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IL DELITTO DI CASTELLEONE

Omicidio, la difesa di Mutigli: «Di Senatore la prima mossa»

L’avvocato Beber: «Sulle motivazioni scatenanti stiamo ancora lavorando, ma c’è qualche indicazione»

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

20 Agosto 2022 - 19:27

Omicidio, la difesa di Mutigli: «Di Senatore la prima mossa»

Giovanni Senatore, la vittima, e Mauro Mutigli, l'accoltellatore

CASTELLEONE - Mentre la Procura continua a ricostruire gli avvenimenti che hanno portato alla tragica morte di Giovanni Senatore, saldatore 40enne di Castelleone accoltellato sotto gli occhi della moglie dal 38enne Mauro Mutigli, anche la difesa porta parallelamente avanti i suoi accertamenti. ​Secondo l’avvocato Consuelo Beber: «Abbiamo appurato nella ricostruzione che è stato Senatore il primo a passare dal litigio al confronto fisico. Sulle motivazioni scatenanti stiamo ancora lavorando ma c’è qualche indicazione».​​​​​


Ben lontano dall’essere pienamente spiegato e chiarito, l’efferato omicidio di via Roma ha ancora molti punti oscuri. Qualcosa, però, comincia a emergere. Uno degli aspetti sicuramente più importanti riguarda il movente. Scoprirlo potrebbe aiutare anche a comprendere meglio se Mutigli abbia agito con premeditazione o in preda da un improvviso raptus omicida. Per farlo serve innanzitutto sapere cosa abbia causato l’escalation nella triste sera del 10 agosto: «Possiamo per ora dire che sicuramente – rivela Beber, legale difensore dell’uomo accusato di omicidio volontario e tentato omicidio – non hanno alcun ruolo nella vicenda fattori come problematiche di natura economica o manifestazioni di gelosia».

L'avvocato Consuelo Beber


Ma cosa ha spinto allora l’operaio di Castelleone, già noto alle forze dell’ordine ma che certo era assolutamente lontano dall’essere considerato un potenziale e pericoloso omicida, a girare in pieno centro storico, durante una festa cittadina dedicata alle famiglie, con un coltello nel suo monopattino elettrico e a usarlo non appena gli animi si sono scaldati? «Tra le persone coinvolte ci sarebbero dei pregressi che non vanno probabilmente neppure molto indietro nel tempo ma su questo aspetto, che è fondamentale e sui cui appunto si stanno concentrando al momento le nostre indagini, preferiamo al momento mantenere un cauto riserbo» aggiunge l’avvocato Beber del foro di Cremona.


Difficilmente altre informazioni utili a dipanare questa matassa di dubbi potranno arrivare dagli esiti definitivi dell’autopsia. Se infatti sono state presentate alla consulenza tecnica del tribunale le motivazioni del decesso di Senatore, sui cui in virtù del massiccio numero di testimoni e la dinamica chiara parrebbero in realtà sussistere pochi dubbi, il testo completo con le deduzioni dei medici legali deve essere depositato entro sessanta giorni dalla conclusione dell’esame. «Abbiamo presentato istanza di accesso agli atti – chiosa la difesa – e siamo attualmente in attesa di una risposta».


Castelleone intanto, molto lentamente, torna alla sua quotidiana tranquillità pur non dimenticando il tragico episodio. Proprio di fronte ai portici e al bar Meteora campeggiano ancora i fiori bianchi per Gianni. Mutigli resta in carcere a Cremona in attesa che si concludano le indagini e inizi il processo. Alessandro Ferrari, l’amico sopravvissuto a quattro coltellate di cui tre alla schiena, s’è nel frattempo ripreso e potrà tornare a casa.

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Commenti all'articolo

  • 1959

    22 Agosto 2022 - 00:53

    Di Senatore la prima mossa, si dice, ma ciò non giustifica le coltellate.

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