L'ANALISI
01 Settembre 2022 - 05:05
Una panoramica di Casalmaggiore
CASALMAGGIORE - Sabato 8 ottobre. È questa la data entro la quale i cittadini potranno presentare suggerimenti e proposte rispetto al Piano di Governo del Territorio, lo strumento urbanistico del Comune, in considerazione del fatto che l’amministrazione comunale sta procedendo in questo periodo alla definizione della prima variante generale. Il Pgt nella sua forma attualmente in vigore venne approvato il 26 gennaio 2010 e a distanza di dodici anni si è reso necessario un adeguamento. La possibilità di presentare osservazioni viene data «per la tutela degli interessi diffusi e al fine di contribuire alla determinazione delle scelte urbanistiche compatibili». L’amministrazione comunale valuterà poi se accogliere o meno i contributi. «Prevediamo l’adozione della variante entro la fine di ottobre», spiega il vicesindaco Giovanni Leoni. «E dopo questa è mia intenzione convocare un incontro con i tecnici e i cittadini per l’illustrazione dello strumento e un confronto tra le parti, tenendo presente che poi ci sarà ancora spazio per la presentazione di eventuali osservazioni, in vista dell’approvazione definitiva alla quale vorremmo approdare entro fine dell’anno».
La variante effettuerà una revisione degli indirizzi strategici di politica urbanistica attraverso un confronto con il nuovo quadro socioeconomico di sviluppo (in particolare per la rigenerazione urbana e territoriale) e con i contenuti della normativa e della pianificazione regionale. Il tutto avviene nell’ambito della Valutazione ambientale strategica, una procedura che si applica ai Piani che possono avere impatti significativi sull'ambiente. L’obiettivo di questa valutazione è garantire la sostenibilità ambientale delle scelte dei piani e dei programmi che le amministrazioni intendono attuare: ossia l’uso accorto delle risorse naturali, la tutela e il miglioramento della qualità dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio culturale, la protezione della salute umana.
Una delle modifiche più importanti introdotte dalla variante riguarda la previsione del «tracciato basso» della Gronda nord, il tratto mancante della tangenziale, previsto dalla Provincia di Cremona con la delibera di giunta 196 del 2014, del costo di 25 milioni di euro, molto meno di quanto richiederebbe la realizzazione del progetto legato alla Ti-Bre di 54 milioni. «Attenzione — richiama Leoni —. Non va illuso nessuno rispetto alla realizzazione dell’opera. Questo inserimento di tracciato crea solo le condizioni per un confronto con gli enti sovraordinati su una possibile alternativa al percorso ‘alto’ legato alla Ti-Bre. E, cosa importante, è una alternativa solo indicativa e non prescrittiva, che non crea alcun vincolo di esproprio per i proprietari dei terreni ma crea le condizioni tecnico-economiche-urbanistiche per l’intervento. Ho voluto questa previsione pensando anche che potrebbero usufruirne le future amministrazioni comunali».
Fra gli obiettivi della variante è prevista anche la definizione dei tracciati ciclabili adeguandone i percorsi alle esigenze attuali. Per questa ragione anzitutto è stata operata una mappatura dei percorsi esistenti e sono stati inseriti i tracciati di progetto che nel complesso hanno l’obbiettivo di completare e collegare i tratti attualmente mancanti e prevedere connessioni con le frazioni attualmente scollegate. Nel complesso vengono previsti, a esempio, la realizzazione del tratto Vicobellignano-Martignana di Po, il completamento del tratto Casalmaggiore-Motta San Fermo, la realizzazione del tratto Casalmaggiore-Vicoboneghisio e del tratto Vicomoscano-Casalbellotto. Ovviamente si tratta di previsioni urbanistiche: per la realizzazione andranno reperite le risorse e fatti i progetti.
«Tra gli elementi caratterizzanti — prosegue Leoni — c’è anche la volontà di incentivare il recupero edilizio per ridurre il consumo di suolo agricolo ed evitare nuove costruzioni. Per questo è prevista la riduzione del costo di costruzione del 50%».
«La variante — conclude Leoni — prevede una analisi e revisione dell'attualità degli ambiti di trasformazione, l’adeguamento alle nuove prevalenti disposizioni normative, la revisione e ridefinizione dei tracciati stradali, lo studio del reticolo idrico e del rischio idraulico, con analisi puntuali effettuate sul territorio. In questo abbiamo avuto un notevole supporto da Padania Acque, il gestore della rete idrica».
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