L'ANALISI
VERSO LE ELEZIONI: I NOSTRI CANDIDATI SONO 25
25 Agosto 2022 - 05:25
Silvana Comaroli
CREMONA - Reduce dal lunedì trascorso al palazzo di Giustizia di Potenza, dove è andata a consegnare le liste della Lega per la Basilicata, la deputata della Lega Silvana Comaroli, candidata alla Camera nell’uninominale e capolista al proporzionale, è già al lavoro per la campagna elettorale: «Domani sera (questa sera, ndr) ci sarà un direttivo provinciale in cui stendiamo il programma della campagna. La squadra del centrodestra è unita e stiamo lavorando tutti insieme. Venerdì poi ho un incontro a Pavia e sabato mattina sarò presente al gazebo al mercato di Crema».
Ma prima di affrontare i temi della sua campagna, com’è andata la trasferta a Potenza?
«Tutto liscio, anche se fra andata e ritorno in aereo a Bari e poi in auto fino al capoluogo lucano, è stata lunga. I parlamentari della Lega fanno anche questo. Cinque anni fa l’ho fatto in Molise e quest’anno in Basilicata. Serve una persona di fiducia per depositare le liste e affrontare eventuali problemi. Io sono sempre a disposizione».
Torniamo ai temi della sua campagna.
«Il primo è il nodo energia, di vitale importanza perché riguarda famiglie, imprese e terzo settore. Dovremo impegnarci al massimo per contenere gli aumenti dei costi che sono già stratosferici».
Qualche idea?
«Sì: sviluppare il più possibile le nostre risorse, come i giacimenti di gas naturale. Poi incentivare il fotovoltaico. E in questo senso è interessante il tema delle comunità energetiche che permette di sfruttare i pannelli anche se non sono sul tetto di casa e di tutelare anche i centri storici. E poi il nucleare: non si può pensare di essere sempre dipendenti dall’estero per l’energia».
È in vista una riattivazione della centrale nucleare di Caorso?
«No, per come è ora no. Penso alle centrali di terza generazione che sono più sicure. Ma questo è un discorso di lungo periodo. Noi invece dobbiamo dare risposte in tempi brevi».
Altro punto fermo del suo impegno?
«Il tema dell’autonomia, a cui tengo molto e che è molto sentito in Lombardia dove c’è stato anche un referendum con molta partecipazione. Ma io intendo l’autonomia nel senso di maggiore responsabilizzazione di enti locali e amministrazioni. Basta con lo scaricabarile dall’uno a all’altro livello, con i problemi dei cittadini che restano irrisolti perché non è mai colpa di nessuno. Penso ad esempio al perenne rimpallo di responsabilità fra Trenord e Rfi, con i nostri pendolari a pagarne lo scotto. Con l’autonomia ognuno si assume le sue responsabilità».
È poi?
«Poi la riduzione delle tasse. Io sono sempre stata convinta che se si riducono le imposte alle imprese ne beneficia tutto il sistema produttivo, si creano posti di lavoro e si aiutano i giovani a mettere su famiglia».
Della Flat tax cosa pensa?
«Che deve essere compatibile con le risorse a disposizione. Per questo è previsto un approccio graduale, con un primo step fino a 100 mila euro per poi pian piano aumentare il limite. Così si genera un sistema fiscale più equo in cui si paga meno, ma pagano tutti».
Capitolo pensioni: qual è la sua visione?
«Dopo 41 anni di contributi versati, uno ha tutto il diritto di andare in pensione. Ma penso anche a chi lavora, con la detassazione degli straordinari e dei premi di produzione».
Lei è presidente della Fondazione Soncino e conosce i problemi del settore: cosa farà?
«Siamo, grazie a Dio, una società che invecchia e l’aspettativa di vita si è allungata. Lo Stato deve assicurare che le persone anziane possano trascorrere gli ultimi anni della loro vita in modo sicuro e con tutte le cure di cui hanno diritto».
È possibile questo in Lombardia?
«Sì, la Regione Lombardia è quella che ha più posti per il socio assistenziale, ma lavorando da Roma si può fare ancora molto. E molto ho fatto in questi anni. Mi stavo battendo per calmierare i prezzi del gas per le case di riposo, ma poi è caduto il Governo. Ci sono stati aumenti vertiginosi e non è pensabile che si ripercuotano sulle rette».
Le Rsa fanno presente spesso che la quota del rimborso regionale è ferma da tempo.
«Vero, ma per fortuna il sistema regionale ha riconosciuto un extracompenso alle strutture per le spese che hanno dovuto affrontare a causa della pandemia»
E per i temi strettamente territoriali cosa farà?
«Amo la mia provincia, alla quale sono legatissima. Ma noi abbiamo un problema enorme che è quello della mobilità. Siamo penalizzati sia dal punto di vista dei collegamento ferroviari che da quello delle strade. Quindi mi impegnerà a portare a casa la realizzazione dell’autostrada Cremona-Mantova. E poi temi importanti per Cremona sono il turismo, per cui spero di avere la possibilità di continuare ad interloquire con un ministro di qualità, e l’agricoltura».
Se il centrodestra vincerà le elezioni, è possibile che ci siano in vista incarichi di Governo per lei?
«L’importante è che il centrodestra vinca le elezioni. Poi, dopo il 25 settembre, vedremo».
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