L'ANALISI
23 Agosto 2022 - 05:20
CREMA - Puntuale come ogni estate, scatta la protesta dei residenti di Ombriano, in particolare di coloro che vivono nella zona di via D’Andrea, nel complesso residenziale, caratterizzato da grandi condomini, che si affaccia sul parcheggio. La notte, sovente non si dorme per via degli schiamazzi e al mattino sull’uscio dei palazzi, ma anche davanti ai negozi, restano i rimasugli dei bivacchi: bottiglie di birra e di superalcolici, lattine, sacchetti.
«Per non parlare delle tracce organiche che poi la mattina ci tocca ripulire», conferma chi vive e lavora in zona. In estate la situazione peggiora, per via delle finestre aperte la notte per cercare di combattere il gran caldo, specialmente in quest’ultima stagione. Auto in sosta nel parcheggio con le radio a tutto volume e poi le urla. Insomma, diventa complicato prendere sonno.
«Non che d’inverno non ci siamo problemi – aggiungono i residenti –: i portici offrono riparo dalla pioggia e dunque rifugio per trascorrere lunghe serate».
L’ampia area di sosta facilita l’arrivo dei nottambuli anche da altre zone della città. A volte si tratta di tre o quattro persone, ma non di rado si formano dei veri capannelli di gente. Chi vive in via d’Andrea e sul piazzale sostiene di aver più volte segnalato gli schiamazzi alle forze dell’ordine e al Comune. Da parte dell’amministrazione c’è la volontà di prestare massima attenzione al problema.
Per ora, non sono arrivate in municipio lamentele in via ufficiale – ad esempio tramite una raccolta firme – da parte dei residenti. In merito, l’assessore ombrianese ai Lavori pubblici Gianluca Giossi spiega: «Al momento, non ho avuto informazioni su quanto accade nel piazzale, comunque mi riservo di verificare».
Un anno fa, di questi tempi, l’ex sindaco Stefania Bonaldi era già intervenuta a Ombriano per analoghe situazioni di disturbo della quiete pubblica e abbandono di rifiuti. Aveva emanato un’ordinanza relativa a via Della Chiesa in cui vietava lo stazionamento notturno, proprio per cercare di mettere un freno a chi aveva scambiato la strada e il piazzale della parrocchiale del quartiere, per un cortile privato in cui tirare tardi tra musica a tutto volume, schiamazzi e casi di ubriachezza.
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