Pd, i sindaci di Cremona e Crema in piazza per Letta: «Fino all'ultimo minuto»

CREMONA - Circa 500 sindaci si sono raccolti nel centro di Monza per l’evento «I Comuni per l’Italia», promosso dal Pd nell’ultima domenica di campagna elettorale. In rappresentanza del territorio cremonese sono intervenuti, tra gli altri, i sindaci di Cremona, Gianluca Galimberti, e di Crema, Fabio Bergamaschi, il consigliere regionale Matteo Piloni e, soprattutto, Stefania Bonaldi, candidata al Senato nel listino proporzionale.

«Sindaci, sindache e amministratori locali sono una grande forza e una grande energia locale a disposizione di Enrico Letta, del Partito Democratico e della coalizione di centro sinistra — ha commentato Bonaldi —. A Monza è scesa in campo la piazza del buon governo, la piazza dei sindaci che vincono in qualsiasi circostanza. Quelli che la realtà la conoscono perché ci fanno i conti ogni santo giorno e che chiamano le persone per nome perché in mezzo alle comunità ci stanno non solo in campagna elettorale ma tutti i giorni. Fino all’ultima ora, fino all’ultimo minuto per vincere le elezioni».

Un pensiero in linea con quello espresso da Galimberti: «Eravamo in piazza per dire che c’è una politica seria, concreta e appassionata, attenta ai territori e ai problemi delle famiglie e delle imprese, che guarda ai più fragili, che vuole un’Europa unita, forte e democratica. E che non parla dicendo ‘io’ ma ‘noi’ — ha aggiunto il primo cittadino di Cremona —. Quel noi da scegliere il 25 settembre».

E assolutamente in sintonia con quello di Letta, che ha chiuso l’evento: «Non c’è nessun destino già scritto, se vogliamo che cambi — ha detto il segretario del Pd dal palco —. Sta a noi cambiare il destino del nostro Paese e, fatemelo dire a tutti quelli che mi dicono se mi sono pentito di essere tornato in politica, io dico no perché ho avuto grande fortuna e la politica mi ha dato solo esperienze positive. La politica ti fa fare solo esperienze positive grazie alla nostra comunità».

Nel giorno in cui la Lega si è ritrovata al raduno di Pontida, Letta non ha perso l’occasione di affondare il colpo: «Pontida oggi è diventata provincia dell’Ungheria. Noi non vogliamo un’Italia che strizza l’occhio a Orban e Putin, vogliamo un’Italia che sia nel cuore dell’Europa ed è fedele alle sue alleanze».

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