito a sapere sono già partiti per Palermo e naturalmente mi auguro di cuore che tornino a casa in sua compagnia». «L’ho saputo al bar – confessa un pensionato – perché ne parlavano, ma non so bene cosa sia successo. Speriamo tutti comunque che ritrovino Gaia e tornino presto a casa». «Non li conosco di persona – ammette un altro residente – sono una famiglia riservata che mi hanno riferito è arrivata a Paderno dal Lodigiano. Una notizia del genere, anche se speri fino all’ultimo che abbia una conclusione serena, è comunque un colpo al cuore perché pensi subito al peggio. Come tutti comunque spero che questo incubo finisca presto e soprattutto nel migliore dei modi».

Nessuno, sotto ai due campanili, vuole rassegnarsi e piegarsi al pessimismo, anche se passa il tempo e dalla Sicilia non arriva la telefonata tanto attesa. «Non riesco ad immaginare il dolore e la grande pena che stanno provando quei due genitori – confessa una mamma – è lo stesso che proveremmo tutti noi se ci trovassimo nella loro situazione di impotenza e per questo possiamo solo sperare e pregare perchè mai come in questo caso la speranza deve essere l’ultima a morire». «Tutti – aggiunge un papà – stiamo aspettando e tutti vogliamo pensare e credere che quello che sta succedendo sia solo un brutto sogno, che Gaia insomma tra qualche giorno ritorni a casa cancellando quindi questa storia che saremmo pronti a dimenticare volentieri perché quello che conta è che tutto sia finito bene, insomma». Intanto passano le ore e da Palermo la telefonata che qui aspettano non arriva. E lo sconforto aumenta perché non è un buon segno. Ma fino all’ultimo si spera.

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