L'ANALISI
VERSO IL VOTO. IL CONFRONTO
20 Settembre 2022 - 09:03
Bonaldi, Cottarelli, Pagliari, Rivaroli
CREMONA - Mettono sul piatto i problemi del territorio: le imprese strozzate dal costo della manodopera e dell’energia, l’agonia dei negozi di vicinato, la piaga «trasporti e infrastrutture» e il problema della sanità pubblica, con «il grave errore» di aver tolto all’ospedale di Cremona l’Area Donna».
«Abbiamo bisogno di essere rappresentati a Roma», l’appello lanciato ieri, nella sede degli Industriali, dai rappresentanti di tutte le associazioni di categoria del territorio unite sotto il marchio ASSieme.
È il primo confronto di «Associazione Insieme» con i candidati alle politiche. Si parte dai quattro candidati del Pd: al Senato l’economista Carlo Cottarelli e l’ex sindaca di Crema, Stefania Bonaldi; alla Camera Velleda Rivaroli, lei ex sindaca di Scandolara Ravara, e Giorgio Pagliari, da oltre 41 anni imprenditore di Crema.
Il padrone di casa, Stefano Allegri, presidente degli Industriali, spiega la finalità di ASSieme: «È condividere, al netto dei particolarismi di ogni associazione, gli aspetti di economia e di politica economica del nostro territorio che coinvolgono tutti. Il nostro territorio troppo spesso risulta diviso quando ci sono temi importanti che riguardano l’economia, temi che trovano noi associazioni decisamente unite, con una visione comune. Per questo stiamo sfruttando questa occasione per incontrare tutti coloro che si presentano alle prossime elezioni».
Primo giro, i candidati si presentano. Rivaroli evidenzia che l’area Casalasca «è un territorio che soffre un po’ di isolamento», a Bonaldi piacerebbe portare «ai piani alti anche la concretezza degli amministratori locali». Pagliari definisce «scellerata» la scelta «di mandare a casa Draghi; scelta che mi disturba parecchio, la situazione energia fa tremare i polsi». L’ambizione di Cottarelli, nato e cresciuto a Cremona, è «di poter rappresentare meglio quest’area di quello che possa fare la mia diretta concorrente per il centrodestra Daniela Santanchè che, eletta 5 anni fa per Cremona, non si è mai fatta vedere in 5 anni. Credo sia importante conoscere i problemi di logistica della provincia di Cremona, la disastrata linea ferroviaria Milano-Cremona- Mantova, i problemi del collegamento tra Cremona e Mantova e quelli del nuovo ospedale: mio papà era direttore amministrativo dell’ospedale aperto nel 1967. Credo che dopo 55 anni sia necessario farne uno nuovo, cerchiamo di farlo bene. È un altro mio impegno. Credo di poter fare meglio di Daniela Santanchè».
Una stoccata a Santanchè, una a Giorgia Meloni: «Qualche sera fa, la Meloni ha citato l’articolo 21 del regolamento del Pnrr, dicendo che può essere cambiato come dice l’articolo 21. Io non so cosa abbia letto dell’articolo 21. Dice che un’azione del Piano può essere cambiata se diventa impossibile per motivi oggettivi, impossibile per motivi oggettivi. Quindi non è possibile andare lì e dire: ‘Ho cambiato idea, abbiamo diverse preferenze, abbiamo diverse priorità’. Lanciarsi su questa strada vuol dire andarsi a ficcare in una situazione pesante con l’Europa, sospendere l’esecuzione del Pnrr. E se deragliamo con il Pnrr, non abbiamo più accesso alla scudo anti spread che la Banca Centrale Europea ha messo su gentilmente per noi, perché sembra fatto apposta per noi. Se noi andiamo in quella direzione, nel momento in cui poi c’è un attacco speculativo contro l’Italia, non possiamo andare alla Bce e dire: ‘Utilizzate quello scudo’. La Bce potrebbe dire: ‘Non siete in linea con il Pnrr , rivolgetevi ad altri’. Vogliamo ricadere nel Mes? È una cosa davvero preoccupante».
Andrea Badioni, presidente di Confcommercio Cremona, porta il grido di dolore di una categoria che «purtroppo, non è più competitiva nemmeno con la piccola media impresa, ma non è un focus degli ultimi mesi, degli ultimi anni con la pandemia. La spesa della nostra manodopera, dei materiali, la burocrazia, sono un grandissimo problema. Questo ha comportato la desertificazione dei centri storici. Il nostro settore ha subito un forte scossone. Per noi è una clessidra che si è girata. Il vostro impegno per il nostro territorio deve essere al 100%. Grazie del vostro impegno politico, ma la Santanchè non è la sola che non si è fatta vedere nel territorio. Ci sono altri esponenti della politica territoriale che se ne sono fregati completamente del Cremonese. Cercate di capire che la nostra impresa è anche un ammortizzatore sociale che va in tutti i modi salvaguardata e difesa».
Va «per spot» Marco Cavalli, direttore di Cna: «Tema del lavoro e costo del lavoro, le ricette del Pd? Perché di riduzione del cuneo fiscale ne sentiamo parlare da quando c’era Prodi».
Cottarelli spiega che «il livello occupazionale in Italia è oltre il 60 %, ai massimi storici e, quindi, questa cosa che la gente sta a casa per il Reddito di Cittadinanza non mi convince, però va riformato» . «La pecca molto grave — sottolinea Bonaldi — è che il Reddito di Cittadinanza va gestito a livello locale», dove gli amministratori sanno «chi sono i poveri». «Va riformato, ma non abolito — aggiunge Rivaroli —. Se non ci fosse stato, avremmo avuto la fila di gente davanti alle porte dei Comuni».
Berlino Tazza, presidente di AsviCom, ha una richiesta. «Se le associazioni tutte insieme hanno sostenuto il Masterplan, un progetto ambizioso, chiediamo l’impegno a farvi portavoce nella cabina di regia nazionale». E al Masterplan Cottarelli lancia un endorsement.
Sonia Cantarelli, presidente di Api Confimi, è diretta: «Le aziende di produzione moriranno. Oggi lavorano tre giorni alla settimana, tra poco due e si delocalizzeranno. Il problema del nostro territorio? Le aziende sono disperate. Non troviamo profili specialistici e, mi dicono, nemmeno più indiani che vanno nei campi. Il 10 % del latte nazionale viene prodotto a Cremona e Montichiari ci ha sfilato la Fiera Zootecnica. Siamo il fanalino di coda della Lombardia, nonostante le eccellenze. Capitolo sanità: mancano i medici che preferiscono andare nel privato per una questione di soldi. L’ospedale nuovo sarà una scatola vuota». Poi, la bordata: «Ricevo tantissime telefonate disperate per Area Donna, che era un’eccellenza».
Cantarelli avverte: «I nostri sono problemi reali, il nostro urlo deve arrivare nelle stanze dei bottoni. Noi abbiamo bisogno di essere rappresentati». Chiude Allegri: «Noi vi facciamo l’in bocca al lupo» con l’invito che, al di là di chi vincerà, a Roma serve «un lavoro di squadra». «Io sono un pragmatico — risponde Cottarelli —. Uno può avere le sue ideologie, ma si deve dialogare con tutti».
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