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SORESINA. LA LETTERA

«Incivili davanti alla chiesa»

Il parroco sbotta: «Ho chiesto una telecamera. Se serve, la pago io». Il sindaco: «Ci stiamo lavorando»

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

22 Agosto 2022 - 05:20

«Incivili davanti alla chiesa»

SORESINA - Inciviltà nel cuore del centro storico, proprio davanti alla chiesa parrocchiale. Nella notte, ormai da tempo, giovani e meno abbandonano bottiglie di birra, bivaccano e fanno i loro bisogni. E il parroco don Angelo Piccinelli sbotta: «Sì, lì sorgeva lo storico vespasiano. Ma pure quello, di vile e pietosa memoria, se vedesse quel che accade oggi ne rimarrebbe disgustato. Gli enti competenti mi avevano promesso un presto intervento. Mi sono anche proposto di pagare a mie spese telecamere o un punto luce ma, per ora, niente».

Il sindaco Diego Vairani tende la mano: «È un problema che esiste e del quale il Comune si è già interessato e tuttora si sta attivamente interessando. Purtroppo non è di immediata soluzione perché, per la particolare collocazione dell’area, l’intervento richiede risorse che non erano immediatamente disponibili. Faremo tutto il possibile e dialogheremo con il parroco per raggiungere una soluzione insieme».

Poi la riflessione della fascia tricolore e la proposta di collaborazione: «Temo però che un faretto e una telecamera, per quanto efficaci deterrenti, potrebbero non bastare. Dobbiamo lavorare per combattere il degrado sociale lavorando sull’educazione e la sensibilizzazione. Cittadini e parrocchia per noi sono indispensabili alleati».

Curiosa, insolita ma di certo molto incisiva l’ultima lettera di don Piccinelli ai parrocchiani. Come sempre l’arciprete di San Siro non si nasconde dietro a un dito e dice quel che pensa con stile forbito ma comunque molto diretto. E, infatti, nel bollettino parrocchiale che è ricco di riferimenti storici e analisi sociologiche, c’è però un titolo che difficilmente può essere mal interpretato: «In merito al cesso, erede del fu vespasiano».

Nessun errore, nessun refuso, e anzi il monsignore ci tiene a precisare sin da subito: «A scanso di equivoci, non si tratta di una parolaccia. La parola cesso deriva dal latino e significa luogo appartato». Un po’ come quello retrostante il campanile di San Siro, appunto, tornato a essere (come quando ospitava i vecchi orinatoi, oggi scomparsi) un bagno pubblico a cielo aperto.

«Purtroppo rimane immutata in alcuni soresinesi la pessima abitudine di utilizzare, specialmente nottetempo, lo spazio adiacente la torre per urinare, defecare, vomitare e lasciare rifiuti. Ho per questo lasciato fuori dal cancello della chiesa parrocchiale un bidone per l’immondizia, per ovviare a questo disgustoso spettacolo, ma pressoché inutilmente».

Il vicolo nei pressi della casa parrocchiale, comunque, non è l’unico luogo della città a essere finito nel mirino di vandali e incivili. Nell’ultimo mese anche il cimitero del capoluogo è stato, per ben tre volte, danneggiato da piccoli roghi di fiori. Sulla vicenda indaga la polizia locale. Gli agenti seguono anche una pista che potrebbe portarli a identificare gli autori del tentato furto ai distributori automatici di via Genala. Non riuscendo nella spaccata, i giovanissimi hanno danneggiato le tastiere e i pannelli. Sono stati ripresi.

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