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La Chirurgia incontra i medici di famiglia

Il professor Baiocchi, direttore della UO: «Costruire un buon rapporto tra ospedale e territorio è fondamentale per migliorare la gestione clinica dei pazienti»

La Provincia Redazione

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24 Settembre 2022 - 14:27

La Chirurgia incontra i medici di famiglia

CREMONA - La Chirurgia generale dell’Ospedale di Cremona incontra i medici di medicina generale, per creare un filo diretto tra ospedale e sanità territoriale. Venerdì pomeriggio l’équipe diretta dal professor Gian Luca Baiocchi ha riunito presso il golf club “Il Torrazzo” di Cremona una trentina di medici di famiglia che operano sul territorio cremonese.

Voluta dalla Direzione Sanitaria dell’Asst di Cremona – di cui era presente Federica Pezzetti (Responsabile Direzione Medica Ospedale Cremona) - la serata è stata l'occasione per presentare gli specialisti e l’attività svolta in seno all’UO di Chirurgia generale, che spazia dall'ambito oncologico e senologico a quello toracico e addominale, compresa la specialità della chirurgia con fluorescenza sull'apparato gastrointestinale; il tutto supportato da tecniche all'avanguardia sia in regime d'elezione sia in urgenza. 

medici di famiglia

I medici di famiglia presenti all'incontro

Al contempo, i medici di famiglia hanno potuto presentarsi e confrontarsi sugli obiettivi e le necessità riscontrate su scala locale, per definire nuove modalità di contatto e collaborazione.

«Costruire un buon rapporto tra ospedale e territorio è fondamentale per migliorare la gestione clinica dei pazienti», afferma Baiocchi. «Stabilire un contatto diretto e istituzionalizzato semplificando le modalità di comunicazione è il primo passo per creare un canale privilegiato utile a collaborare in modo rapido ed efficace, dalla richiesta di prestazioni chirurgiche al follow-up. La collaborazione che può nascere è utile sia ai medici di base, che necessitano di una presa in carico rapida e mirata per i propri assistiti, sia a noi chirurghi, per comprendere il caso che andiamo a trattare e la sua storia clinica, e gestire al meglio la presa in carico in ogni sua fase».

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